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LA VITA COS'E'???

Una felicità che finora l'uomo non ha mai conosciuto: la felicità di un dio colmo di potenza e d'amore, di lacrime e di riso, una felicità che, come il sole alla sera, non si stanca di effondere doni della sua ricchezza inestinguibile e li sparge nel mare, e come il sole, soltanto allora si sente assolutamente ricca, quando anche il più povero pescatore rema con un remo d'oro! Questo sentimento divino si chiamerebbe, allora -umanità!

 

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Colombo nel cda Rai? Garantirà noi contribuenti". Mauri (Gems)

Post n°1635 pubblicato il 22 Giugno 2012 da miriam1mt
 
Tag: miriam

"Proposi a Gherardo Colombo la vice presidenza della Garzanti appena si dimise dalla magistratura perché avvertivo una Italia divisa in due... Mi pareva così di dare anche un segnale, di rompere uno spartiacque virtuale creato dalla propaganda politica per i suoi fini demagogici... Credo che la proposta di nominarlo nel cda della Rai indichi la necessità di rappresentanza della società civile e dei cittadini attraverso uno dei suoi esponenti più specchiati ed equilibrati oltre che naturalmente giuridicamente preparato". Stefano Mauri, presidente e Ad di Gems, commenta con Affaritaliani.it la possibilità che l'ex magistrato - attuale presidente della Garzanti - entri nel Cda Rai. Mauri è stato appena nominato da Napolitano "Cavaliere del Lavoro": "Un riconoscimento a un'impresa culturale di successo costruita con pazienza e tenacia da due generazioni e da due famiglie appassionate di questo lavoro..." - L'INTERVISTA
Giovedì, 21 giugno 2012 - 08:36:00

di Antonio Prudenzano

 

stefano mauri
Gherardo Colombo

Stefano Mauri, presidente e Ad di Gems, nel settembre 2009 lei ha nominato presidente della Garzanti Gherardo Colombo. In questi giorni si discute proprio sul nome dell'ex magistrato, indicato (con Benedetta Tobagi) da tre associazioni (‘Libera’, ‘Libertà e giustizia’ e ‘Se non ora, quando’) per il cda Rai, con l'appoggio del Pd (sostegno che ha fatto arrabbiare Di Pietro). Lei come ha preso la notizia? Uno dei magistrati simbolo dell'operazione Mani pulite è in grado di svolgere quel delicatissimo ruolo? Cosa potrebbe dare alla Rai Colombo?
"Penso che negli ultimi anni la competizione politica si sia concentrata soprattutto sulla conservazione del potere che deriva dall'urna calpestando svariati principi del vivere civile e avvelenando un po' troppi pozzi. A molti sono state affibbiate etichette politiche con il fine di screditarli, di non far riflettere su ciò che dicevano. Come se tra la politica attiva e gli affari non esistesse più uno spazio civile nel quale uno dice o fa quel che ritiene giusto anche se non sta facendo i propri interessi o quelli di una parte. Proposi a Gherardo Colombo la vice presidenza della Garzanti appena si dimise dalla magistratura perché avvertivo una Italia divisa in due: chi pensava che politici e imprenditori fossero tutti potenziali inquisiti e chi che i magistrati che li inquisivano avessero solo moventi politici, anche perché 'tutto bene' non fa notizia. Mi pareva così di dare anche un segnale, di rompere uno spartiacque virtuale creato dalla propaganda politica per i suoi fini demagogici. Fui molto contento del fatto che accettò la nostra proposta perché, oltre a dare questo segnale, la Garzanti guadagnò un collaboratore scrupoloso e attento, curioso e colto, costantemente alla ricerca di risposte e di domande  e soprattutto una persona che crede nella trasmissione dei valori attraverso la cultura e all'importanza del libro in questo processo. Un uomo che sa avere un grande rispetto delle persone. Con la scomparsa di Fabio Mauri nel 2009 Gherardo divenne Presidente e da allora presiede con competenza il consiglio d'amministrazione. Credo che la proposta di nominarlo nel cda della Rai indichi la necessità di rappresentanza della società civile e dei cittadini attraverso uno dei suoi esponenti più specchiati ed equilibrati oltre che naturalmente giuridicamente preparato".

