Creato da micio_blu il 11/02/2005
L'essenziale è invisibile agli occhi (il Piccolo Principe)

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Quelle che....

Post n°7 pubblicato il 17 Luglio 2007 da micio_blu

Quelle che sanno cosa vogliono e si lamentano di ciò che hanno trovato,

quelle che vogliono godersi la vita ma fino ad un certo punto,

quelle che non sono in cerca di avventure e si innamorano del solito stronzo,

quelle che sanno capire tutto da un profilo ma ancora non sanno spiegare se stesse,

quelle che credono nei valori ma ancor più nei beni di valore,

quelle che stanno bene cosi, ma che starebbero meglio diversamente,

quelle che vogliono l'uomo colto, e se lo trovassero lo "riconoscessero",

quelle per le quali le attenzioni sono importanti, ma solo quando non le ricevono,

quelle che vogliono una famiglia perché non vogliono più stare in famiglia,

quelle che pensano di essere speciali e si comportano da banali,

quelle che saprebbero come soddisfarti, ma non l’hanno mai dimostrato a nessuno,

quelle che sono pronte a dimostrartelo, ma che poi non soddisfano affatto,

quelle che sono davvero speciali ma non sanno di esserlo.

 
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I ragazzi che si amano

Post n°6 pubblicato il 13 Dicembre 2005 da micio_blu

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.

 
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7 giorni, 7 amici....

Post n°5 pubblicato il 03 Maggio 2005 da micio_blu
Foto di micio_blu

L'Irlanda è un posto dove andare a posare i pensieri, un luogo fatto di odori, colori, sapori che sono in grado di assorbire tutto ciò che pensavi ti bloccasse il cervello e che ti torcesse lo stomaco.

Ci sono appena tornato. Una vacanza di 7 giorni con altre 6 persone: 7 x 7, in un furgone costruito per viaggiare al contrario: corsie a sinistra, volante a destra. Una vacanza "on the road" come quelle che a volte vedi solo in tv, solo che questa volta ci sei tu li' a vedere i posti, a parlare con la gente, ad assaggiare un angolo di mondo cosi' diverso da quello che ogni giorno ti circonda.

Dal Donegal alle isole Aaran, e da Dublino fino al Connemara, esattamente come le parole di una canzone di Fiorella Mannoia, l'Irlanda ed il suo cielo capriccioso e volubile ci hanno fatto compagnia per 7 giorni meravigliosi.

Voglio tornare.... mi sono detto. Ma forse no. Ritroverei i paesaggi, la Guinness e le pecore dal muso nero, ma non ritroverei la magia che una serie di combinazioni piacevoli hanno saputo darmi.

Certe cose restano perfette cosi'.



 
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Ci sono canzoni che....

Post n°4 pubblicato il 18 Aprile 2005 da micio_blu


Ci sono canzoni che sono poesie, che aprono squarci nel cuore come lampi nella notte, che lasciano un segno come cicatrici indelebili, che rendono eterno un singolo minuto di vita.
Questa è una di quelle canzoni:

Pezzi di Vetro di Francesco De Gregori

L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso di ramo duro in cuore
e una luna e due fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai,
ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"e' mia", sottintende la vita.
E la fine del discorso la conosci gia',
era acqua corrente un po' di tempo fa e ora si e' fermata qua.
Non conosce paura,
l'uomo che salta e vince sui vetri
e spezza bottiglie e ride, e sorride.
Perche' ferirsi non e' possibile,
morire meno che mai, e poi mai.
Insieme visitata e' la notte,
che dicono ha due anime e un letto,
e un tetto di capanna utile e dolce
come un ombrello teso fra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "e' quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Pero' stai bene dove stai.

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 12 Febbraio 2005 da micio_blu

Ho finito di leggere "ti prendo e ti porto via", di Ammaniti, e qualcosa mi si è incastrato dentro alla fine del libro.

In realtà, così come le pagine sono volate nella lettura di tante vite banali e speciali al tempo stesso incastrate fra loro, riflettevo su come Ammaniti riesca in fondo a scrivere esattamente come a volte mi capita di pensare. Vite normali, o vite speciali, se poi queste finiscono in un libro?

La risposta mi sembrava all'inizio scontata: vite speciali, con un lieto fine e tutto il contorno giusto. Un lieto fine, anzi due, o tre.

Invece no. Alla fine la vita reale emerge. Ed è esattamente lì a ricordarti, proprio quando ti aspetti il solito lieto fine dove tutti vivono felici e contenti, che hai voluto leggere un libro che sembrava una storia di vita normale, e lo è stata fino alla fine.

O forse c'è un'altra spiegazione. Forse la morale è che non ci vengono mai date altre occasioni, e che la vita va presa al momento giusto. Non c'è un premio di consolazione, e neppure una seconda chance: o la sai cogliere quando arriva, oppure ciao.

E in fondo, il bello del libro è che in fondo la morale è lì, e che è giusto che sia un libro a ricordartelo, perchè nella tua vita non lo dovrai commettere quello stesso errore.

Un bel libro, comunque.

 
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