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Creato da: antifascistavt il 06/07/2006
Coordinamento Antifascista della Tuscia

 

 
« Nel Giorno del Ricordo c... »

Iniziativa in ricordo di Angelo La Bella

Post n°41 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da antifascistavt
 
Tag: Eventi

Sabato 24 febbraio 2007, ore 17,00 Università Popolare di Tutte le Età via del Giglio 3, Viterbo

L’ANPI Comitato Provinciale di Viterbo e la Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 

Organizzano:

Ricordo di Angelo La Bella

a due anni dalla scomparsa

con la proiezione del documentario:

L’onorevole Angelino di Giuliano Calisti e Francesco Giuliani (Roma, 2007)

intervengono:

Silvio Antonini (segretario e portabandiera CP ANPI Viterbo)

Mario Ricci (segretario della federazione PRC Viterbo)

Aladino Lombardi (segretario ANPI Roma e Lazio e alfiere ANPI nazionale)

Giovan Battista Martinelli (segretario generale CGIL Viterbo)

Giuliano Calisti (autore del documentario)

coordina:

Sante Cruciani (Università degli Studi della Tuscia)

nota dell’autore del documentario Giuliano Calisti:

Angelo La Bella è stato un uomo politico di alto spessore morale e grande carisma. Ha sempre goduto di grande stima, specialmente tra i giovani che con lui hanno condiviso i valori dell’antifascismo, della Resistenza, nonché gli ideali comunisti. Già durante l’occupazione nazifascista di Roma, Angelo milita nel PCI. Dopo la liberazione verrà a lavorare a Viterbo, dove sarà corrispondente per “L’ Unità” e funzionario del PCI. Sette volte sindaco di Civitella d’Agliano, subentrerà a Togliatti in parlamento dopo la sua morte. Tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista, diventerà, negli anni ’90, presidente onorario dell’ANPI di Viterbo. A due anni dalla scomparsa, questo documentario racconta la sua storia, grazie ad un’intervista rilasciataci nel 2003. Vedendo le numerose foto inedite contenute nel DVD, si potrebbe considerare il filmato come una galleria delle immagini della Tuscia “sparita” (pochi ricordano, ad esempio, la piazza di Orte piena di carri con i buoi durante un primo maggio degli anni ’50). In realtà esso è un viaggio attraverso la storia del movimento contadino degli anni '40-‘50: l’occupazione delle terre, le rivendicazioni dei contadini; gli scioperi di protesta scoppiati in tutto il Viterbese dopo l’attentato a Togliatti, seguiti da una sanguinosa repressione. Sulle note degli splendidi brani composti ed eseguiti da Fiore Benigni e Paolo Rocca, Angelino La Bella ci racconta di una stagione di lotta nella quale affonda le radici la nostra società attuale, ma nello stesso tempo ripropone grandi temi purtroppo ancora attuali: lo sfruttamento, il lavoro nero. Oggi molti cittadini extracomunitari infatti vengono nel vecchio continente sperando in un futuro migliore, fuggendo da guerre o carestie, ma spesso finiscono a lavorare nei campi in condizioni di semischiavitù, o a fare gli operai a giornata. Questa testimonianza, quindi, vuole essere un invito rivolto alle nuove generazioni e ai lavoratori, per non far mai mancare quell’umanità e quella solidarietà che hanno reso possibili in passato stagioni di conquiste e di diritti. Giuliano Calisti (Roma, 1977) biologo, laureatosi nel 2003 presso la Facoltà di Scienze Ambientali della Tuscia, svolge attualmente la professione di informatore farmaceutico. Durante i sui studi nella città dei papi ha militato nel circolo PRC ed è stato tra i fondatori dell’associazione universitaria Sinistra Unita. È iscritto dal 2004 al Comitato Provinciale ANPI Viterbo nel quale ricopre la carica di consigliere. Ha curato la regia dei documentari Antifascismo a Viterbo e in Italia: storia e cronaca (intervista ad alcuni partigiani del Viterbese e non - 2004), “L’esempio di ciò che bisogna fare”, con Antonello Ricci fra gli Arditi del Popolo nella Viterbo del 1921 (intervista al letterato viterbese sulla resistenza della città contro le squadre fasciste di Bottai - 2004) e Donne nella Resistenza non armata a Roma e in Sabina (intervista a due ex partigiane, Giulia D’Ovidio e Giovanna Marturano, arricchita dai contributi di Walter De Cesaris e Alessandro Portelli - 2006). A questi documentari se ne vanno ora ad aggiungere altri due, con la co-regia di Francesco Giuliani: questo su Angelo La Bella ed un altro, di prossima uscita, sui partigiani viterbesi Filippo Cultrera e Nello Marignoli che hanno combattuto in Jugoslavia. Per info: anpi.vt@libero.it 328/0747952

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/02/07 alle 00:04 via WEB
Guardate un poco che razza di losco individuo ha in mano le sorti del governo Italiano!!!
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/07/07 alle 16:31 via WEB
Provate a fare un commento su questo blog di un becero fascista e scoprirete cosa intendono per democrazia..... http://blog.libero.it/Mussolini/view.php?nocache=1185631747
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Petizione Contro l'intitolazione della Circonvallazione a Giorgio Almirante

Il giorno 19/07/2006 il sindaco di Viterbo ha intitolato una parte della circonvallazione di Viterbo a Giorgio Almirante.

Almirante è stato uno dei redattori della rivista “La difesa della Razza” caratterizzata da feroce e becero razzismo ed antisemitismo.

Militante attivo della Repubblica sociale di Salò che, alleata dei nazisti, torturava e massacrava i cittadini italiani democratici, è stato, dopo la guerra, tra i fondatori dei Movimento Sociale Italiano, diventando poi segretario dello stesso partito. Il MSI di Almirante, si caratterizzò anche come organismo politico che mitizzava la dittatura mussoliniana e che esaltava anche le dittature contemporanee, come la dittatura greca dei Colonnelli, la dittatura militare Turca e il colpo di stato cileno, mentre denigrava ed offendeva il movimento antifascista e la democrazia repubblicana italiana. Il MSI di Almirante si rese protagonista inoltre di una miriade di aggressioni contro studenti, operai e militanti democratici con conseguenti ferimenti ed omicidi.

Lo stesso Almirante partecipò attivamente all’attacco violento contro la facoltà di giurisprudenza insieme al collega Caradonna.

Almirante ancora protagonista di un inquietante episodio collegato alla strategia della tensione. Viene infatti incriminato per favoreggiamento del terrorista Cicuttini, autore della strage di Peteano. Si salverà con l’amnistia.

La storia politica di quest’uomo, si chiude senza alcun riconoscimento delle battaglie civili che hanno contribuito alla costruzione della democrazia italiana.

Intitolare a questo personaggio una via di una città italiana, significa quindi offendere chi è morto lottando contro i nazifascismi ed offendere chi ha speso la propria vita per costruire e rafforzare la democrazia italiana.

Chiediamo rispetto per l’Italia. Chiediamo che questa targa sia rimossa dalle vie della città di Viterbo.

Per aderire inviate via e-mail il vostro nome e cognome all’indirizzo antifascistavt@libero.it

Iniziativa appoggiata dal Coordinamento Antifascista della Tuscia

 

 

 

 
 

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