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Quella volta che non avevate capito il messaggio - 2

Post n°356 pubblicato il 17 Luglio 2014 da meninasallospecchio

Il secondo episodio riguarda una canzone. E' una canzone piuttosto nota, anche se il suo autore, Alberto Fortis, non è conosciutissimo, avendo fatto pochi altri pezzi che abbiano avuto una certa diffusione. Ma questa canzone, che si intitola La sedia di lillà, del '79, è molto famosa e apprezzata per il suo testo poetico e la melodia orecchiabile.


Onestamente devo dire di non aver mai seguito le parole con attenzione, benché io sia persino in grado di canticchiarne un pezzetto.

Un giorno, forse qualche anno fa, accendo la radio e stavano proprio trasmettendo La sedia di lillà. Finisce la canzone e il tizio in studio, che stava prendendo parte a una specie di talk show a tema, commenta: "Sì, questa forse è la più bella canzone che sia mai stata scritta sul cancro".

Ah sì??!

Ma l'avevate capito voi? Non ditemi che non l'avete mai sentita. Avevate capito che parla del cancro? Piuttosto confusamente mi ero resa conto che parla della morte, ma, boh, sì, a leggere il testo si capisce che è una morte preceduta dalla malattia, però... Diciamolo, non avevo capito un cazzo neanche questa volta.

 

(continua)

 
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