Creato da raccontiitaliani il 08/02/2011
Racconti Italiani Online - Edizione Virtuale

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
sadurnyLaSuperAletoby50altre_veritamaurizio.saricaLa_Gabrielasuperego82davekunLadyBikerGnusarascrittricecriveronachiaracarboni90brici_asemprepazzales_mots_de_sable
 

Ultimi commenti

 
Bella la poesia su Antiparos!
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

 
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« RACCONTI ITALIANI ONLINE...RACCONTI ITALIANI ONLINE... »

RACCONTI ITALIANI ONLINE - MARCELLO MOSCHEN - POESIA ITALIANA IN LINEA

Post n°167 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

SENZA IL TUO GIOCO
 

                           E' solo ieri che tu sostavi                           sugli argini delle mie speranze,                           sospirate gioie di un amore immenso                           che ci legava, mai logorato o consumato.                           E, tale ad un fanciullo mi guardavi                           assorto come se fossi un grande fiume.                           Forse per simpatia, oppur per gioco,                           ogni tuo atto era come un sasso                           che scagliato dentro l'acqua formava                           nella mia trasparenza ampi cerchi                           che, nel rapido, ritmico, spaziarsi                           m'invadevano fino a conquistarmi                           per intero. Il peso generatore                           di simile fenomeno, calava giù                           con lievità a posarsi tra le cose                           accumulate dei giorni già vissuti.                           Oggi, lo stesso gioco non mi produce                           l'identica magia di facile conquista.                           Sono divenuto un fiume opaco e plumbeo,                           senza quei circoli che disegnavano                           ombre superbe e piacevoli tremori.                           Ora, fluendo nel solco che ancora mi                           contiene, tutti i ricordi e i fatti                           superati stanno depositati tra                           i sassi già scagliati: continue                           vibrazioni nel fondo tetro e privo                           di colori. Non campo più senza il sapore                           di quelle gioie che tu mi regalavi e                           m'inventavi, e so che morirò quel                           giorno che ancora ti vedrò giocare                           ma, sulla sponda di un diverso fiume!                        
   
            
        28-              MIELE
Molti hanno scrittoe più volte affermatoche la cosa più dolce senza dubbio è il miele.
Io lo nego e rispondo,pur se un po' imbarazzato,che loro hanno erratoperché non ti hanno provato.
        29-              MISTERIOSO INTERROGATIVO
La terra è terra dappertutto.La carne degli uomini è mortalein tutto l'universo. Si nasceper magia della natura da identicheviscere materne. Eppure resta in noiil mistero assoluto di sapere perchélingue diverse parla l'umanità,che ha simili i gesti e i sentimenti:d'amore o d'odio, ma dovunque al mondo,ci si unisce o ci si dividerà
        30-              UOMINI
Sono nati uomini e altri crescerannoche coltivano dentro l'ambizionesmodata di conquistare terree patrimoni. Altri per giudicare,senza rimorso alcuno, il bene o il maledei valori altrui, legando alla vergogna,l'individuo accusato. Uomini avidi di potere che fanno di un governo e di uno stato, il postribolo infamedell'affare privato. Uomini infermipiagati e doloranti, abbandonati a sestessi, senza la comprensione di quel dioassente, intento com'è ad elevarea santi coloro che hanno rinunciatoa tutto, per vivere in casta, castità.Uomini quasi sempre perdenti,con le amicizie e gli umanisentimenti, che pagano tangentianche per ingoiare l'aria cherespirano che ingrassa poi i capidelle cosche, gonfi di malvagità.Uomini umili di poche risorse, che mendicano la compassionealtrui, relegati al ruolo tragicodi schiavi. Uomini soavi, adusia predicare il bene e praticareil male. Uomini privi di moraleancora trascinati da un credosindacale che non ci aiuta più.Categorie animali che non ho maiamato e che mi fanno gridare:  - Viva gli uomini che vivono  il peccato, ignari di condanne   e false religioni. -  - Viva gli uomini coraggiosi,  che disperdono il proprio seme  della virilità, nei corpi maschi  che macerano il proibito amore,  senza la paura di un'annunciata  morte, o altre indegne falsità.
  31-          LE MANI DIPINTE  
Nel semplice murale dipinto daun delicato artista per inneggiarela pace erano figurate due mani uguali.Solo il colore le diversificava: unaera bianca e l'altra nera; unite perònella solenne stretta della puraamicizia: sogno continuo dell'umanità.Eppure, dissimili furono le originie l'opposta razza che le tenne divise.Se lo confidarono appena unitein quell'atto d'amore che il sapientepittore vedeva come l'unico simbolocontrario al dolore.  -  Ho bussato alla porta di inumanipotenti , bramando la pace e sperando di darefiducia alle genti - confidòquella bianca, aderendo al contatto della mano più scura, che fiera mostrava indelebili segni di lottecruenti, combattute per salvareinnocenti, da umilianti tormenti.-  Sono ferita, ma ho vinto! E liberivanno, figli e fratelli sottratti dal buio, verso la luce della libertà. -Quelle mani dipinte si stringevano forte.E così resteranno nel tempo futurocome un pegno di pace, per aprirefrontiere e nuove realtà.
        32-              QUELLO CHE SONO 
Poeta per scrivere cose veritiere.Poeta che piange e s'addoloraquando muore qualcuno ignorato da tutti: anche dal cane amatoche viene privato di seguireil morto nell'ultimo viaggiodella separazione.
            Poeta che ride di se stesso;            che soffre come un cammello             sgridato dal padrone.            Poeta lontano dagli sporchi            che solitario innalza            l'impalcatura per la scena,            solo per vocazione.            Poeta incompreso dai mediocri            amante del dolore e della vita;            mistico per amore.            
 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963