Un blog creato da synthesis011 il 21/03/2008

Alètheia

Amicus Plato, sed magis amica veritas.

 
 
 
 
 
 

Marx"In momenti come questi i mediocri pensano esattamente il contrario dei grandi condottieri. Credono di rimediare il danno diminuendo le forze in campo, frazionandole, cercando un compromesso con le necessità reali; viceversa Temistocle, allorché Atene corse il rischio di essere distrutta, spinse gli Ateniesi ad abbandonarla e a fondare sul mare, su un elemento nuovo, una nuova Atene".

Karl Marx, "Sulla strategia di Temistocle durante la battaglia di Salamina".
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"La soppressione della proprietà privata rappresenta, dunque, la totale emancipazione di tutti i sensi e di tutte le prerogative umane".

Karl Marx, "Manoscritti economico-filosofici" del 1844.
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"La resistenza passiva deve avere alla sua base la resistenza attiva. Altrimenti essa assomiglia alla resistenza che un vitello oppone al suo macellatore".

Karl Marx, "Un decreto di Eichmann", in "Neue Rheinische Zeitung" n.147; 19 Novembre 1848.
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"I proprietari di capitale stimoleranno la classe operaia a comprare più e più merci costose, case e tecnologie, spingendoli a prendere più e più credito, finché i loro debiti non pagati condurranno alla bancarotta delle banche, le quali dovranno essere nazionalizzate, e lo stato dovrà prendere la strada che alla fine porterà al comunismo".

Karl Marx, "Il Capitale", 1867.
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MarxEngels"Se i democratici proporranno che si regolino i debiti dello stato, i proletari proclameranno che lo stato faccia bancarotta".

Karl Marx - Friedrich Engels, "Indirizzo del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti del Marzo", 1850.
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Engels"L'imposta in quanto tale grava in modo diseguale sulle differenti classi del paese. Per i poveri è un onere insopportabile, mentre sui ricchi incide in modo insignificante. (...)
Non appena il paese sarà conquistato alla democrazia sociale, non passeranno pochi mesi, anzi poche settimane, e la bandiera rossa sventolerà dalle Tuileries all'Eliseo. Soltanto allora sarà possibile abbattere dalle fondamenta il vecchio e oppressivo sistema finanziario con un colpo solo che spazzi via il debito nazionale e introduca un sistema di imposte dirette e progressive e altre misure di carattere non meno energico".

Friedrich Engels, "Lettere dalla Francia - I", 1849.
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Le tre leggi della dialettica.

  1. "La legge della conversione della quantità in qualità e viceversa.
  2. La legge della compenetrazione degli opposti.
  3. La legge della negazione della negazione".

Friedrich Engels, "Dialettica della natura", 1883.

 
 
 
 
 
 
 

Lenin"...divenne evidente che il primitivismo era legato all'economismo, e che noi non ci saremmo sbarazzati della nostra ristrettezza, nel lavoro organizzativo, senza esserci prima liberati dell'economismo in generale (cioè della ristretta interpretazione della teoria marxista, della funzione della socialdemocrazia e dei suoi compiti politici)".

Vladimir Lenin, "Che fare?", 1902.
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"Il complemento naturale delle tendenze economiche e politiche del revisionismo è stato il suo atteggiamento verso l'obiettivo finale del movimento socialista. «Il fine non è nulla, il movimento è tutto», queste parole alate di Bernstein esprimono meglio di lunghe dissertazioni l'essenza del revisionismo".

Vladimir Lenin, "Marxismo e revisionismo", 1908.
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"Un uomo politico, che desideri essere utile al proletariato rivoluzionario, deve saper distinguere i casi concreti dei compromessi inammissibili, in cui si esprimono l'opportunismo e il tradimento, deve saper indirizzare tutta la forza della critica, tutta l'acutezza di una denuncia spietata e di una guerra implacabile contro questi compromessi concreti, impedendo agli espertissimi socialisti «affaristi» e ai gesuiti parlamentari di cavillare e di eludere la propria responsabilità con disquisizioni sui «compromessi in generale». (...) Ci sono compromessi e compromessi. Bisogna saper analizzare la situazione e le condizioni concrete di ciascun compromesso e di ogni diversa specie di compromesso".

