Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« L'ARTE DI VIVERE FELICI...COLAZIONE E SESSO ORALE,... »

MADRE

Post n°8652 pubblicato il 30 Giugno 2016 da psicologiaforense

Sembra quasi che madre e donna debbano essere due carriere in competizione e, se necessario, alla fine scegliere tra la madre che uccide la donna  o la donna che uccide la madre...

FRAMMENTI DI RIFLESSIONE
PAROLE DELLA VITA

Si moltiplicano in quest’ultimo periodo libri, film, dibattiti sulla madre. Sulle patologie delle madri che non riescono mai davvero a partorire i loro figli e finiscono con il soffocarli  o, al contrario, sulle madri vittime del narcisismo imperante che vedono il figlio come un ostacolo da superare al più presto per potersi realizzare. Sembra quasi che madre e donna debbano essere due carriere in competizione e, se necessario, alla fine scegliere tra la madre che uccide la donna  o la donna che uccide la madre. Ma forse la questione può essere guardata in altro modo e in questo ci aiuta il codice materno che non è un modello moralistico, paternalistico, migliore o peggiore di altri, comunque equivalente... uno fra i tanti. Non è un ideale, qualcosa che ci sta davanti come un dover essere minaccioso per qualcuno ma qualcosa che sta alle nostre spalle. Di tutti, uomini e donne.
Tutti noi siamo nati da una madre. Per tutti il primo suono è stato il battito del suo cuore e il primo rapporto con il mondo filtrato dal suo liquido amniotico. Nessuno di noi sarebbe qui senza essere passato da quella relazione a prescindere da quel che ci è successo dopo. Noi siamo fin dall’inizio esseri relazionali che vivono perché hanno ricevuto la vita da altri, che non si sono fatti da soli. Solo se conserviamo questa memoria, che è un universale antropologico l’incipit della biografia di ciascuno di noi, potremo essere capaci di relazione. Accoglienti  sapendo che siamo stati accolti, empatici perché sappiamo che non siamo il centro del mondo, che guardandoci l’ombelico non vediamo noi stessi ma il legame che ci ha consentito di essere qui. Con questa memoria grata possiamo essere persone che generano vita anche senza mettere al mondo figli. Di tanti modi diversi che la nostra libertà e la nostra responsabilità sapranno trovare.

 
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Commenti al Post:
geishaxcaso
geishaxcaso il 30/06/16 alle 15:49 via WEB
bello. null'altro da aggiungere. un sorriso :)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:02 via WEB
Grazie, cara:-)))
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:02 via WEB
Scrivevo altrove: Si è sempre alla ricerca di sé. Si nasce col compito di costruire mondi di significato. Nascendo si è chiamati ad aver cura dell'esserci, perché all'essere umano non basta vivere, ha necessità di dare signi­ficato al tempo della vita, di trovare quelle direzioni del pensiero, del sentire e dell'agire in cui sente di poter realizzare la pienezza dell'essere coltivando il desiderio di divenire pienamente ciò che si può essere.
(Rispondi)
 
camnisi1943
camnisi1943 il 30/06/16 alle 16:03 via WEB
Tante diversità nela nostra natura, dovremmo imparar tante cose ancora da tante specie animali. Loro si che concepiscono la vita in modo normale. Un abbraccio, Camillo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:30 via WEB
Grazie davvero Camillo:-)))
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/06/16 alle 17:43 via WEB
In quel luogo intimo e personale dove avviene la crescita del feto, v'è un mondo unico, incredibile e di cui nessuno può parlare nonostante ci siano stati tutti. E' uno dei misteri della natura umana, la procreazione e la successiva crescita di un corpo umano. Pardon ho parlato di natura, ho parlato di concepimento e tutto ciò che avviene in modo naturale grazie ad un disegno di cui possiamo sospettare solo che ci sia stata una mano che lo abbia tracciato. Tutto ciò mi manda in estasi, mi estrapola da ogni contesto scientifico ed etico e con tutti gli sforzi d cui sia capace, sono sempre a chiedermi: PERCHE'? Chi siamo noi per "manipolare" a nostro uso e consumo ciò che è stato definito nella notte dei tempi e di cui resta solo un piacevole quanto Superiore mistero? Egoismo? Narcisismo? Comparazione con il Cielo? Voglia di di dire io posso? Buona serata mia cara.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:30 via WEB
Sei sempre creativo e, dopo averti osservato a lungo, ho scoperto perchè. Perchè la tua intelligenza si articola, come direbbe il prof. Bruno Rossi in tre specializzazioni: 1) intelligenza critica; 2) intelligenza affettiva (essere con il cuore; 3)intelligenza dialogica (costruire la relazione).
(Rispondi)
 
