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Post n°3864 pubblicato il 09 Giugno 2012 da rigitans
 

Questo blog ha quasi 7 anni. Un po' mi dispiace non scrivere più qui ma vi invito tutti a seguirmi sul blog del giornale online L'Inkiesta

EGO POLITICO

 

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All'armi, siam anarchici!

Post n°3863 pubblicato il 12 Maggio 2012 da rigitans
 

Ogni tanto tornano le rivendicazioni di questi presunti anarchici del Fai. Anzi della Fai (federazione anarchica informale), da cui ci aspettiamo prenda le distanze il Fai (Fondo Ambiente Italiano). Battute a parte, ogni volta che girano questi comunicati e avvengono attentati o tentativi di attentati o minacce, quelli che devono sempre prendere le distanze sono gli anarchi che non adoperano certo la violenza per esprimere le loro opinioni politiche (una su tutti la Federazione Anarchica Italiana, la cui sigla è sempre Fai).

Il termine anarchico ormai ha un'accezione negativa, eppure ha un significato per cui io simpatizzo: senza gerarchia, senza ordine precostituito che si trasforma in potere prima e in oppressione poi. Ma al giorno d'oggi definirsi anarchici significa essere identificati con i black bloc o con i terroristi.

Che ora diventano eco-terroristi. L'agguato a tale Adinolfi, ingegnere nucleare e responsabile Ansaldo, ha come motivazione (o come scusa?) le sue affermazioni sul nucleare, che gli anarchici considerano un pericolo. Mi chiedo perché ora, all'altezza delle elezioni amministrative in cui si sapeva sarebbe successo un cataclisma politico, di cui una delle espressioni è stata l'ascesa del Movimento 5 stelle.

Perché questi sedicenti anarchici hanno fatto il salto "di qualità" della violenza e della rpesa delle armi in questo momento. Perché da anarchici si stanno avviando verso atteggiamenti eversivi in stile Brigate Rosse che, comunque, hanno fallito (per fortuna).

Non vorrei che ci fosse un'altra storia ancora da raccontare, perché si sa: in periodo di crisi economica, politica, sociale, è facile trovare disperati e rabbiosi pronti a prendere un'arma in mano e sfogare il loro odio verso "il nemico oppressore", siano le banche, i manager o i politici. Che qualcuno, di nascosto, stia spargendo benzina per far partire la nuova epoca del terrorismo italiano. A cui, ovviamente, susseguiranno legislazioni straordinarie e di emergenza ancora più oppressive, anche nei confronti di cittadini per bene che di certo non usano la violenza, ad esempio per manifestare o protestare.

Un anarchico, se lo è veramente, dovrebbe perseguire la riduzione dell'oppressione. Questi qui con quetsi atteggiamenti stanno facendo l'esatto contrario, chissà se ne sono coscienti.

Se lo sono, probabilmente non sono anarchici ma altro, che cercano futuri anarchici violenti e stragisti per poter togliere libertà e gestire l'Italia in un determinato modo.

Ovviamente spero di sbagliarmi, ma avere gli anarchici violenti e terroristi in giro è troppo comodo per servizi segreti, malapolitica e, perché no, esponenti della malavita.

 
 
 

Un Lenin a 5 stelle?

Post n°3862 pubblicato il 09 Maggio 2012 da rigitans
 

 

L'altro ieri notte ho sentito Marco Rizzo (ex Pdci, ora nel piccolo partito Comunisti-Sinistra popolare) affermare che l'unico sistema che ha abbattuto il capitalismo è stato il comunismo: in Russia, Cina, Vietnam etc.

Poi ha affermato che Lenin era per la rivoluzione del popolo. A me non risulta, anzi, mi sembra che Lenin fu tra i fautori dei professionisti della rivoluzione, gruppo di elite che doveva guidare gli operai e il popolo verso la rivoluzione. Successivamente si sono trasformati in burocrati con aspetti dittatoriali disarmanti e persino disumani.

Tornando al presente, si parla tutti i giorni del Movimento 5 stelle. Napolitano è l'unico che non si è reso conto di quel che è successo (o semplicemente voleva fare uno sgarbo a Grillo con le sue parole). Questo movimento, fatto da persone che vogliono un cambiamento e che hanno anche delle proposte, ha un problema. Ha un leader ufficialmente non riconosciuto. Beppe Grillo non è sceso in campo.

Eppure, eppure si muove da capo politico, e pure auytoritario. Per la seconda volta ha intimato ai candidati di non andare in tv a parlare, perché così facendo "faranno una scelta di campo". Su facebook gli ho scritto che se veramente lui crede in un movimento democratico, di democrazia dal basso basato su internet, basterebbe lasciar scegliere agli iscritti al 5 stelle: un voto, anche online, e la maggioranza vince: "Volete voi che i candidati che abbiamo scelto abbiano la possibilità di parlare in tv a nome del movimento 5 stelle?"

