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Ai Confini della Paura: Fidarsi è bene,ma non fidarsi è meglio

Post n°2156 pubblicato il 18 Ottobre 2016 da paperino61to

I due cowboy’s si inerpicavano su un sentiero irto di sassi. I cavalli erano portati a mano, ma bastava un passo sbagliato e sarebbero finiti in fondo al burrone.

L’aria pungente sferzava i volti, erano  ai primi di ottobre ma la temperatura era calata e non si sarebbero stupiti se a breve sarebbe nevicato.

“ Alza il culo Matt, dobbiamo arrivare in cima, e solo dopo potremmo riposarci”. A parlare era John Elts cacciatore di lupi mannari, il suo nome era noto in tutto lo stato del Wyoming.

Cacciava questi esseri fin da bambino, era una tradizione di famiglia; almeno un Elts avrebbe dovuto svolgere quel lavoro nel corso dei secoli, e lui manteneva fede a questa tradizione.

Il suo compagno di caccia era Matt Brown, erano insieme da diversi anni, si erano conosciuti in un saloon e tra un bicchiere e l’altro avevano stretto amicizia.

“ Come va la ferita?” domandò Elts.

“ Per ora non sanguina, ma era meglio se rimanevo in paese” rispose l’amico.

“ Lo so, ma avevo bisogno di te. Mi hanno detto che quel dannato lupo mannaro è molto grosso…ecco…vedo la fine del sentiero…siamo in cima…coraggio!”.

I due arrivarono alla sommità della montagna, e davanti a loro si presentò una grotta,  un bosco si trovava alla sua destra.

“ Passeremo la notte li dentro, è abbastanza grande per far entrare anche i cavalli”.

Il crepitio del fuoco scaldava l’interno della grotta, mentre fuori il freddo era pungente.

“ Dove pensi che lo troveremo quel dannato?” .

“ Le tracce conducono su in questo altipiano. Domani mattina proseguiremo verso nord”.

“ Spero di farcela John, sento come avessi la febbre…come se bruciassi dentro”.

“Fatti un goccio e vedrai che starai meglio” e così dicendo porse all’amico la bottiglia di whisky.

Elts si alzò e uscì dalla grotta per fumare, vide la luna che stava diventando piena, sorrise. Sapeva che il lupo mannaro esce allo scoperto solo quando la luna è piena, come stanotte . Aveva lasciato alcune tracce dietro di sé, era sicuro che quel dannato sarebbe arrivato fino alla grotta. Accarezzò il suo fucile, sicuro che se avrebbe svolto bene il suo lavoro il suo conto in banca sarebbe aumentato.

“ Vai a dormire Matt, faccio io la guardia”.

Passarono le ore, la notte era calata assieme alla temperatura sempre più rigida. I cavalli incominciarono a dare segni di nervosismo.

“ Ci siamo” esclamò Elts, mentre si nascondeva dietro a un masso. Prese il fucile in mano e lo puntò verso l’apertura della grotta.

Da quel punto poteva sentire i lamenti del suo amico:” Cerca di resistere, mi servi vivo Matt… dopo che ho ammazzato il lupo puoi anche crepare”.

La luna era completamente piena e la sua luce inondava l’altipiano. I lamenti si erano mischiati a dei ringhi…ringhi di lupo.

“ Ci siamo, il bastardo si sta avvicinando!” .

Una sagoma sbucò  dalla grotta.

Elts rimase perplesso, avrebbe giurato che non c’era un’altra entrata. Puntò il fucile e premette il grilletto, una, due, tre volte ma la sagoma era ancora in piedi e si stava avvicinando. Prese la pistola e sparò ancora.

La paura era dipinta sul volto del cacciatore mentre la sagoma era sempre più nitida.

“ Ciao John”.

Gli sembrò di riconoscere la voce pur avendo poco di umano. Il suo cervello sembrava paralizzato, non riusciva a mettere a fuoco la situazione.

“ John…non mi dire che non riesci a riconoscermi…certo sono cambiato…sai con la luna piena  si cambia!”, la risata che ne uscì gelò il sangue a Elts.

“ Mio Dio…non è possibile…tu….no….stai lontano da me…vai via Matt…ti prego, in nome della nostra amicizia..”.

“ Amicizia? Mi hai usato come esca quella dannata sera…ricordi? Certo che ricordi…ero stato morso! Guarda come sono diventato adesso…un lupo mannaro! Credo che tu non mi abbia ucciso subito perché avevi capito cosa sarei diventato e pensavi di usarmi ancora vero? …Hai fatto male i conti!”.

“ Ti…ti ho sparato…perché non sei morto? Perchèèèèèè?”.

“ Povero idiota, eri talmente preso dal tuo ego, dalla tua sicurezza di gran cacciatore, della tua…fiducia in me…si soprattutto questo, dell’amicizia che ci legava, che non hai pensato di controllare prima le tue armi”.

Così dicendo, quello che una volta era Matt Brown lasciò cadere i proiettili d’argento dalla sua mano artigliata, mentre alle spalle di Elts un altro ringhio giunse alle sue orecchie.

“Spero non ti dispiaccia se ho portato con me un amico…è  quello a cui davi la caccia…era curioso di conoscerti”.

Un urlo risuonò forte sull’altipiano mentre la luna piena si macchiava di sangue.

Povero Elts, se solo suo padre gli avesse detto che "fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio"…soprattutto degli amici.

 
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