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C'è però chi mette in dubbio le competenze televisive di Colombo...
"Nelle grosse società non ci sono solo consiglieri competenti del settore nel quale l'azienda opera ma anche consiglieri che hanno un ruolo di garanzia verso i terzi e verso i piccoli azionisti. Penso che questo ruolo Colombo lo saprebbe svolgere con scrupolo e intelligenza. E penso anche che alla Rai e in altre poltrone pubbliche ci sia estremo bisogno dell'impegno di persone così. Non credo che funzionerebbe un consiglio composto solo di persone di garanzia ma qualcuna è necessaria. La Rai in definitiva è dei cittadini e non dei politici. Una agente letteraria  inglese recentemente mi diceva di quanto era orgogliosa della Bbc. 'I nostri politici sono sotto i riflettori', mi diceva, 'la Bbc tutte le mattine fa loro le pulci nel nostro interesse, perché la Bbc è dalla parte dei cittadini'. Credo che questo sia il senso della proposta di Bersani, sicuramente non pilotata. Credo che Gherardo possa garantire meglio i piccoli azionisti della Rai, noi contribuenti".

Se Colombo dovesse entrare nel Cda Rai, lascerà (magari temporaneamente) la presidenza della Garzanti?
"Non credo sia necessario, non mi sono posto questo problema. Del resto è un ruolo di consigliere, non una presidenza, ricordo che anche Elvira Sellerio, un editore che ho sempre stimato, aveva coperto quell'incarico e non credo avesse messo la sua azienda in un blind trust. Comunque, consapevole della sua rilevanza, ho sempre anteposto l'uomo alle logiche aziendali, se dovessi lo consiglierei  pensando al suo interesse e non al mio o a quello della Garzanti, come sempre".

Lo scorso 2 giugno il presidente della Repubblica Napolitano l'ha nominata Cavaliere del Lavoro.  Come ha accolto la nomina? Crede che Napolitano abbia voluto premiare un determinato modo di "fare i libri"?
"Come dice il proverbio, 'a caval donato non si guarda in bocca'... L'Ordine dei Cavalieri al merito del lavoro è un'altissima onorificenza e anche se 'cavaliere' suona un po' arcaico nel 2012 vorrei mettere l'accento su 'merito' e su 'lavoro', due parole alle quali è necessario credere se si vuole immaginare un futuro per il nostro Paese. E' una nomina che non può che far piacere a chi crede in queste parole e lo considero un riconoscimento a  un gruppo per tanti anni di assiduo lavoro di ricerca e innovazione, anni nei quali abbiamo salvato diverse illustri tradizioni editoriali, credendo nel mestiere dell'editore e nei suoi principi di indipendenza e collegamento alla società civile, riconosciuti dalla Costituzione in tutti i Paesi Democratici e calpestati sistematicamente in tutti gli altri. Non posso sapere le motivazioni esatte del Presidente nel concedermi questa importante  onorificenza ma mi piace pensare che abbia riconosciuto la professionalità di una impresa culturale di successo costruita con pazienza e tenacia da due generazioni e da due famiglie appassionate di questo lavoro e anche ad un settore nobile e spesso animato più dalla curiosità che dall'avidità quale quello dei libri, che danno voce principalmente a cittadini del mondo che hanno qualcosa da dire e lo sanno fare, che colorano e acuiscono la nostra percezione del mondo. E' una onorificenza fondata sui meriti del lavoro, che tiene conto anche della occupazione e della prosperità create in un lungo arco temporale, dell'attenzione alle persone e al sociale. Fattori che dovrebbero essere comuni a tutte le imprese che si rispettino. Quando ho cominciato a lavorare in questo gruppo ero il tredicesimo dipendente, oggi siamo 150. Non sono grossi numeri ma è un settore sofisticato e complesso. Insieme a me sono stati nominati altri cavalieri che hanno sviluppato volumi molto maggiori, attività di esportazione importanti, assunto centinaia di persone anche in questi mesi di crisi. Imprenditori dei quali magari non si parla nei giornali ma che sono la spina dorsale di questo Paese".

 
 
 
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