Vladimir Lenin, "L'Estremismo, malattia infantile del Comunismo", 1920.
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"Penso, compagni, che l'autocritica ci è necessaria come l'aria, come l'acqua".

Josif Stalin, "Rapporto all'Assemblea dell'Attivo dell'Organizzazione di Mosca", 1928.
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"I dogmatici e i talmudisti considerano il marxismo, le singole conclusioni e formule del marxismo, come una collezione di dogmi
«mai» mutabili, nonostante i cambiamenti nelle condizioni di sviluppo della società. (...)
Il marxismo non conosce le conclusioni e le formule immutabili, obbligatorie per tutte le epoche, per tutti i periodi. Il marxismo è nemico di ogni dogmatismo".

Josif Stalin, "Lettera al compagno Kholopov", 1950.
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"La bandiera della indipendenza nazionale e della sovranità nazionale è stata gettata a mare: non vi è dubbio che questa bandiera toccherà a voi di risollevarla e portarla in avanti, a voi rappresentanti dei partiti comunisti e democratici, se volete essere i patrioti del vostro paese, se volete essere la forza dirigente della nazione. Non vi è nessun altro che la possa levare in alto".

Josif Stalin, "Discorso al XIX Congresso del PCUS", 1952.

 
 
 
 
 
 
 

Marx"Nei paesi semicoloniali, come la Cina, i rapporti fra la contraddizione principale e le contraddizioni secondarie presentano un quadro complesso.
Quando l’imperialismo scatena una guerra di aggressione contro un paese di questo tipo, le diverse classi di tale paese, eccetto un pugno di traditori, possono temporaneamente unirsi per condurre una guerra nazionale contro l’imperialismo. La contraddizione fra l’imperialismo e quel paese diventa allora la contraddizione principale. (...) E’ quindi necessario, nello studio di ogni processo, che sia complesso e contenga più di due contraddizioni, fare ogni sforzo per trovare la contraddizione principale.(...)...occorre distinguere la contraddizione principale e quelle secondarie, e stare attenti soprattutto ad afferrare la contraddizione principale".

Mao Tse Tung, "Sulla contraddizione", 1937.
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CheGuevara"Non si può avere fiducia nell'imperialismo, neanche un pochettino così: niente! All'insegna della bandiera delle Nazioni Unite, nel Congo fu assassinato Lumumba. Erano queste le Nazioni Unite che i nordamericani pretendevano ispezionassero il nostro territorio, le stesse Nazioni Unite!".

Ernesto Che Guevara, 1964.
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Brecht"Lode al Comunismo".

"E' ragionevole, chiunque lo capisce.
E' facile. Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
E' contro il sudiciume e contro l'idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo: è la fine dei delitti.
Non è follia ma invece fine della follia.
Non è il caos ma l'ordine invece.
E' la semplicità che è difficile a farsi."

Bertolt Brecht, 1933.
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"Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda è la voce del loro nemico.
Chi parla del nemico è lui stesso il nemico."

Bertolt Brecht.
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"Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali."

Bertolt Brecht.

 
 
 
 
 
 
 

Cossutta"...è ammissibile che l'Italia debba sottostare alla volontà sopraffatrice degli Stati Uniti, in un'alleanza militare che ha perso - semmai le ha avute - le caratteristiche di un'alleanza difensiva? (...) Va respinta la linea imperialistica degli Stati Uniti di ricercare a tutti i costi la supremazia strategica per imporre al mondo le proprie scelte e va smascherata la pretesa di tipo schiavistico..."

Armando Cossutta, "I ritardi e gli errori del PCI nella lotta per la pace - Intervento alla riunione del Comitato Centrale del PCI", Gennaio 1984.
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"...colpire lo stato sociale, in questa società attuale, vuol dire colpire lo stato in quanto tale. In questa realtà il concetto di stato moderno, democratico, coincide con il concetto di stato sociale".

Armando Cossutta, "L'attacco allo "stato sociale" è attacco allo stato democratico - Intervento al Convegno Nazionale sulla finanza locale a Viareggio", Settembre 1985.
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"Nei discorsi di troppi nipotini di Togliatti non c'è più traccia di pensiero marxista né vecchia né nuova; non c'è neanche il rigore del pensiero non marxista. C'è semplicemente il rigore della morte del pensiero".

