Creato da: toposamurai77 il 30/01/2007
un blog interamente dedicato alla naginata, con aggiornamenti su stage, incontri e manifestazioni.

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LA LEZIONE DELLA FARFALLA

Post n°10 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da toposamurai77
Foto di toposamurai77

LO SO, CON LA NAGINATA C'ENTRA POCO... Però l'ho ritrovata per caso ed una lezione a me molto cara. Se non la conoscete ve la consiglio: ha qualcosa di molto marziale.

Buon week-end!

La lezione della farfalla


Un giorno, apparve un piccolo buco in una crisalide. Un uomo, che passava di lì per caso, si fermò ad osservare la farfalla che, per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.

Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.

Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.

L’uomo continuò ad osservare, perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.

Non successe nulla! E la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.

Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinchè la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. Era il modo in cui la natura la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.


« Chiesi la forza... e mi sono state date le difficoltà per farmi forte. Chiesi la Sapienza... e mi sono stati dati problemi da risolveve. Chiesi l’amore... e mi sono state date persone con problemi da poter aiutare. Non ho ricevuto niente di quello che chiesi... Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno. »


Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.

 
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RIFLESSIONE SU UNA RIFLESSIONE...

Post n°9 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da toposamurai77
 
Foto di toposamurai77

...Ovvero, del perchè non sempre i rami che sembrano morti vanno tagliati!

 MMMHHH, la riflessione lasciata da Yama San mi porta ad una nuova domanda: come si sa quando il ramo morto è da tagliare?

Mi spiego con un esempio: tempo fa ho comprato un bonsai al supermercato. E' stato più un atto di pietà che un vero desiderio di cimentarmi nella nobile arte della coltivazione di bonsai. L'ho visto, insieme ad altre decine di piccoli bonsai esattamente identici, nel periodo natalizio... e non ho saputo resistere...

A distanza di qualche tempo, nonostante le cure che riservo a tutte le mie piante, il bonsai ha perso tutte le foglie e sembrava morto. E lì i commenti ironici di mio marito che mi prendeva in giro per la mia mania di "salvare piante"!

Avrei potuto buttarlo, provare a tagliare tutti i rami, invece mi sono limitata a bagnarlo con più frequenza e a cambiargli posto: oggi il mio bonsai mi sorride da un ripiano alto del soggiorno e da un tocco molto giapponese alla libreria, oserei dire quasi indispensabile.

Perchè parlo di bonsai e supermercati? Semplice: non conosco il ping-pong jutsu ma io non sono pronta a tagliare nessuno dei miei rami!!! E poi mi chiedo: perchè dovrei farlo? Forse alcuni dei miei rami non danno le foglioline verdi che vorrei e dovrei avere, ma averli lì è una certezza e una sicurezza! E la cosa bella è che sono affezionata a ogni singolo ramoscello e fogliolina. Tutti insieme rappresentano la mia "vita bonsai".

E' vero: per alcuni rametti non ho molto tempo da dedicare, ma chi mi dice che questa non sia solo una situazione temporanea? Chi mi dice che da qui a qualche anno le cose non cambieranno ancora e gli equilibri si modificheranno nuovamente?

Per me, l'unica cosa certa, è che se taglio uno dei rami che mi sono così cari l'avrò perso per sempre. Così corro come una pazza, fatico, a volte mi arrabbio perchè non ho il tempo che vorrei, altre volte maledico il giorno in cui mi sono innamorata di una delle mie tre discipline... però continuo a tenermele strette: mi sembrano tanti ramoscelli imperfetti di un tutto che sarà anche imperfetto, ma è il MIO.

Non è poi la stessa cosa nella vita? Cosa succederebbe se tagliassimo tutti i rami che ci rallentano?

IO AMO TUTTI I MIEI RAMI! E voi?

 
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QUAL'E' IL VOSTRO CENTRO?

Post n°8 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da toposamurai77
Foto di toposamurai77

Torno ora da una lezione di iaido... confesso: ho smesso di praticarlo seriamente da quando ho iniziato ad impegnarmi nella naginata. Amo moltissimo entrambe le discipline, ma insieme all'aikido sono veramente troppe! E così, a malincuore, ho dovuto rallentare in una delle tre.