E' facile Beppe, basta volerlo. Invece il Grillo nazionale vuole essere lui a guidare il popolo 5 stelle, dall'alto, senza però avere alcun ruolo ufficiale. Lui è solo un megafono, ci mette solo la faccia dice. Poi però ha espulso un esponente, reo di aver fatto una riunione non autorizzata a nome del 5 stelle, avendo un simbolo alternativo. Eppure sembra fosse uno attivo. Oppure dice cosa debbano fare i candidati. Eppure lui non ha alcun potere reale per obbligare i ragazzi a fare alcunché, se non soggezione psicologica. Ah sì, la proprietà del simbolo, con tanto di nome del blog. Vabé, piccolo particolare.

C'è chi accusa Grillo di avere come scopo quello di fare soldi. Io non credo abbia fatto il movimento 5 stelle (perché lo ha fatto lui) solo per quello. Però quel che è successo di recente, cioé aver chiuso un progetto interessante, comprare un insieme di libri ad un prezzo accessibile scritti da persone che altrimenti avrebbero poco spazio, solo perché in un mese (un solo mese) non avrebbe ottenuto i risultati attesi.

Per quei ragazzi ora non ci saranno opportunità, peccato. Ma qualcuno a Grillo lo avrà consigliato di chiudere immediatamente il flop. Quindi i soldi contano, si fanno strategie di marketing e se qualcosa non va come si voleva si taglia subito il ramo.

Io spero che a Parma vadano a governare la città i 5 stelle, e che dimostrino di saper cambiare le cose, come promettono insistentemente. Ma temo che il ruolo di grillo diventerà ingombrante in futuro, anche perché a volte attività politica a busiva e interesse economico non restano separati.

 
 
 

Del nazionalismo padano

Post n°3861 pubblicato il 02 Maggio 2012 da rigitans
 

Quanti credono ancora che la Lega Nord voglia il federalismo evidentemente ancora non hanno capito. Quando la Lega ha parlato di federalismo ha sempre cercato di avvantaggiare il nord, punto. Un egoismo padano, che pur nelle sue differenze (è la storia italiana) si ritrova su alcune questione (non del tutto a torto, sia chiaro).

Per un certo periodo hanno parlato di secessione i leghisti, ora chissà. Dicono che ce l'hanno con le tasse...ma che accadrebbe se avessere il potere in quella che loro chiamano Padania (che esiste solo geograficamente)? 
La Lega Nord ha esponenti nelle fondazioni bancarie. Di banca ne aprì una, che poi fallì. La Lega è stata al governo quasi 9 anni negli ultimi 11, in cui le tasse sono aumentate e in cui il centralismo è aumentato ancora di più (alla faccia del federalismo!).

La Lega, detta in soldoni, è un partito che ha cercato di costruire da zero una nuova nazione, la Padania (che, ripetiamo, non esiste né è mai esistita), dove governare direttamente. E visti i precedenti, chi ci assicura che governerebbe bene? E sarà uno stato federale? Come il partiti, che nasce in maniera federale ma poi si affida per 25 anni ad un capo unico, che decide morte e miracoli e pure quando sbaglia poi decide di ricandidarsi.

La Lega, insomma, è un partito nazionalista. Una prova? Le persone che sta candidando Tosi a Verona. In passato è stato fortemente criticato, poi ha incominciato ad assumere il volto di una persona responsabile e pragmatica. Ora l'Espresso prova a tornarci su, sulle connivenze con nazi-fascisti e affini. Xenofobia, razzismo il collante.

E, ovviamente, nazionalismo. 

 
 
 

La mafia secondo Grillo

Post n°3860 pubblicato il 01 Maggio 2012 da rigitans
 

Dopo quel che ha detto Beppe Grillo a Palermo per sostenere il candidato sindaco del Movimento 5 stelle ("La mafia non ha mai strangolatole sue vittime, si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un'altra mafia che strangola la sua vittima"), è scattato il putiferio. Ovviamente chi sostiene Grillo ora dirà che c'è il complotto, che le sue parole sono state travisate.

Ecco le parole testuali, così vi fate un'idea:

 

Sinceramente mi sarei aspettato non dico delle scuse per le parole usate (anche se voleva esprimere un concetto diverso, almeno spero) ma almeno una correzione. Sul blog invece un breve commento in cui però lascia intendere che non si è spiegato male lui, sono gli altri che non lo hanno capito.

Ogni tanto, Beppe, ammettere i propri errori non guasta, perché certi atteggiamenti li aveva Berlusconi, quello che tanto tu hai combattuto attraverso il tuo blog. Le parole sono pietre, e tanti sono morti (magari non strangolati) a causa della mafia.

E ricordati, non si arricchisce col pizzo, il pizzo è solo un modo per mettere il collare e il guinzaglio sul territorio ai commercianti, per controllare le persone, le vite, le famiglie, perché non devono sentirsi libere. E certi sedicenti imprenditori e politici non si allontanano molto da questa mentalità. Per questo lo Stato italiano fa schifo.

Ma non si può dire che la mafia non "strangòla", altrimenti anche lo Stato non strangola. O no?

 
 
 
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