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« Il Gran Bal TradPensieri di viaggio »

Il Gran Bal Trad - 2

Post n°519 pubblicato il 25 Luglio 2016 da meninasallospecchio

L’Occitano mi accompagna nel luogo dove pernotterò, ovvero la stazione di Castellamonte. Che detto così pare brutto, ma in realtà è un grazioso appartamentino situato dentro l’edificio della stazione, e di pertinenza del gestore del bar; è lui il mio padrone di casa ed è un ragazzo normale, almeno lui. Ho trovato posto soltanto perché chi aveva prenotato precedentemente ha dato buca, ma 25 euro per un appartamento tutto mio sono veramente un’inezia. Ci sarebbero 6 posti letto. Ma mica mi lamento, eh. Il ragazzo è gentilissimo ed efficientissimo.

Nel frattempo l’Occitano mi ha aspettata. Anche se siamo ognuno con la sua macchina, andiamo a Vialfrè insieme, da lì sono 12 km. Insomma, per carità, un po’ va bene, ma… non è che sono andata lì con lui Questo conosce tutti e attacca a presentarmi come sua amica. Ma anche no!

E' un po’ il problema di andare in giro da sola, in generale. Voglio dire: caro sfigato che incontro in giro per il mondo, virgola, se sono sola non è perché non ho ancora avuto la fortuna di incontrare la mia anima gemella, che manco a dirlo saresti tu. No. Io sono sola perché mi va così. E se vado a ballare sola, voglio ballare con molte persone diverse, correndo anche il rischio di stare a bordo pista a guardare, perché qualche volta nessuno mi invita. Ma va bene così. Come nella vita. Certo, qualche volta potrebbe anche farmi piacere avere un uomo con me, ma se il prezzo è che me lo devo beccare sempre, e sempre solo quello, allora affronto serenamente qualche piccolo disagio, ma mi tengo la mia libertà. Fine dell’inciso.

Nonostante l’Occitano, la serata è comunque piacevole. Bella musica con i gruppi migliori su piazza, molti balli che non conosco, ma che è anche bello guardare. Appena posso cerco di liberarmi del mio ingombrante anfitrione, anche perché lui sembra essere lì più per socializzare che per ballare e passerebbe tutta la sera al bar. Mi allontano con qualche scusa e poi me ne vado per i fatti miei, ma subito mi cerca al telefono. Non rispondo una volta, due, tre, con la scusa della musica, ma alla fine sembra di essere scortese. Insomma, cerco di barcamenarmi. Ballo anche con lui, ovviamente, ma 'sta storia d'amore che nasce e muore nello spazio di una danza, con lui è già morta prima di cominciare.

Ad un certo punto della serata socializzo con due tizi che mi ha presentato, uno dei quali mi ispira molto. Hanno capito la situazione, gli chiedo di salvarmi. Per un po’ ballo con loro, tra l’altro sono pure bravi, e mi diverto un sacco. Ma a una cert’ora se ne vanno, lasciandomi di nuovo nei guai. Chissà se rivedrò mai quello che mi piaceva.

Nel frattempo è successa un’altra cosa. Una tipa si è presentata all’Occitano dicendo che un suo amico sta disperatamente cercando da dormire e chiedendogli se ha posto da lui. L’Occitano, molto dispiaciuto, le dice di non averne, ma in realtà mi sta fissando. Io, che mi lascio regolarmente sfuggire ogni buona occasione per tacere, faccio la mia battuta del cazzo. “Se è bello, può venire a dormire con me”. Detto fatto: non è bello, ed è pure un po’ agé, ma non aspettavano altro che io dessi la mia disponibilità a condividere l’appartamento. D’altra parte mi spiace anche per il ragazzo del bar, non fargli sfruttare appieno l’unica occasione che ha di guadagnare qualcosina, e comunque saremo in stanze separate.

Mi presentano quindi il mio occasionale coinquilino, che chiameremo il Pompiere, essendo lui per l’appunto un pompiere in pensione. Sempre partendo dall’ottimistico preconcetto di avere a che fare con persone intelligenti, faccio la spiritosa: “Diciamoci almeno i nomi, visto che dovremo dormire insieme”. In realtà il Pompiere è forse ancora più testa di cazzo dell’Occitano. Senza forse. Logorroico e pieno di sé, si crede un gran ballerino. Dopo 5 minuti mi ha già raccontato la storia della sua vita. Ora ne ho due da cui fuggire.

