Senza fallo

Il letto

Prendo spunto da un commento per intrattenervi con un post di inutile cazzeggio. Perché, direte voi, gli altri che cosa sono? Vabbé, diciamo un altro post di inutile cazzeggio.

Quello che vedete nella foto qui sotto è il mio letto. O meglio era il mio letto fintanto che ho abitato nella famosa cascina in cima al bricco. Non so bene a chi sia appartenuto, so soltanto che proveniva dalla casa di mio padre. Io e il mio ex l'abbiamo trovato smontato e in apparenti cattive condizioni. Il disegno floreale non si vedeva: è emerso soltanto quando l'abbiamo lavato, per poi scomparire di nuovo appena asciutto. Pertanto l'abbiamo verniciato in modo tale che risultasse sempre visibile.

Si tratta di un letto in ferro a imitazione del legno, una caratteristica che oggi appare abbastanza bizzarra, ma che in passato era piuttosto diffusa. Ha la misura dei letti alla francese, 140 cm di larghezza. La gente dice: una piazza e mezza. No! Una piazza equivale a 80 cm: quindi i letti matrimoniali sono 160 e quelli a una piazza e mezza 120. 140 è una larghezza che in Italia non esiste, mentre è la misura classica dei letti che trovate nelle case o nelle pensioncine economiche in Francia, perché lì è tradizionale. Un tempo lo era anche in Piemonte, ma oggi non più, quindi qui da noi non si trovano lenzuola o coperte adatte.

Prima che vi spertichiate a dire che figata che meraviglia (perché non nego sia bellino, come pure tutta la stanza), vi rendo noto che:

1. i travi sopra al letto ospitano uno o più tarli che fanno grr grr tutta la notte;

2. il sottotetto è popolato da una comunità di ghiri che scorrazzano la notte durante tutti i mesi estivi

3. il sottotetto ospita altresì nidi di calabroni testa calva di cui ho già parlato, i quali, all'approssimarsi dei freddi autunnali, cercano riparo in casa introducendosi non si sa da dove

4. la scatola di derivazione che si vede dietro al comodino a destra è quella in cui era rimasto intrappolato il topo scalatore già noto alle cronache

Tanto per dire. Se qualcuno vi elogia le meraviglie della vita in campagna, mandatelo pure da me.

E per venire al letto. Come dicevo, è di ferro. La testiera è un pezzo unico ed è più alta di me (non che ci voglia molto). Non passa dalle scale, sistemarla in quella camera è stataun'avventura e non la porterò mai più via, anche perché quel letto lì in una stanza normale di 16 mq non avrebbe nessun senso.

Se ti muovi di notte e batti una mano contro la testiera fa: booong! E' troppo alto per tutte le posizioni del sesso che implicano che uno dei due stia in piedi (tranne forse... ma questa non ve la dico). La rete è nuova (su misura, come il materasso), ma le barre laterali sono artigianali e vecchiotte, per cui, a seconda del movimento, possono anche rumoreggiare parecchio. Ora, è vero che non ci sono vicini, ma sentire sbang, sbang, sbang, mentre si fa sesso non è che sia proprio il massimo. Non lo fa sempre: quando succede bisogna cambiare posizione e mettersi in sintonia con il letto.

Vabbé. Vogliamo fare metafore esistenziali sul letto? Il bello contro l'utile, il vecchio contro il nuovo, il romantico contro il razionale? Naa, troppo facile, troppo banale. In ogni caso io ho cambiato letto, e, tanto per non sbagliare, anche casa, città e tutto il resto.