Armando Cossutta, "Troppi nipotini di Togliatti dimenticano nonno Marx - Intervista di Teresa Bartoli su < Il Mattino >", Ottobre 1985.
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Jaffe"La resistenza irachena sta facendo lotta di classe. Similmente, la lotta palestinese (...) è una lotta di classe. Per quanto populista sia la lotta (...) queste sono lotte di classe perché sono dirette contro uno stato o potere di classe capitalista e coloniale straniero. Ai nostri tempi ogni lotta di liberazione nazionale del terzo mondo contro l’imperialismo è una lotta di classe di significato storico se conduce ad una sconfitta di un potere o stato del primo mondo. La maggior parte delle lotte di classe economiche nei paesi imperialisti non hanno la stessa rilevanza storica. Tuttavia, se si uniscono alla lotta di classe anti-imperialista, allora tali lotte di classe possono divenire storiche."

Hosea Jaffe, "Lotta di classe, colonialismo e ruolo dei coloni", 2005.
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"Il genocidio causato dalla distruzione globale del comunismo primitivo ad opera del colonialismo capitalistico fece 300 milioni di vittime, più o meno 100 milioni per ognuno dei continenti coinvolti: America, Africa e Asia. Nell'insieme, includendo i genocidi su scala tipicamente europea perpetrati dopo le conquiste a danno delle società, dei popoli e delle civiltà non europee, questa «accumulazione primitiva» affogò il «comunismo primitivo» nel suo stesso sangue attraverso il corrispettivo di un centinaio di olocausti nazisti".

Hosea Jaffe, "Era necessario il capitalismo?", 2010.

 
 
 
 
 
 
 

Amendola"Il fatto che la lotta degli arabi fosse diretta dal Grande Mufti di Gerusalemme, che rappresentava l'ala più reazionaria e fanatica del vecchio islamismo, non poteva trarci in inganno sul carattere nazionale ed antimperialista del movimento arabo".

Giorgio Amendola, "Una scelta di vita", 1976.
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laRochelle"Perché in Francia è stato inventato nel 1930-1932 l'antifascismo, mentre non c'era il fascismo? Mi ricordo dire a Bergery: «Io sono pronto a entrare nel tuo antifascismo perché è il solo modo di far nascere il fascismo.» (...)
Il fascismo non poteva essere una gran cosa che divenendo sempre più socialista (...) Il conservatorismo borghese ha pervertito il fascismo dall'interno, i marxisti avevano ragione: il fascismo non è stato alla fine che difesa borghese. (...)
Io credo al comunismo, io mi rendo conto tardi dell'insufficienza del fascismo. All'epoca, io non consideravo il fascismo che come una tappa verso il comunismo."

Pierre Drieu la Rochelle, "Journal", 1939-1945.
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"L'ideologia, come l'alitosi, è qualcosa che appartiene sempre agli altri."

Terry Eagleton, "Ideologia. Storia e critica di un'idea pericolosa", 2007.
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"Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
che crea falsi miti di progresso".

Franco Battiato, "Up Patriots to Arms", 1980.
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DAlema"Questo antiberlusconismo che sconfina in una sorta di sentimento
anti-italiano è l’approccio peggiore alla grande sfida politica che il paese ha di fronte."

Massimo D'Alema, intervento alla presentazione del libro di Biagio De Giovanni "A Destra tutta. Dove si è persa la Sinistra", 2009.
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Manzoni"In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti."

Ennio Flaiano.

 
 
 
 
 
 
 

Secchia"Avete tradito la Resistenza".

"Voi avete tradito la Resistenza con l'opera di divisione prima e di discriminazione poi tra i cittadini italiani. La Resistenza, voi lo sapete, non significò soltanto lotta e combattimento, ma significò innanzitutto unità, unità di tutti gli italiani contro la tirannia, unità di tutte le forze democratiche, di tutte le forze sane della nazione, per liberare la patria prima e poi per ricostruirla, per rinnovarla, per farla sorgere a nuova vita.
Noi oggi lottiamo - pensavano i partigiani - ma poi con la libertà tutti gli italiani avranno una patria, anche i lavoratori saranno parte della nazione, avranno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. (...)
Voi, quali rappresentanti della grande borghesia italiana, non avete alcun interesse a fare conoscere ed a celebrare la storia della Resistenza perché questa suona condanna e vergogna per le classi dominanti che hanno portato il paese alla rovina e si sono poi messe al servizio dello straniero."

