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La mano del destino ( Settimo Capitolo )

Post n°1896 pubblicato il 23 Marzo 2015 da paperino61to

 

Quando rientrai in ufficio era  tardo pomeriggio , e trovai una sorpresa ad aspettarmi, :  Tirdi.

“Ciao Tirdi, ma che ci fai qui “ ? domandai felice di vederlo.

“ Salve commissario, mi ero annoitato un po’ a stare lassù , mia moglie sta bene e così ho deciso di venirla a trovare. Come va con l’indagine ? “.

“ Arrivo ora da Pinerolo, il caro Linsetti , settant’anni , è vispo e arzillo come un ragazzino “.

La faccia di Tirdi espresse la sua più totale perplessità su questa frase.

“ Ho saputo che non solo conosce bene la Stecco e la Cossutti, ma che entrambe erano le sue amanti. Della Stecco ho avuto la conferma da un albergatore e per l’altra donna non credo affatto di sbagliarmi,  ma per scrupolo manderò un agente a parlare  con chi lavora nell’ospedale di Susa…sapessi quante cose sanno dirti gli infermieri ! “.

“ Capisco,  quindi il legame a tre funzionava fino a quando qualcosa si è interrotto  vero ? “ .

“ Esatto , vuoi un caffè “ ? e chiamai il bar di fronte .

“ Altre novità “ ?

“ Abbiamo il nome di Giodini , te lo ricordi vero “ ?

Vi fu un segno di assenso da parte di Tirdi.

“ Anche lui è implicato in questa faccenda ed è anche l’amante della De Matteis “.

Tirdi rimase stupito di fronte a questa affermazione poi esclamò : “ Manca solo il movente allora ? “.

“ Questo è il punto , qual è il movente ?”.

“ Se..permette commissario avrei un suggerimento ..”

“ Dimmi Tirdi , sai che prendo sempre in considerazione cosa dici “.

“Manderei qualcuno , o sentirei qualche nostro informatore,  al mercato nero per vedere se ci sono novità, con Giodini implicato non mi stupirei che ci fosse qualche partita di roba  da vendere..non so però di cosa possa trattarsi “.

     

Pensai a quello che aveva detto Tirdi quando se ne andò per tornare da sua moglie a Viù. Aveva ragione , nel mercato nero ci sarebbe sicuramente   stato qualcosa di interessante, chiamai Perino e gli  dissi di andare a sondare il terreno.

La notte stava scendendo sulla città, come sempre l’illuminazione era ridotta al lumicino per la paura di raid aerei.

Passai a salutare Mamma Gina, era diventata uno straccio di donna da quando non aveva più notizie del figlio . Il povero ragazzo dalla Grecia era partito con la 52 divisione fanteria per il fronte russo,e sinceramente  penso  che  pochi di quei cristi tornino  indietro.

L’indomani mattina un tiepido sole faceva capolino dalle nuvole. L’odore del caffè riempiva la stanza mentre mi preparavo per un’altra dura giornata di lavoro.

Squillò il telefono, era De Luca : “ Scusi il disturbo commissario, volevo dirle che la ferma del Cacetti scade oggi , che facciamo lo rilasciamo ? “.

Ci pensai un attimo e risposi di portarmelo in ufficio prima di rilasciarlo.

Verso le undici De Luca arrivò con il ragazzo. Aveva il volto scavato , la barba  incolta e  puzzava non poco .

“ Siediti Cacetti, e non aver paura credimi non è il caso “.

Si sedette titubante, potevo capire la sua paura, sul suo capo vi era un’accusa di omicidio .

“ Ci sono state novità per quanto riguarda l’omicidio della tua ragazza, sappiamo che sei innocente…per la verità lo sapevamo già da quando era arrivato il rapporto del dottor Stresi “.

“ Ma…come…allora perché mi avete tenuto in cella ? Per Dio ..” la voce era carica di rabbia e disperazione.

“ Per la tua sicurezza Cacetti, inoltre se ti lasciavamo libero , il vero assassino avrebbe capito che il suo depistaggio era stato scoperto. So che non è stato molto…corretto ..lo ammetto , ma in questo modo siamo arrivati a scoprire chi è coinvolto in questa faccenda “.

“ Mi dica chi è stato  commissario  e giuro che l’ammazzo con le mie mani quel disgraziato “ e dicendo questo mi pose sotto gli occhi le sue mani.

“ Piantala di dire stupidaggini, santo cielo. Allora si che poi ti sbattono dentro e buttano  la chiave. Devi avere fiducia in me chiaro ? Bene..ora ti farò delle domande e  rispondi ricordandoti anche dei minimi particolari che riguardavano  la tua donna “.

