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Referendum: la cazzata del radicale Beltrandi

Posto che mi baso su ciò che i media mi dicono (e non è detto che corrisponda al fatto o alla verità), non mi capacito del voto contrario di Beltrandi all'accorpamento di elezioni amministrative e referendum.

Riprendo le frasi pubblicate da Il Fatto Quotidiano: “Il dissenso dal gruppo ci può essere ed invece il Pd, in una riunione lunedì sera, ha avuto una reazione verso di me che mi ha colpito negativamente”. Ritengo, ha aggiunto, “che finché c’è il quorum l’abbinamento delle due date è un escamotage per raggiungere il quorum ma se si crea questo precedente, vuol dire che ogni governo potrebbe abbinare le date per pilotare l’esito del referendum."

Forse Beltrandi è un po' confuso. I Radicali da decenni si battono contro il quorum, proprio perché è un balzello che sta affossando le decisioni referendarie, visto che da 15 anni chi è contrario all'abrogazione non spinge a votare NO, come sarebbe legittimo in democrazia, ma A STARSENE A CASA, oppure ad andare al mare (Craxi docet).

La spiegazione di Beltrandi fa quindi acqua da tutte le parti sinceramente. Perché non si falsa alcun voto, visto che a votare alle elezioni non ci vanno solo cittadini di una parte politica (altrimenti avrebbe avuto un senso il ragionamento di Beltrandi). In questo modo si sprecano tra i 300 e i 400 milioni di euro (in tempi di tagli a tutto non so coma abbia avuto il coraggio di prendersi questa responsabilità il radicale).

Temo che sotto ci sia, oltre ad un errore di valutazione, una spinta ideologica. Eh si, perché uno dei referendum è contro la privatizzazione dell'acqua, evidentemente Beltrandi non è d'accordo con la possibile ripubblicizzazione. Peccato che la scelta starebbe ai cittadini, in democrazia.

Ora serpeggiano malumori e caccia alle streghe da parte dell'elettorato progressista, VERSO TUTTI I RADICALI. Escluso Beltrandi, gli altri hanno votato in sintonia con l'opposizione di centrosinistra.

Pannella ha cercato di fare il punto: “Premesso ch’io personalmente da radicale, ritengo il contestato voto espresso oggi da Marco Beltrandi assolutamente legittimo, tanto quanto – considerate anche le sue motivazioni espresse – politicamente errato, come può purtroppo accadere e accade anche a ciascuno di noi...". Il resto delle parole su Radio Radicale, ma Pannella ammette che Beltrandi ha fatto una cazzata, pur non costringendolo a cambiare posizione, cosa che vorrebbe il Pd.

Per un voto non è passato l'accorpamento, il voto di Beltrandi. Se il quorum non verrà raggiunto per poco e la maggioranza dei votanti avrà scelto per eliminare la norma salva Berlusconi, per dire no al nucleare e per dire che l'acqua non è una merce da privatizzare, beh, il signor Beltrandi sarà il responsabile di tutto ciò, assieme ai parlamentari del Pd e Idv che non erano presenti.