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« COSTUME E SOCIETÀ, NONN...costume e società, vita... »

IO COMPLESSATO, COMPLESSI, SCIENZE, VITA, LE IDEE PIÙ FORTI DELL'INCONSCIO, PSICOLOGIA, COME SUPERARE I COMPLESSI

Post n°8046 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da psicologiaforense

OTELLO, CENERENTOLA, EDIPO, ELECTRA, MÜNCHHAUSEN, PETER PAN... Oltre ai classici complessi  (INFERIORITÀ, SUPERIORITÀ, EVIRAZIONE, ABBANDONO, CAINO, SUPERDOTATO, COLLEZIONISTA, COLPA  ecc.), l'essere umano tende a vivere sempre in maniera complicata qualsiasi situazione, sia che dipenda da se stesso sia dagli altri o dagli avvenimenti esterni. Ci sono complessi di ogni tipo… 


  

IL POST DEI COMPLESSI

OTELLO
Il geloso per antonomasia, il Moro di Venezia di Shakespeare dà il nome a questo complesso. Chi ne soffre è una persona che vive tormenta­ta dalla gelosia, persino dell'aria che respira l'altra persona.
CENERENTOLA
Ne soffre chi pensa che, dopo esse­re stata rifiutata dalla propria famiglia, migliorerà la propria situazione fami­liare ed economica cercando di unirsi a un'altra persona.
EDIPO
Ne soffre l'uomo che paragona tutte le donne alla propria madre. In tut­ta la sua vita cerca una donna che le assomigli e la allontana quando si accorge che non è come lei.
ELECTRA
Ne soffre la donna che non trova mai l'uomo adeguato. Adora il padre e lo vede come il giusto mix di qualità, e non trova qualcuno che possa esser­ne all'altezza.
MÜNCHHAUSEN
Chi ne soffre è il prototipo del bugiar­do, che inventa storie rocambolesche e difficili da sostenere nel tempo, in cui è l'eroe-vittima  colpito da malattie  e/o traumi psichici. E tutto questo  per attirare attenzione e simpatia verso di sé o ottenere altri “benefici secondari” (sono "meccanismi  di difesa" messi in atto per compensare  sentimenti di inferiorità).
PETER PAN
Ne soffre chi si comporta ancora come un bambino, non vuole cre­scere, non accetta le responsabilità e preferisce considerare la vita come un gioco.

NOTA INTEGRATIVA

I complessi: le idee più forti dell' inconscio. Il concetto di "complesso", proposto dalla psicoana­lisi con un significato specifico e ben delimitato, è stato così intensamente assorbito dalla nostra cultura e dal lin­guaggio comune parlato, che ha finito per assumere un' impronta più ampia, più genuina e forse più attendi­bile come riflesso delle emozioni che fermentano nel pro­fondo della psiche umana. La dottrina di Freud considerava i "complessi" co­me gruppi di idee sostenute da una forte carica emo­tiva, rimosse nell'inconscio perché vissute come inac­cettabili e suscettibili di emergere successivamente con varie dinamiche, normali o patologiche. Nell'accezio­ne corrente, letteraria ma anche popolare, i "comples­si" sono più largamente intesi come desideri, dubbi o preoccupazioni angoscianti, che dominano la nostra vita psichica, non avvertiti o intuiti in modo sottile e incompleto dalla coscienza. La mia esperienza  clinica mi ha convinta che questa seconda visione, meno ri­gorosa e ristretta, corrisponda meglio alla duttilità di quanto avviene in noi. 

