Mi manchi

Negli Usa e in Inghilterra si sta diffondendo la singolare "moda" dei Freeganismo. In realtà, chiamarla "moda" è improprio. Wikipedia la definisce come la pratica di astenersi dall'uso di beni di largo consumo, a meno che questi non siano ottenuti gratuitamente...

Andando sul sito Freegan.info si legge:
"After years of trying to boycott products from egregious corporations responsible for human rights violations, environmental destruction, and animal abuse, many of us found that no matter what we bought we ended up supporting something deplorable. We came to realize that the problem isn't just a few bad corporations but the entire system itself."

Ok. Il nostro sistema non funziona bene, ma veramente l'unico strumento che abbiamo è quello di andare a pescare tra i rifiuti?
Sono pienamente d'accordo con il fatto che si debba fare più attenzione a come utilizziamo le risorse del nostro pianeta. Trovo riprovevole che negli Stati Uniti si costruiscano città verdissime in mezzo al deserto solo perché quel Paese ha la forza economica di portare l'acqua in mezzo al nulla. E così l'acqua che in Africa potrebbe salvare un villaggio viene destinata ad alimentare un tulipano piantato in un posto in cui non avrebbe mai dovuto trovarsi! Però trovo il freeganismo abbia superato il limite del buon senso. Inoltre non credo che un sistema difettoso possa essere riparato da un estremismo che predica di starne fuori.

A questo punto sono ansioso di vedere chi sarà il primo a dire che siccome la dieta vegetariana dei freegan non apporta abbastanza proteine, e poiché mangiare carne significa uccidere animali che sono nati, hanno vissuto e sofferto e poi sono morti in gabbia, dovremo cominciare a guardare a fonti alternative, ad esempio i nostri simili. Quando sono ancora freschi ovviamente.

Boh. Non sono molto convinto che la scelta Freegan porti ad un'alternativa sostenibile. Probabilmente uno stile di vita più responsabile da parte di tutti potrebbe fare molto di più di qualche migliaio di persone che si tuffano nei cassonetti.

Riporto una notizia che ho trovato su Internet:

"I Papaboys di Battipaglia, hanno denunciato Celentano in nome del Papa e della religione cattolica. Perché? Perché Celentano si è permesso di dire in trasmissione che "Il Papa è rock", e questo per Gianluca Barile, presidente dell'associazione Benedetto XVI nata durante il Conclave per sostenere Ratzinger, "è un'offesa gratuita nei confronti del Vicario di Cristo", visto che "paragonare il Santo Padre ad una rockstar o ad un genere musicale che il più delle volte rasenta il satanico, vedi Marylin Manson o i Rolling Stones, è blasfemo".

Sono sconvolto dal bigottismo di alcune persone. Non voglio difendere Celentano e tantomeno voglio attaccare i Papaboys, però questa mi sembra veramente una grandissima cazzata.

Se il sig. Barile avesse visto la puntata di rockpolitick in questione avrebbe probabilmente capito che Celentano ha dato all'aggettivo "rock" una connotazione del tutto positivo. Lo ha usato come sinonimo di "amore per il bello e per la natura", come sinonimo di "amore per il prossimo e tolleranza". E se usato in questa accezione, mi sembra difficile immaginare che il Papa possa non essere ROCK.

Sono cattolico, anche se non molto praticante, ma certo non mi riconosco in persone come Barile, che evidentemente vive in una dimensione parallela. Sicuramente lui non è rock. Ma soprattutto mi spaventa che in un mondo pieno di problemi legati alla coesistenza tra popoli, razze e religione diverse, che faticano a integrarsi, ci siano persone che non riescono a vedere oltre il proprio naso. Persone con una mente offuscata da un bigottismo medievale che addirittura vedono nel rock una presenza satanica.

Ma questo atteggiamento non è tanto simile a quell'integralismo di cui sentiamo parlare tanto spesso e che ci spaventa sempre di più?

Ho appena scoperto una cosa che mi ha lasciato un po' perplesso: una nota multinazionale che produce zaini e accessori ha registrato il marchio del movimento anarchico. Adesso la A cerchiata che campeggiava sui muri di tante citta' e' diventata una linea di zainetti americani. Mi chiedo: quando qualcuno disegnera' una A cerchiata su un muro dovra' pagare i diritti d'uso al "leggittimo" proprietario??

Leggo e copio dal blog di Pasta al Forno:
"Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo"

Il problema non e' l'essere riconoscenti, ma come riconoscere la gente giusta