zanna1999
zanna1999 il 30/06/16 alle 18:28 via WEB
La madre e sempre colpevole per l'infelicità dei figli...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:15 via WEB
I BAMBINI IMPARANO CIO' CHE VIVONO Se un bambino vive nella critica impara a condannare.// Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.// Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.// Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.// Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.// Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.// Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.// Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.// Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.// Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.// ( Doret's Law Nolte )
(Rispondi)
 
ester.mi00
ester.mi00 il 30/06/16 alle 20:21 via WEB
Avere un figlio è uno dei doni più grandi che una donna possa ricevere ma non tutte sanno come esprimere l’amore in modo assertivo. Ci sono madri iperprotettive o che sono inclini a controllare eccessivamente così che finiscono per limitare la libertà e le potenzialità dei propri figli. In questo caso, possono essere considerate “madri manipolatrici” perché il loro comportamento, anche se non vorrebbe causare danni, termina con minare l’autostima dei propri figli e limitare il loro potenziale. Le madri manipolatrici sono quelle che controllano in eccesso i loro figli entrando nei minimi dettagli come per esempio i vestiti che indossano i locali che visitano o gli amici che scelgono. Inoltre, vogliono avere il controllo soprattutto quando il bambino cresce e inizia a prendere le proprie decisioni autonomamente. In alcuni casi diventano molto egoiste trasformandosi in un vero e proprio calvario per il bambino, che è combattuto tra l’amore per la madre e la sensazione di soffocamento che provoca il suo comportamento.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:20 via WEB
Perfetto! Una bellissima sintesi.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Antonietta il 30/06/16 alle 20:23 via WEB
l'amore dei genitori verso i figli se immaturo e poco rispettoso dell'identità separata dei figli, può creare gravi conseguenze nello sviluppo psichico e sessuale.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:22 via WEB
Come ricorda MARIA GRAZIA: " L’amore di un genitore verso un figlio è un valore indiscutibile e senz’altro positivo, ma questo assunto non è sempre confermato dall’osservazione clinica. Possono essere molte le ragioni che trasformano un’intenzione positiva e generosa, in un meccanismo deleterio, perché non sempre l’affetto è abbastanza rispettoso per l’identità separata dell’altro. Riprendendo il titolo di un famoso libro dello psicanalista Bruno Bettlheim, ” l’amore non basta”; è infatti necessario che il sentimento di un genitore per essere positivo ed evolutivo per i figli, debba essere temprato e tollerante dei limiti e delle separazioni che inevitabilmente segnano il processo di crescita di un essere umano."
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 30/06/16 alle 20:24 via WEB
Il rapporto con chi ci ha fatto nascere è un rapporto complesso, aggrovigliato, spesso confuso. Sono le prime e forse le uniche persone che hanno avuto l'occasione di viverci nudi, autentici, senza difese ma durante il corso della vita possono diventare dei perfetti estranei, dei disturbatori della nostra serenità, dei problemi veri e propri ed i responsabili di questi malesseri siamo entrambi. Diventiamo grandi e come è giusto che accada ci spogliamo del nostro ruolo infantile e pretendiamo di essere trattati come adulti. Ma ciò tante volte non accade, il cordone ombelicale che prima ci ha unito fisicamente e poi energeticamente non si vuole staccare. Da una parte o dall'altra o spesso da entrambe le parti vi è una fortissima resistenza a lasciare andare un rapporto ormai vecchio, inutile, dannoso, non vi è la volontà ed il coraggio di trasformare questo legame. E incomprensioni, critiche, battibecchi si trascinano per anni e anni andando a far nascere tristezze, delusioni, malattie. Buona serata Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:42 via WEB
Sempre brava, puntuale, precisa e competente:-)))
(Rispondi)
 