“ Sicuramente Ornella avrà sentito o visto  qualcosa che non doveva vedere. Ti ha mai accennato qualcosa ? “ .

Cacetti rispose con un secco no , anche se a parer suo era cambiata nei  giorni prima del delitto : “ Sobbalzava a qualsiasi rumore e i suoi occhi fissavano di continuo la porta  “.

“ Evidentemente qualcuno aveva scoperto che lei sapeva qualcosa, non hai proprio idea di cosa possa essere ? Pensaci bene Cacetti , qualsiasi parola che può sembrarti senza senso ora magari è fondamentale “.

Il ragazzo riflettè per parecchi minuti,  in assoluto silenzio, si vedeva chiaramente che stava andando a ritroso nel tempo per cercare quella parola  o gesto che avrebbe sbloccato l’inchiesta.

“ Non so se è utile questo, ma ricordo che fece cenno a un camion che arrivò verso le due di notte, e dalla finestra lei  vide degli uomini che andavano e venivano  nel cortile “.

“ Portavano casse , scatoloni o qualcosa di simile ?  “.

“Non accennò a questo ma mi disse solo che uno di quegli uomini indicò la sua finestra. Lei si ritrasse in fretta per non esser vista …credo a questo punto che non fu abbastanza veloce “ , l’ultima frase era un bisbiglio.

“ I giorni seguenti vi siete ancora visti,  non ti ha accennato a discorsi sentiti tra la De Matteis e i suoi amici ? “.

“ Si, commissario ci siamo visti sempre di nascosto, mi accennò che la De Matteis le girava troppo intorno, e le aveva proibito   con scusanti banali, di uscire di casa da sola ..evidentemente aveva paura che scappasse  “.

“ O che venisse da noi a raccontarci cosa aveva visto . Altre cose che ti vengono in mente ?”.

“ Nulla…tranne la sera prima che venisse uccisa , aveva sentito qualcuno dire :  arriva alla solita ora …ma non sapeva di chi fosse la voce e a cosa si riferisse  ” .

Evidentemente la merce giungeva in via Bava sempre alla solita ora , questo è ovvio. Pensai di mettere degli uomini per controllare , ma sapevo che era inutile, quella gente non è affatto stupida.

“ Puoi andare Cacetti  ma mi raccomando guardati le spalle, quella è gente che non scherza , evita di parlare troppo soprattutto dietro a un bicchiere di vino “.

 

De Luca tornò verso l’ora di pranzo , sul suo volto era spuntato un sorriso.

“ Commissario , forse ci siamo “ usò queste parole mentre si sedeva.

“ Ho incontrato il nostro informatore,  quello di Piazza della Repubblica e con la scusante di comprare qualche mela ,mi ha detto che ultimamente c’è stata una richiesta esagerata in città  di morfina ..”

Rimasi con la tazza del caffè in mano ed esclamai : “ Morfina  ..ne sei sicuro ? “.

 “ Il nostro uomo dice di si , chi ne fa richiesta sono persone facoltose   disposte a  tutto pur di  accaparrarsi una dose “.

 “ Riassumendo possiamo dire così : Il dottore Linsetti che lavora nei due ospedali procura la merce, la Stecco e la Cossutti facevano da tramite con la De Matteis  la quale essendo amante del Giodini, lo avvisa dell’arrivo della merce e quest’ultimo la immette  sul mercato nero “.

“ Credo che sia così commissario, evidentemente però qualcosa è andato storto ..magari le due donne hanno voluto essere pagate onerosamente e la prostituta ha sentito o visto qualcosa che non doveva vedere “.

“ Collima tutto De Luca, i pezzi si intersecano perfettamente , ora abbiamo il puzzle completo. Manda Rizzo assieme a Perino agli ospedali di Pinerolo e Susa, per parlare con i rispettivi direttori. Farò avere anche  l’autorizzazione del Magistrato di modo che controllino tutte le scatole, contenuto compreso,  che abbiano la scritta morfina..controllino i contenuti , è importante “.

Poi aggiunsi di far pedinare da alcuni agenti  sia il  Giodini  che il  Linsetti  , e di portarmi qui sia  la Malforti.

“Sarà fatto commissario “ e dicendo così uscii dall’ufficio. Chiamai il questore per avvisarlo delle ultime novità e per domandargli di preparare un mandato di cattura per questi tre squallidi personaggi .

Dissi a Perino di andare a prendere Tirdi, perché in questo momento avevo bisogno di lui in questo momento.

La porta dell’ufficio si aprì mentre il campanile della chiesa batteva le due del pomeriggio,era De Luca con la Malforti.

( Continua )

 

 

 

 

 

 

 
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