Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« L'ARTE DI VIVERE FELICI...COLAZIONE E SESSO ORALE,... »

MADRE

Post n°8652 pubblicato il 30 Giugno 2016 da psicologiaforense

Sembra quasi che madre e donna debbano essere due carriere in competizione e, se necessario, alla fine scegliere tra la madre che uccide la donna  o la donna che uccide la madre...

FRAMMENTI DI RIFLESSIONE
PAROLE DELLA VITA

Si moltiplicano in quest’ultimo periodo libri, film, dibattiti sulla madre. Sulle patologie delle madri che non riescono mai davvero a partorire i loro figli e finiscono con il soffocarli  o, al contrario, sulle madri vittime del narcisismo imperante che vedono il figlio come un ostacolo da superare al più presto per potersi realizzare. Sembra quasi che madre e donna debbano essere due carriere in competizione e, se necessario, alla fine scegliere tra la madre che uccide la donna  o la donna che uccide la madre. Ma forse la questione può essere guardata in altro modo e in questo ci aiuta il codice materno che non è un modello moralistico, paternalistico, migliore o peggiore di altri, comunque equivalente... uno fra i tanti. Non è un ideale, qualcosa che ci sta davanti come un dover essere minaccioso per qualcuno ma qualcosa che sta alle nostre spalle. Di tutti, uomini e donne.
Tutti noi siamo nati da una madre. Per tutti il primo suono è stato il battito del suo cuore e il primo rapporto con il mondo filtrato dal suo liquido amniotico. Nessuno di noi sarebbe qui senza essere passato da quella relazione a prescindere da quel che ci è successo dopo. Noi siamo fin dall’inizio esseri relazionali che vivono perché hanno ricevuto la vita da altri, che non si sono fatti da soli. Solo se conserviamo questa memoria, che è un universale antropologico l’incipit della biografia di ciascuno di noi, potremo essere capaci di relazione. Accoglienti  sapendo che siamo stati accolti, empatici perché sappiamo che non siamo il centro del mondo, che guardandoci l’ombelico non vediamo noi stessi ma il legame che ci ha consentito di essere qui. Con questa memoria grata possiamo essere persone che generano vita anche senza mettere al mondo figli. Di tanti modi diversi che la nostra libertà e la nostra responsabilità sapranno trovare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963