marcella.988
marcella.988 il 30/06/16 alle 20:47 via WEB
Dopo i rilievi mossi dalla Corte Costituzionale, all'art. 51 è stato aggiunto un secondo comma: « a tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini » Rappresenta un grosso passo avanti nell'affermazione del principio di pari opportunità per la prima volta espresso nella Carta Costituzionale. La norma, programmatica, consentirà al legislatore di avere una grande scelta relativamente all'adozione di provvedimenti.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:42 via WEB
Le pari opportunità: una grande utopia!
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 30/06/16 alle 22:23 via WEB
"tutti noi siamo nati da una madre" e non ci siamo fatti da soli...non può che essere vero. E siamo persone che generano vita anche senza mettere al mondo figli... vero! Notte Principessa..^__^
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 11:44 via WEB
L'aggettivo "lapalissiano" deriva dal nome di Jacques de La Palice ed indica una palese tautologia, qualcosa cioè che è talmente evidente, stanti le sue premesse logiche, da risultare ovvio e scontato, se non addirittura ridicolo per la sua ovvietà. Alla morte di La Palice infatti, i suoi uomini proposero questo epitaffio: Ci-gît Monsieur de La Palice. Si il n'était pas mort, il ferait encore envie (Qui giace il signor de La Palice. Se non fosse morto, farebbe ancora invidia). Tuttavia, con il tempo la effe di ferait fu letta esse (a quel tempo le due grafie erano simili, vedi S lunga), quindi serait, e la parola envie divenne en vie; con il risultato che il testo recitò ch'egli "sarebbe ancora in vita" ("il serait encore en vie"): da qui il significato di "scontatissimo" attribuito all'aggettivo. Un secolo dopo, Bernard de La Monnoye, accademico di Francia, poeta e letterato, intitolò a La Palice una canzone dove lo dileggiava come campione per antonomasia della banalità e dello scontato. Il brano ebbe gran successo, poi cadde nell'oblio ma fu recuperato da Edmond de Goncourt nel secolo XIX, che coniò il termine lapalissade. Da allora in avanti, e per il resto della Storia, il defunto maresciallo sarà ricordato soltanto per l'aggettivo a cui diede la vita, del tutto suo malgrado.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 30/06/16 alle 22:31 via WEB
E' vero quanto dici: se misconosciamo il nostro primo rapporto come potremo relazionare con gli altri? Nel grembo materno si sviluppa quella rete che uscendo, ci permetterà di avere rapporti con gli altri uomini e donne del pianeta. Dopo la nascita cominciano i problemi, perché il rapporto educativo prima e la relazione a due poi possono contribuire a produrre guasti caratteriali. Sembra che, una volta usciti dalla mera istintualità, la relazione possa prendere tante strade alcune buona altre rovinose per il figlio e anche per la madre.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:26 via WEB
In merito ai temi su cui tu, Carissimo Renato, argomenti, Francesco Zueneli (edizioni Calderini) nel lontano 1995 faceva riferimento alla metafora del "lago". E non aveva torto perchè, come spiegava, il lago è uno specchio d’acqua misterioso. Delimitato eppure infinito. Apparentemente tranquillo, ma ricco di vita e di forza interiore. Si alimenta di correnti interne, sorgenti sotterranee, provenienti da lontano e proprio per questo, più feconde, nuove, stimolanti. Alimenta, a sua volta, torrenti e fiumi che scendono a valle.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:29 via WEB
..... Il lago ci fornisce possibilità che siamo liberi di rendere concrete: scegliamo di nuotare, pescare, navigare, secondo i nostri desideri e bisogni. Nell'I King il lago è "Tui", il Sereno.
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ilkappafl
ilkappafl il 01/07/16 alle 00:11 via WEB
...finke' le Donne decidono di diventar Madri quando son gia' vekkie x esserlo al meglio,cosa vuoi pretendere...credon d'esser Madri , quando posson fare le Nonne... ciao PSI.FO.SE.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:37 via WEB
Hai fatto una riduzione lineare della complessità. In realtà per molte coppie i figli sono una benedizione, un segno tangibile del loro reciproco amore. Per questi genitori, il desiderio di procreare è legato al desiderio di replicare il proprio partner almeno quanto quello di replicare se stessi. Tuttavia, le coppie decidono di avere un bambino per molte altre ragioni, alcune delle quali consapevoli, altre meno...... Ma su tutto questo bisognerebbe scrivere un altro post.
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gabbiano642014
gabbiano642014 il 01/07/16 alle 09:11 via WEB
Buongiorno...I figli nell'equilibrio relazionale vivono sempre con la madre.Le madre vivono sempre con i figli ,riescono ad avere una relazione particolare,hanno la capacità di osservazione e nella sensibilità sanno trasmettere le proprie potenzialità..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:41 via WEB
Sì ma molto spesso tra madre e figlio intervengono significative problematiche. Ad esempio quando la madre è competitiva, infantile, dipendente, gelosa, narcisista, ecc... Parlo di "madre" ma sarebbe più giusto parlare di GENITORI competitivi, infantili, dipendenti, gelosi, narcisisti, ecc....
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 01/07/16 alle 09:12 via WEB
Ti auguro buon lavoro :)P.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:42 via WEB
Grazie Carissima:-)) Buona fine settimana a te e ai tuoi cari.
(Rispondi)
 
LA.QUARTA.LUNA
LA.QUARTA.LUNA il 01/07/16 alle 09:37 via WEB
Tematiche che stanno portando in essere mille e più tavole rotonde.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/16 alle 12:45 via WEB
Hai ragione. E' un tema che richiama argomenti che attinge tutti i fatti esistenziali compresi nell'arco temporale che va dal concepimento alla morte.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
MATTEO CAMILLI il 01/07/16 alle 21:37 via WEB
UN RAPPORTO ORALE lo faccio ogni sera al mio capo e gli porto anche un caffè dalla macchinetta ma non mi dà 60 euro anzi a volte pretende che quello che gli ho relazionato glielo metta per iscritto e spesso mi tiene lì anche un'ora per dirmi che lui da giovane faceva otto contratti al giorno, che così non va, non si vende abbastanza, ecc..
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