Dopo che l’Occitano ha tentato di baciarmi e chiesto se potrà in seguito telefonarmi e rivedermi, e dopo che io l’ho finalmente trattato in malo modo, si rassegna a ballare con altre, minacciando che sarei rimasta sola senza nessun cavaliere. Correrò questo rischio, gli dico. Venti secondi dopo sto ballando con un tizio di Torino abbastanza gradevole. Ma sono sfortunata. Anche lui deve andare via.

Ma la serata è quasi finita. Ballo ancora con un virtuoso che mi fa girare come nelle tazze di Gardaland e poi devo rientrare con il Pompiere, perché lui non ha le chiavi dell’appartamento. Alle 4 e mezza del mattino è ancora lì che mi racconta le sue gesta eroiche, manco fosse stato a Ground Zero, che qui da noi i pompieri più che altro salvano gattini in cima agli alberi e il massimo dell'eroismo è quando distruggono un nido di calabroni. Ormai non gli rispondo per evitare di incoraggiarlo.

Nell’appartamento tenta senza successo di aprire il divano-letto: non mi offro nemmeno di aiutarlo. Vado in bagno per prima e me ne vado a dormire. Al mattino quando mi alzo lui se n’è già andato. Le chiavi che avevo lasciato all’ingresso non ci sono, immagino quindi che le abbia portate giù al bar. Lascio la mia roba dentro e scendo a fare colazione. Il ragazzo cerca affannosamente le chiavi. “Eppure erano qui”, dice. Insomma, il Pompiere, dopo averle depositate sul bancone, se le è riprese prima di andare via. Ci sono altre chiavi ma si trovano, poco saggiamente, dentro l’appartamento chiuso. Il Pompiere è tornato a Vialfré dove sta partecipando agli stage di danza e non ha nessuna intenzione di tornare a restituire il maltolto. Alla fine la ragazza del barista va a recuperarle e io posso finalmente riprendermi la roba e partire.

Fine dell’avventura e, per il momento, dei miei spero non troppo noiosi racconti sul ballo folk.

Ah, alla sera ero di nuovo a ballare in un posto qua vicino, organizzato da un’associazione benefica. Fra i volontari dell’organizzazione c’era un mio studente, che mi ha fatto un sacco di feste e mi ha servita a cena come una regina. Più tardi, mentre ballavo, l’ho visto armeggiare con il cellulare, ormai sarò su tutti i social.

 
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Commenti al Post:
arw3n63
arw3n63 il 26/07/16 alle 17:15 via WEB
Speravano di combinar qualcosa come se una donna sola fosse lì proprio ad aspettar loro, però devo dire che ne hai di coraggio e spigliatezza, intendo ad invitare a dormire nello stesso appartamento qualcuno che manco conosci e questa cosa probabilmente viene fraintesa.Adesso finalmente sappiamo che hai condiviso l'alloggio notturno con un pompiere, mica capita a tutte :-)
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 26/07/16 alle 18:06 via WEB
No, non credo che la cosa in sé venga fraintesa; sono ambienti in cui la condivisione è abbastanza usuale. Io stessa da giovane sono stata ospite in casa di amici di amici di amici. Diciamo che uno ci prova sempre, la speranza è l'ultima a morire. Poi chi non mi conosce magari può anche scambiare la ritrosia (intesa come ritrosia proprio) per timidezza o riservatezze, quando invece se uno mi interessa non glielo mando certo a dire.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 27/07/16 alle 17:21 via WEB
Appunto non mi sembri affatto timida, però questo qua mi sembrava partito subito in quarta, almeno sarà che io son diversa. :-)
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 27/07/16 alle 23:27 via WEB
Comunque, e questo lo dico per esperienza e a ragion veduta, gli uomini non si pongono mai il problema: forse potrei non piacerle. Vanno balistici. Poi si lamentano dei due di picche come fosse colpa del destino cinico e baro o se fossero delle vittime della società.
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arw3n63
arw3n63 il 28/07/16 alle 16:58 via WEB
Infatti danno per scontato che piacciono e una ci dovrebbe stare solo perchè ha una certa apertura mentale e atteggiamento spigliato, ma non è così.
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arw3n63
arw3n63 il 28/07/16 alle 17:00 via WEB
Sarà perchè pensano che una donna ragioni come loro per cui ogni lasciata è persa e davanti alle avances di una donna non si tirano indietro?
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 28/07/16 alle 22:33 via WEB
In parte sì. Perché se una non ha marito/compagno immaginano che non abbia neanche una vita sessuale magari da anni e, mettendosi nei suoi panni, presumono che sia alla disperazione e che le stiano facendo un favore a offrire i loro servigi.
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arw3n63
arw3n63 il 02/08/16 alle 19:00 via WEB
Insomma del volontariato :-)
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