Pietro Secchia, dal "Discorso al Senato nella seduta del 23 Febbraio 1954".
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Lukàcs"Il peggiore dei regimi comunisti è sempre meglio del migliore dei regimi capitalisti".

György Lukács, intervista a "New Left Review", Luglio-Agosto 1971.
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Sanguineti"Il socialismo reale, con tutto quello che si può obbiettare, me lo preferisco al socialismo irreale, sempre".

Edoardo Sanguineti.
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Malcolm X"La stampa è tanto potente nella creazione di immagini da poter far sembrare una vittima il criminale e mostrare la vittima come fosse il criminale. Questa è la stampa, una stampa irresponsabile. Se non stai attento, i giornali ti faranno odiare la gente che è oppressa e amare coloro che opprimono".

Malcolm X.
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Debord"9. Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso".
"21. Più la necessità viene ad essere socialmente sognata, più il sogno diviene necessario. Lo spettacolo è il cattivo sogno della moderna società incatenata, che non esprime in definitiva se non il proprio desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno".
"34. Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine".

Guy Debord, "La società dello spettacolo", 1967.

 
 
 
 
 
 
 

Contro l'imperialismo USA
e gli imperialismi "occidentali"
subdominanti e allineati.
Rise up 
Contro il dominio del grande capitalismo speculativo e finanziario!
No alla schiavitù imposta dai mercati!
Libertà per i popoli!
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Libertà e indipendenza,
per l'Italia e per tutti i popoli,
dall'imperialismo USA e dagli imperialismi "occidentali" subdominanti e allineati!
Indipendenza italiana
No alla dittatura del grande capitalismo speculativo e finanziario!
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APPELLO

COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI.

Dopo il crollo della Sinistra Arcobaleno, ci rivolgiamo ai militanti e ai dirigenti del Pdci e del PRC e a tutte le comuniste/i ovunque collocati in Italia.

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UN APPELLO IN SOSTEGNO DELLA CINA.

Un’indegna campagna di demonizzazione della Repubblica Popolare Cinese è in corso

«Vietate le Olimpiadi ai cani e ai cinesi»

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Just Foreign Policy Iraqi Death Estimator
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Contro i lager USA!
Abu-Ghraib
Via gli USA da Guantanamo!
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Libertà per i cinque Cubani imprigionati dagli USA!
Libertà per i cinque Cubani!

 
 
 
 
 
 
 
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ZDANOV E LA CULTURA.

