Creato da ferdinandodaragondgl il 12/05/2007
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Post n°10 pubblicato il 24 Maggio 2007 da ferdinandodaragondgl
Il giudice Luigi Tosti è stato condannato dalla Corte di Appello dell'Aquila a sette mesi di reclusione a causa del suo rifiuto di tenere udienze in aule di tribunale dove venga esposto un crocifisso.La Corte ha confermato così la sentenza di primo grado inflitta al giudice nel novembre di due anni fa. Contro il pronunciamento della Corte di Appello dell'Aquila Tosti ha preannunciato ricorso in Cassazione e presso la Corte Europea. Il processo si era aperto con un'eccezione sollevata dai legali dell'imputato che su richiesta di Tosti avevano chiesto ai giudici della Corte di Appello di rimuovere il crocifisso altrimenti il giudice non avrebbe messo piede nell'aula di Tribunale. Dopo 30 minuti di camera di consiglio la Corte ha rigettato la richiesta e Tosti è così uscito dall'aula. La condanna è pertanto avvenuta in contumacia. |
Come creare il mostro e darlo allegramente in pasto all'opinione pubblica. Quanto è capitato ieri al segretario della Cei, monsignor Giuseppe Betori, è degno di una lezione di giornalismo su come non si fa giornalismo eppure si fa, tanto resterai impunito. Allora. Da una parte abbiamo l'omelia tenuta da Betori nella Cattedrale di Gubbio l'altro ieri, festa del patrono sant'Ubaldo. Dall'altra le cronache e i commenti di certi giornali, molti dei quali si sono evidentemente ispirati ai "lanci" di alcune agenzie di stampa. E la sensazione è di enorme imbarazzo. Non per Betori, ma per i giornali. Difficile imbattersi in un simile cumulo di invenzioni, travisamenti e sintesi truffaldine. Prendiamo il Corriere della Sera. Titolo a pagina 12: «Il relativismo etico è il nuovo Barbarossa». Occhiello: «Bisogna ispirarsi a sant'Ubaldo che difese Gubbio dall'esercito imperiale». La Repubblica a pagina 10 conferma: «Giuseppe Betori ha riattualizzato l'assedio del Barbarossa contro la città». La Chiesa che si difende dallo Stato aggressore… Giochino goloso, peccato che Betori non nomini mai il Barbarossa, di cui il Corriere, in un eccesso di zelo, pubblica perfino ritratto e scheda. «Sant'Ubaldo - sono le vere parole di Betori - pose fine all'assedio delle città nemiche». La guerra in questione era tra Gubbio e una decine di città umbre. Quella della Chiesa contro lo Stato, di una Chiesa minacciata e assediata, è una totale invenzione. Ubaldo, ricorda Betori, difende non la Chiesa ma la città e la sua gente. Ma c'è di peggio e più sottile. Quali sono, attribuite a Betori, le nuove minacce portate alla convivenza civile da «nichilismo e relativismo»? I giornali ne citano cinque: l'eutanasia, l'aborto, l'embrione ridotto a materiale per sperimentazioni, la negazione della dualità sessuale e lo scardinamento della famiglia. Un abile taglia e cuci. L'elenco di Betori era infatti ben più lungo. Ecco che cosa i giornali hanno censurato: nichilismo e relativismo provocano «l'emarginazi one e la condanna dei più deboli e svantaggiati; coltivano sentimenti di arroganza e di violenza che fomentano le guerre e il terrorismo; delimitano gli spazi del riconoscimento dell'altro chiudendo all'accoglienza di chi è diverso per etnia, cultura e religione; negano possibilità di crescita per tutti mantenendo situazioni e strutture di ingiustizia sociale». Sembrano i temi storicamente più cari alla sinistra. Un colpo di forbice e via. Chiara Saraceno, sulla Stampa (pagina 41, titolo: «Monsignore, si dia una calmata»), è ancora più raffinata. Scambia le cause con gli effetti facendo fare a Betori la figura dell'ottuso fissato con il sesso, gli embrioni e l'eutanasia: «Sono loro - scrive la Saraceno - responsabili dei mali del mondo, non i dittatori politici ed economici (eccetera)». L'ultimo terzo dell'omelia è dedicato alle soluzioni: al «volto di Dio che è amore» (Deus caritas est, Benedetto XVI), alla «visione alta della carità», alla «meta della santità»: silenzio totale, è ovvio, altrimenti viene contraddetta la caricatura di un Betori tutto politico e ingerente. A quel punto si telefona ai politici notoriamente disponibili, gli si legge una riga di titolo d'agenzia e gli sciagurati commentano, a cominciare (e finire) dal verde Silvestri: Betori è come il mullah Omar. Sappiamo che ormai il danno è fatto. Che è vano pretendere dagli interessati di correggersi chiedendo scusa a Betori e ai lettori. Che l'Ordine dei giornalisti ha ben altro a cui pensare. Superfluo appellarsi alla deontologia professionale, al buon senso e alle buone maniere. La Saraceno parla di un'omelia «intimamente violenta oltre che intellettualmente rozza». Perché prima di massacrare così un vescovo, un prete, una persona, non ha avuto l'accortezza, la curiosità, la prudenza di informarsi e leggere per intero l'omelia? Chi è intellettualmente rozzo? Chi deve esercitare "autocontrollo"? Ecco perché siamo imbarazzati. Peggio: disgustati. Umberto Folena |
Post n°8 pubblicato il 16 Maggio 2007 da ferdinandodaragondgl
A chiunque vi abbia partecipato, è apparso come assolutamente evidente il carattere di autentica festa popolare che ha contrassegnato il Family Day. È questa una delle non ultime ragioni per le quali la presenza, tra la gente, di politici di ambedue gli schieramenti è stata assolutamente irrilevante ai fini della caratterizzazione della giornata. Saggiamente gli organizzatori avevano preannunciato che la piazza sarebbe stata sì aperta a tutti - non poteva essere altrimenti -, ma che sul palco sarebbero saliti solo i promotori della giornata e coloro ai quali i promotori avrebbero deciso di dar voce, nella convinzione che quando si parla di famiglia non tutte le voci sono importanti allo stesso modo. Francesco D'Agostino |
Post n°7 pubblicato il 14 Maggio 2007 da ferdinandodaragondgl
Tu mme vuó' fá capí ca si' cuntenta... / vuoi farmi credere che sei contenta |
Solo per informarvi che dopo un milione e mezzo di pecore a Roma per il Family day, se ne sono palesate altrettante in Sicilia. Ma è vero che la sinistra ha preso tanti voti quanti erano presenti a piazza Navona? Vabbè, confesso, c'ero anche io tra il milione e mezzo di pecore di Roma. Baci e abbracci a tutto il centrosinistra. |
Inviato da: Non_sono_comunista
il 27/09/2007 alle 23:39
Inviato da: pierreevacances
il 17/05/2007 alle 17:52
Inviato da: donulissefrascali
il 14/05/2007 alle 10:37
Inviato da: donulissefrascali
il 14/05/2007 alle 10:30
Inviato da: ferdinandodaragondgl
il 13/05/2007 alle 09:26