Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

rbx1dglpaperino61tocassetta2g1b9nomadi50DoNnA.Selyravprefazione09H.xymisteropaganoDott.FiccagliaQuartoProvvisorioArianna1921jezabel777
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 08/01/2015

 

Visitare Torino : Palazzo Cisterna e Villa Abegg

Post n°1849 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da paperino61to

Palazzo Cisterna

 

 

    

 

 

Il nucleo originario dell'edificio - di proprietà del conte Flaminio Ripa di Giaglione - risale al 1675. Dieci anni dopo il Palazzo passa alla famiglia Dal Pozzo della Cisterna, con cui inizia un lungo periodo di splendore. In particolare, della seconda metà del Settecento sono numerosi i lavori di ristrutturazione e ampliamento svolti per volontà del principe-mecenate Giuseppe Alfonso, con il coordinamento dall'architetto Francesco V. Dellala di Beinasco: viene ampliata la manica di ponente, costruiti gli appartamenti, risistemata la facciata, costruite le scuderie e le divisioni murarie; vengono inoltre eseguite le decorazioni in legno, stucco e in ferro. Al barocco piemontese si mescola il neoclassicismo, soprattutto negli interni.

               

Segue un periodo di interruzione delle opere di decoro, che riprendono solo nella seconda metà dell'Ottocento, con il matrimonio tra Maria Vittoria, figlia di Carlo Emanuele della Cisterna, e Amedeo di Savoia duca d'Aosta. Il Palazzo diventa una vera e propria casa di rappresentanza, molto sfarzosa: vengono aggiunte nuove sale, i soffitti a cassettoni, le vetrate, le dorature e le tappezzerie in seta. Dopo la morte della Principessa Maria Vittoria, Amedeo d'Aosta volle completare il Palazzo.

         

 

Fu costruita la cancellata che circonda il giardino, ed apportate alcune migliorie tecnologiche, come l'illuminazione a gas nell'ingresso, e la sopraelevazione del terrazzo fra il cortile principale e il giardino.
Nei primi decenni del Novecento si effettuano solo interventi minori. Nel 1940 i Savoia-Aosta vendono l'edificio, ormai scarsamente utilizzato, all'Amministrazione Provinciale, che nel 1945 ne fa la sua sede ufficiale. Al pianterreno si trova la Biblioteca storica della Provincia di Torino.

 

 

Villa Abegg

Torino / Italia

 

     

 

Poche città vantano, come Torino, itinerari escursionistici a meno di due chilometri dal centro; pochissime offrono, durante tali passeggiate, una varietà di testimonianze storiche e culturali paragonabile a quelle presenti in un itinerario cittadino. A Torino, le passeggiate in collina consentono suggestivi punti di vista sulle Vigne, sulle cappelle private, sui muri di cinta in mattoni e ciottoli di fiume, sui gradini e il paesaggio agrario. Le costruzioni sono generalmente sobrie, a pianta rettangolare, con una disposizione regolare delle aperture. Perlopiù sono di origine sei-settecentesca, il periodo d'oro delle ville coloniali, anche se possono aver subito rimaneggiamenti nel tempo, a causa di danni dovuti alle guerre, o rifacimenti legati ai frequenti passaggi di proprietà.

        

Molto rare sono le Vigne di epoca ottocentesca.
Altrettanto rara è la cura scenografica e il gusto del paesaggio raggiunti nella progettazione di alcune ville "speciali", come la Vigna di madama Reale, oggi Villa Abegg, o la Villa della Regina, le prime residenze reali proiettate all’esterno della città. La Vigna di Madama Reale, "vigna delle delizie", "il palazzo meglio architettato di tutta la montagna di Torino", apparteneva alla Duchessa Maria Cristina di Francia, Madama Reale appunto, che fece ristrutturare un edificio preesistente e vi si trasferì nel 1653; il fabbricato era inserito nella scenografia dei giardini all'italiana impostati sulla conca naturale della collina di San Vito, circondato da boschi dove vivevano animali selvatici ed esotici. Dopo la morte della Duchessa, Villa Abegg passò a diverse congregazioni religiose: solo di recente è diventata proprietà del Comune di Torino.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963