Oggi è la prima nuova lezione effettiva dopo tanto tempo.

Sono uscita dal dojo con un senso di leggerezza che non provavo da tanto tempo. Finalmente, di nuovo, la pratica come piace a me! Soltanto te stesso, immerso nei tuoi silenzi, e la tua spada, semplice strumento utile ad una sola cosa: ascoltare ciò che il corpo ha da dire.

E così, dopo tanto tempo, sono uscita dal dojo pensando di essere libera: libera dal lavoro, dai vincoli, dal tempo, dalle regole, dai "se", "ma", "forse", Magari"... cose che solo un'ora prima mi sembravano difficili o impossibili per mancanza di tempo ad un tratto sono diventate semplici, è bastato pensarle diversamente.

E allora mi sono trovata a pensare a come gran parte dei nostri limiti sono legati alla nostra mancanza di un centro! Ogni giorno, fin dal risveglio, ci lasciamo deviare, tirare, stritolare da impegni di lavoro, da amici e parenti,

da ciò che vorremmo,

 da ciò che comunque dobbiamo...

E in un istante perdiamo il nostro centro, in una parola, perdiamo il nostro SE', per divenire ciò che non siamo, ciò che la società, gli amici, i capi si aspettano da noi.

Oggi sono in equilibrio perfetto sul mio centro. Oggi, anche solo per oggi, sono IO. Ti amo.

 
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SOLO QUESTIONE DI... ENTUSIASMO!

Post n°7 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da toposamurai77
Foto di toposamurai77

Sono ancora qui a pensare ai molti amici che si stanno avvicinando alla naginata... ed in particolare a tutti i ragazzi che ho conosciuto a Bologna nell'ultimo week-end!

Confesso di avere avuto, negli anni passati, momenti di sconforto... mi sono sentita sola... ho perso coraggio... ho pensato che la naginata non avrebbe mai avuto una chance... che fosse inutile sforzarsi tanto senza avere risultati.

Poi i primi volti amici... Sara... in primo luogo. Grazie a lei ho potuto allenarmi per più di un anno: noi due, sole, ai bordi di una palestra invasa da kendoka. Grazie a lei possiamo dire di essere arrivati fin qui! E poi Luca, Gaia, Laura... e ora Silvia, Marco, Tiziana, Elisa... la piccola Laura, e qualche torinese nuovo....

E adesso usciamo da torino: bologna, modena, novellara, imola... quanti amici... quanto entusiasmo!!!

Oggi penso che la naginata vivrà. E penso che presto sarà una disciplina amata e conosciuta. E' tutto e solo una questione di entusiasmo.

... grazie a tutti... il mio entusiasmo nasce da voi!

 
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...IL GIORNO DOPO

Post n°6 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da toposamurai77

E va bene, rieccomi qui, il giorno dopo lo stage federale di naginata... speravo di potervi mostrare qualche foto ma dovrò attendere qualche giorno.

Che dire? Vi ho spesso parlato di naginata come arma prediletta dalle donne... ebbene, a modena ho avuto il piacere di essere una delle sole 3 donne in mezzo ad un gruppo di 18 persone! Una minoranza schiacciante, ma comunque molto piacevole!

E questo perchè finalmente si sfata la sciocca divisione - kendo per i maschi e naginata per le donne - e si dimostra che non c'è "IL SESSO MIGLIORE" per una determinata attività. Ci sono solo persone che, sulla base delle proprie preferenze e (perchè no) della propria struttura fisica, scelgono... si appassionano... si lasciano coinvolgere da un'attività piuttosto che dall'altra. Così come dovrebbe succedere in ogni campo della nostra vita.

Adoro le arti marziali e adoro la naginata. Trovo irresistibile l'adrenalina che ti attraversa quando è ora di infilare il bogu e darsi battaglia. Amici che praticano insieme e che, in un istante, si trovano a simulare un "conflitto" in cui dare il meglio di se, proprio perchè si rispetta l'avversario e lo si stima al punto da fare l'impossibile per batterlo...

... e poi il conflitto finisce immancabilmente in un boccale di birra e qualche pacca sulle spalle: cosa si può volere di più dalla vita?

 
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