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« Caramelle da uno sconosciuto | Cambiare testa? Oggi si può! » |
Un tempo erano i giovani a essere ottimisti. Al giorno d'oggi invece ho scoperto che per ascoltare una parola di incoraggiamento bisogna rivolgersi a un ultraottantenne. Mi sono imbattuto in una vecchia conoscenza giorni fa spiegandomi il segreto del suo buonumore di quasi novantenne. " Ho sempre accompagnato il mio lavoro all'ottimismo. Non ho mai ceduto ai piagnistei. E poi c'è la curiosità, la vera molla che mi ha consentito di avere sempre progetti nuovi." Sinceramente mi ci sono sentito dentro del tutto a questa sua filosofia di vita. Però se dovessi vivere oltre i 150 anni sarà un incubo non un progresso, sarò pieno di acciacchi e poche opportunità. E poi quando si può dire che una persona è vecchia? Ci sono arzilli giovanotti di 80 anni con molto da insegnare a vecchi di 40 anni che hanno già perso il contatto con il mondo. Però accetterei il tran tran quotidiano della vita quasi eterna solo se potessi farlo a cavallo della mia vespa rossa con una biondona in sella posteriore o potrei fare footing come faccio ogni domenica mattina sul lungomare. Ma per il momento mi dicono che la scienza non è attrezzata per garantire i 150 anni ne tanto meno la biondona che mi accompagnerà, in quando a fare footing avrò sicuramente una badante che mi accompagnerà per una passeggiatina. Aspetterò, non si sa mai. Io sono ottimista.
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