 
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Commenti al Post:
giuliana.a10
giuliana.a10 il 16/10/14 alle 12:35 via WEB
Uno non sa di agire in base ad un complesso così si rovina la vita. E' come il cavaliere che è convinto di andare dove vuole lui ma in effetti va dove vuole il cavallo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 12:52 via WEB
E' un esempio molto calzante:-)
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 16/10/14 alle 12:39 via WEB
Il complesso, in psicologia, è una definizione usata, talvolta impropriamente, per descrivere la comparsa di una serie di sentimenti di tipo coscienti, sgraditi, inevitabili, arrecanti incertezze e ansie nei riguardi del soggetto interessato e non alterabili attraverso il ragionamento.(Wikipedia)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 12:53 via WEB
Sì, si può dire anche così
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 16/10/14 alle 12:40 via WEB
Io soffro del COMPLESSO DEI COMPLESSI
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 13:01 via WEB
Pensare di essere travolto da TUTTI i complessi. Credere di avere tanti, troppi complessi significa voler aggiungere altre linee di forza alla propria psiche,che si sente incompleta: per esprimere più incisivamente la propria sofferenza, per chiedere aiuto, ma anche per appagare desideri inconfessati o per esercitare un dominio sul mondo
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 16/10/14 alle 12:47 via WEB
PETER PAN lui e sempre lui. Un flagello di Dio, un irresponsabile che a 40 anni si comporta come un bambino di 8. Nugoli di amanti-mamme. Bambinate. Una persona che vive senza porsi problemi, che non ha vere emozioni e, soprattutto, non ha remore.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 13:09 via WEB
La persona che non vuole crescere. Il complesso (o la sindrome) di di Peter Pan, sono situazioni psicologiche, sociali, familiari e culturali sempre più diffuse nella nostra società.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 13:12 via WEB
Si parla di complesso di Peter Pan dopo la pubblicazione nel 1983 del libro di Dan Kiley, The Peter Pan Syndrome: Men Who Have Never Grown Up.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 14:01 via WEB
sono in pausa anch'io..*__*
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 14:07 via WEB
Oggi, con frequenza sempre maggiore, individui blandamente nevrotici coltivano la preoccupazione di essere affetti da svariate malattie mentali, di cui hanno appreso i sintomi da letture, spettacoli, conversazioni con amici. Il fenomeno è certo favorito dalla "psichiatrizzazione" della nostra cultura: alla fobia delle malattie del corpo si è ora aggiunta, robustamente, quella dei disturbi mentali.
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 14:14 via WEB
speriamo siano solo fobie..passeggere
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 14:16 via WEB
Argo soffre la sindrome del cane da guardia..e del cane da porchetta!!
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 14:16 via WEB
se vuoi la seconda te la descrivo...ahahah
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 14:20 via WEB
hai pranzato??
(Rispondi)
 
cp2471967
cp2471967 il 16/10/14 alle 14:20 via WEB
Saluti
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 15:51 via WEB
I COMPLESSI SI SUPERANO CON L'ETÀ MATURA? Normalmente, diventando adulte e acquistando più sicurezza in noi stesse, i complessi si attenuano. Li accettiamo, col bene o col male. Ma non sempre succede così, ci sono persone che passano tutta la loro vita lamentandosi e pensando a come nasconderli agli altri ... Tuttavia, una persona che accetta realisticamente i suoi difetti, possiede una forte autostima. Anche se essere soddisfatte di ciò che siamo non significa che non vogliamo migliorare.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/10/14 alle 15:59 via WEB
...su altra via si passa al COMPLESSO DI INFERIORITA' . In questo caso ci sentiamo incapaci e incompetenti, crediamo di non fare mai bene le cose, dimentichiamo le nostre virtù e pensiamo solo ai nostri difetti. COME SI MANIFESTA? 1. Siamo molto timide e indecise nei rapporti con gli altri e cerchiamo sempre di nascondere la nostra personalità come se ci vergognassimo di noi stesse. 2. Non prendiamo parte a feste o eventi per timore di apparire ridicole. 3. Siamo capaci di rifiutare una promozione o un cambio di lavoro per la paura di fallire. 4. Cerchiamo sempre di attirare l'attenzione su noi stesse e sui nostri problemi. 5. Cerchiamo di distruggere l'immagine degli altri per evidenziare la nostra e sentirci più sicure.
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 16/10/14 alle 18:20 via WEB
Avevo lasciato un commento, ero il primo dela fila. Lo hai divorato?
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 16/10/14 alle 18:26 via WEB
Io non ne ho quasi più!!...me li sto mangiando! ^__*
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 16/10/14 alle 19:15 via WEB
Concordo appieno con quella che dici essere la tua esperienza professionale sul falso concetto di complesso. Ad esempio io mi riconosco una pessimista, con grandi timori a volte.Tuttavia non mi riconosco una complessata, ma ho capito che quegli strumenti sono ottime armi di difesa e mi aiutano ad accettare facilmente le brutte situazioni.
(Rispondi)
 
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