Post n°20 pubblicato il 26 Luglio 2008 da synthesis011
 



In quest'epoca, sembra che parlare di comunismo e di personaggi legati a quel percorso politico sia diventato un tabų. Parallelamente, assistiamo sconcertati alla riabilitazione di racappriccianti figure politiche, contraddistinte dalle loro teorie e pratiche aberranti e disegualitarie. Il tutto, spesso, con la complicitā di una sinistra colpevolmente consenziente. La storia va comunque conosciuta, a prescindere dalle proprie idee, perlomeno per non censurare e non amputare le nostre conoscenze. Una figura sulla quale č stata esercitata spesso una esecrabile e acritica denigrazione mistificatrice, di basso livello, č quella di Andrei Zdanov, esponente politico considerato invece, in URSS, al suo tempo, uno dei massimi teorici di quel Paese. Ritengo che vada effettuata una valutazione serena, senza dogmatismi di sorta, pensando alla difficile situazione storica in cui si trovava l'Unione Sovietica in quel periodo, appena uscita dalla seconda guerra mondiale, dove il suo tributo era stato di venti milioni di morti, e pensando alla successiva situazione, perlomeno altrettanto difficile. Pensiamo che alcune questioni culturali e filosofiche si sono poste solo diverso tempo dopo. E ricordiamoci che negli USA erano presenti fenomeni antidemocratici, dunque con finalitā ben diverse, ai quali se ne aggiunsero ben presto altri, come ad esempio il duraturo maccartismo. Forme di neomaccartismo sono state perpetrate anche in seguito,  e lo sono tutt'ora. Ho scelto, di un celebre discorso di Zdanov, la parte riguardante Anna Akhmatova, la quale ebbe in quel periodo anche strani contatti con esponenti inglesi, contatti che vennero giustificati, da parte anticomunista, in modo piuttosto goffo. Ritengo utile riportare qui un brano di questo discorso, per continuare a trattare l'argomento antropologico, rilevando ancora una volta le manipolazioni compiute dai padroni anche in questo campo. E' sotto gli occhi di tutti l'attivitā plasmatrice dei rapporti umani, che i borghesi stanno esercitando. Basti pensare a determinate trasmissioni TV, a certi giornali, film, libri, canzoni, pubblicitā, ecc. Vediamo come vengono spinti, ad esempio, i rapporti e le questioni sessuali, in direzioni gradite ai capitalisti! E, ancora una volta, come stiano propagandando una visione dionisiaca della realtā, atta a disgregare le fasce basse della societā e a imporre il loro "divide et impera"! Dobbiamo altresė evitare di cadere nella trappola della divisione della cultura in Kultur e Zivilisation. Riguardo alla questione della Donna, i comunisti sono propugnatori della sua emancipazione, cosė come dell'emancipazione dell'intera societā. Sto affermando da tempo la distinzione fra femminismo e neofemminismo. Il primo, che sostengo, rivendica (o rivendicava?) per l'appunto l'emancipazione della donna, e lotta (o lottava?) contro lo sfruttamento, compreso quello del corpo femminile; il secondo, che combatto, rivendica in nome del differenzialismo una societā disegualitaria, auspicando il raggiungimento prevaricatorio di spazi di potere individuali sempre pių grandi. Basti pensare alle neofemministe statunitensi che valutano positivamente la pornografia, considerata da esse strumento di potere delle donne. E preoccupante č anche la propaganda dell'intimismo, atto a distogliere l'attenzione dalle grandi questioni politiche e sociali, con la fuga "nel privato", funzionale agli interessi dei padroni. Ma grave č il vero e proprio lavaggio del cervello attuato tramite la televisione. Avere un televisore acceso in casa significa recepire, consciamente o inconsciamente, chi vi č inquadrato come realmente presente in casa. Ora, con la divulgazione dell'immagine dello statunitense "metafisicamente buono", esso, in casa, diventa un "amico", un "parente", una "brava persona"! Ciō determina l'inconscio rigetto della possibilitā di vedere gli USA come Paese esercitante politiche antidemocratiche.  Penso che ci si debba confrontare con gli apici della cultura borghese e della cultura contemporanea. Ciō non significa perō, come avviene oggi, passiva e succube ricezione di esse. Riguardo al brano qui riportato, esso č certamente da contestualizzare. Ma ritengo che in questo scritto siano elencate delle questioni dannosamente perse di vista da tempo. E' ora di rialzare la guardia, riprendendo a discutere di queste tematiche!


Da: "RAPPORTO SULLE RIVISTE ZVIEZDA' E LENINGRAD".

