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Post n°8069 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da psicologiaforense
I LABIRINTI DEL MALE: FEMMINICIDIO
A ben guardare, tutti i moventi per un omicidio sono sintetizzabili in quattro parole:
AMORE, LUSSURIA, DENARO, ODIO.
Si dice che la più pericolosa sia l'odio. Ma la più pericolosa è l'amore.
Commenti al Post:
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zanna1999 il 31/10/14 alle 16:48 via WEB
Si.
È l’amore ma non quello sano e altruista ma quello malato e egoista…
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psicologiaforense il 31/10/14 alle 17:03 via WEB
Proprio così Carissima:-))) Come dici TU si tratta di un amore malsano,egoistico, fatto di possesso e gelosia ossessiva, estremo.... fino alla follia. E’ un amore oscurato dalla rabbia dopo un tradimento, dalla depressione dopo un abbandono. E' un amore cieco, crudele, malato, estremo, esasperato...
(Rispondi)
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zanna1999 il 31/10/14 alle 17:21 via WEB
Non hai scritto : GELOSIA ...anche quello spesso è un movente… buona serata , Giuliana
(Rispondi)
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zanna1999 il 31/10/14 alle 17:23 via WEB
Ops..lo hai scritto. Sto diventando orba :-)
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psicologiaforense il 31/10/14 alle 17:30 via WEB
GELOSIA che noi chiamiamo "sindrome di Otello", un delirio che si placa con l'omicidio. L'assassino ha per "tema delirante" la certezza dell’infedeltà dell’altro. Ed è una certezza assoluta...impermeabile ad ogni confronto con la realtà.
(Rispondi)
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mark_marchi il 31/10/14 alle 19:20 via WEB
Andreoli: (“Il lato oscuro”) l’innamorato, colui che si trova coinvolto in un legame passionale, considera l’amato come l’unica possibilità di vita. Senza, è come se fosse morto. Da solo, nelle sue fantasie, si percepisce abbandonato, non riesce che a vedersi rivestito di morte. E su questa certezza si attiva la paura di perdere l’oggetto del proprio amore, di sentire quel lutto che coinciderebbe con la propria fine. La coppia è un’unità inscindibile: non si sopporta la separazione e nemmeno l’idea che ciò avvenga, tanto da chiedere continue rassicurazioni o da pretendere espressioni che attestino l’essenzialità del legame reciproco. Il mondo è ridotto a quell’insieme, il resto è del tutto complementare e privo di significato. Nulla esiste al di fuori di quella relazione. Se l’amante viene lasciato, uccide l’amata. Senza di lei è morto. Tutta la vita è stata incasellata in quella relazione.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 31/10/14 alle 20:55 via WEB
Esattamente. Il "nostro" Vittorino Andreoli ha una lunga esperienza in questo campo
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VER.ONICA il 31/10/14 alle 20:52 via WEB
In Italia l’assassinio con movente di genere è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Secondo la Casa delle donne di Bologna, tra il 2005 e il 2012 sono state 877 le donne uccise nel nostro paese, quasi tutte da un familiare o un conoscente. 110 l’anno, 117 nel 2012. Una ogni tre giorni. Ma, come dicono le date, il conto è già vecchio.
(Rispondi)
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VER.ONICA il 31/10/14 alle 20:54 via WEB
Oggi, ogni volta che ascolti un TG senti di un marito, fidanzato, maschio che ha ucciso una donna. Tutti i giorni con una tendenza inquietante a crescere
(Rispondi)
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psicologiaforense il 31/10/14 alle 21:00 via WEB
Sì, di genere si muore. La Stampa di Torino ha avviato un osservatorio per monitorare i femminicidi appuntando su una mappa dell’Italia i casi di cronaca. In questi mesi del 2014 si sono registrati già più di 100 femminicidi
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job1111 il 31/10/14 alle 21:16 via WEB
Si discute moltissimo sul ruolo del web e sulla necessità di nuove leggi. Ma qui non è questione di libertà o di censura. Qui è questione di vita o di morte. Non è questione di “leggi speciali”, ma di civiltà, di rispetto, di convivenza
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maraciccia il 31/10/14 alle 22:28 via WEB
si, lo penso anche io..e non credo sia così solo in Italia
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Afroditemagica il 01/11/14 alle 01:04 via WEB
Purtroppo il femminicidIo esiste e se ne prende coscienza grazie ai TG ed all'ISTAT.
Di donne che subiscono violenza domestica ce ne sono e spesso non riescono ad uscire dal ciclo della violenza perché non sanno come uscirne, non hanno i mezzi, non hanno una rete amicale. Ed allora aumentano le malattie organiche e psicologiche se non arrivano alla morte.
Internet a volte aiuta perché fornisce gli indirizzi a cui rivolgersi.
(Rispondi)
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