"...Passo alla questione della < creazione > letteraria di Anna Akhmatova. Le sue opere, negli ultimi tempi, appaiono sulle riviste di Leningrado nella forma di < rielaborazione ampliata > . Ciō č tanto strano e innaturale, come se qualcuno oggi si mettesse a ripubblicare le opere di Merezkovski, Viaceslav Ivanov, Michele Kusmin, Andrea Bieli, Zinaida Hippius, Fiodor Sologub, Zinovieva Annibal, ecc. ecc., cioč di tutti coloro che la nostra letteratura e la nostra opinione pubblica d'avanguardia hanno sempre ritenuto i rappresentanti dell'oscurantismo reazionario e dell'apostasia in politica e in arte.
Gorki disse, a suo tempo, che il decennio tra il 1907 e il 1917 merita di esser definito il decennio pių vergognoso e pių mediocre della storia degli intellettuali russi; allora, dopo la rivoluzione del 1905, una parte notevole degli intellettuali voltō le spalle alla rivoluzione, scivolō nella palude del misticismo reazionario e della pornografia, proclamō come propria bandiera la mancanza di ogni ideologia, mascherando il proprio tradimento con la < bella > frase: < bruciai tutto ciō che adoravo, adorai tutto ciō che bruciavo > . Appunto in questo decennio apparvero opere di rinnegati come Il cavallo pallido di Ropscin, le opere di Vinnicenko e di altri, che disertarono il campo della rivoluzione per il campo della reazione, e che si affrettarono a screditare gli alti ideali per cui lottava la parte migliore, di avanguardia, della societā russa. Vennero alla luce i simbolisti, gli immaginisti, i decadenti d'ogni colore, che rinnegavano il popolo e proclamavano la tesi < l'arte per l'arte >, che esaltavano l'assenza di ogni ideologia nella letteratura, mascherando la propria corruzione ideologica e morale con la ricerca della bella forma priva di contenuto. Erano acccomunati tutti dal terrore selvaggio per la rivoluzione proletaria che avanzava. Basti ricordare che uno dei maggiori < ideologi > di queste correnti letterarie reazionarie era Merezkovski, il quale definė la marcia della rivoluzione proletaria < l'avanzata di Cam > 1 e che accolse la Rivoluzione d'Ottobre con un livore bestiale.
Anna Akhmatova č uno dei rappresentanti di questa palude letteraria, reazionaria e senza idee. Essa appartiene al cosiddetto gruppo letterario degli acmeisti, che uscirono, a suo tempo, dalle file dei simbolisti, e fu sempre vessillifera della poesia aristocratica da salotto, vuota, priva di contenuto, assolutamente estranea alla letteratura sovietica. Gli acmeisti rappresentavano la tendenza pių individualista dell'arte. Essi predicavano la teoria < dell'arte per l'arte >, < della bellezza per la bellezza >, non volevano saperne del popolo, dei suoi bisogni, dei suoi interessi, della vita sociale.
Per le sue origini sociali era questa una corrente letteraria aristocratico-borghese, in un periodo in cui l'aristocrazia e la borghesia avevano i giorni contati e in cui i poeti e gli ideologi delle classi dominanti si sforzavano di evadere dalla spiacevole realtā, per levarsi nelle altezze stratosferiche, nelle nebbie del misticismo religioso, nelle meschine esperienze personali e nell'indagine delle loro meschine animucce. Gli acmeisti, come i simbolisti, i decadenti e gli altri rappresentanti dell'ideologia aristocratico-borghese in dissoluzione, predicavano il decadentismo, il pessimismo, la fede in un mondo soprannaturale.
Gli argomenti della Akhmatova sono espressione d'individualismo. Il diapason della sua poesia, una poesia da signorina irritata, che si muove tra il boudoir e l'inginocchiatoio, č straordinariamente basso. Il suo motivo fondamentale č dato dagli accenti erotico-sentimentali, intrecciati di tristezza, angoscia, morte, misticismo, fatalitā. Il sentimento della fatalitā, sentimento comprensibile per la coscienza sociale di un gruppo agonizzante, i toni oscuri della disperazione che precede la morte, le esperienze mistiche unite all'erotismo, questo č il mondo spirituale dell'Akhmatova, uno dei frammenti del mondo della vecchia cultura aristocratica irrimediabilmente sprofondato nel passato < del buon tempo antico di Caterina > . Ora monaca, ora sgualdrina, o, piuttosto, monaca e sgualdrina insieme, in cui la dissolutezza č mista alla preghiera.

Ma io ti giuro sul giardino dell'angelo,
Sull'icona dei miracoli, ti giuro
E sull'odore delle nostre notti di fiamma...
                                               
( Akhmatova, Anno Domini )

Questa č l'Akhmtova con la sua piccola, meschina vita personale, con le sue insignificanti esperienze ed il suo erotismo mistico-religioso.
La poesia dell'Akhmatova č assolutamente lontana dal popolo. E' la poesia dei diecimila privilegiati della vecchia Russia aristocratica, condannati, ai quali non č rimasto altro che sospirare per il < buon tempo antico >. I palazzi dei latifondisti dei tempi di Caterina, con i secolari viali di tigli, le fontane, le statue e gli archi di pietra, le serre, le conversazioni amorose e le vetuste insegne sul portone, la Pietroburgo aristocratica, Tsarkoie Selō2, la stazione di Pavlovsk e le altre reliquie della civiltā aristocratica. Ma tutto ciō č sparito in un passato che non ritornerā! I frammenti di questa civiltā ormai lontana, estranea al popolo, che per chissā quale miracolo si sono conservati sino ai nostri tempi, non hanno pių altro da fare che chiudersi in se stessi e vivere di chimere. < Tutto č disperso, tradito, venduto > : cosė scrive la Akhmatova.
Ossip Mandelstam, uno degli esponenti pių in vista di quel gruppetto, poco prima della rivoluzione, cosė scriveva degli ideali poltico-sociali e letterari degli acmeisti: < Gli acmeisti uniscono l'amore per l'organismo e l'organizzazione a un geniale medioevalismo fisiologico... > . < Il medioevo, determinando a suo modo il peso specifico dell'uomo, lo sentiva e lo riconosceva in chiunque, del tutto indipendentemente dai suoi meriti... > . < Sė, l'Europa ha attraversato il labirinto di una cultura raffinata e precisa, quando l'esistenza astratta, l'esistenza individuale, da nulla abbellita, era stimata come un atto eroico. Di qui l'intimitā aristocratica, che legava tutti gli uomini ed era cosė estranea, per il suo spirito, alla 'uguaglianza e fraternitā' della grande rivoluzione... > . < Il medioevo ci č caro, perchč possedeva in alta misura il senso del limite e delle barriere... > . < Un misto generoso di ragionevolezza e di misticismo e la sensazione del mondo come vivente equilibrio ci lega a quell'epoca e ci induce ad attingere energie dalle opere delle letterature romanze del XIII secolo >
.
In queste enunciazioni di Mandelstam sono esposti i sogni e gli ideali degli acmeisti. < Indietro verso il medioevo > : questo č l'ideale sociale di questo gruppo aristocratico da salotto. Indietro verso la scimmia: fa eco Zostcenko. A proposito, sia gli acmeisti che i Fratelli Serapioni traggono la loro origine da antenati comuni. Il capostipite comune, tanto degli acmeisti che dei Fratelli Serapioni,
č stato Hoffmann, uno dei fondatori del decadentismo e del misticismo aristocratico da salotto.
Perchč tutto ad un tratto si č avuto bisogno di popolarizzare la poesia dell'Akhmatova? Che relazione ha con noi, col popolo sovietico? Perchč occorre mettere una tribuna letteraria a disposizione di tutte queste correnti letterarie decadenti e a noi profondamente estranee?
Dalla storia della letteratura russa, sappiamo che pių d'una volta le correnti letterarie reazionarie, a cui appartenevano i simbolisti e gli acmeisti, hanno tentato di muover guerra alle grandi tradizioni rivoluzonarie democratiche della letteratura russa, contro i suoi esponenti d'avanguardia, hanno tentato di privare la letteratura del suo alto significato ideologico e sociale, di trascinarla nella palude della mancanza di contenuto ideologico e della volgaritā. Tutte queste correnti < di moda > sono state sommerse nel Lete e respinte nel passato, insieme alle classi di cui esprimevano l'ideologia. Di tutti questi simbolisti, acmeisti, bluse gialle, fanti di quadri, nicevoki3 che cosa č rimasto nella nostra genuina letteratura russa, sovietica? Proprio nulla, sebbene i loro attacchi contro i grandi esponenti della letteratura democratica rivoluzionaria russa -- Bielinski, Dobroliubov, Cerniscevski, Herzen, Saltikov-Stcedrin -- fossero stati preparati con gran rumore e pretenziositā. Ma con lo stesso fracasso essi si sono sfasciati.
Gli acmeisti proclamavano: < Non apportare modificazione alcuna all'esistenza e non abbandonarsi a criticarla > . Perchč erano contrari ad introdurre una qualsiasi modificazione nella vita? Perchč quel vecchio modo di vivere aristocratico, borghese piaceva loro; mentre invece il popolo rivoluzionario si accingeva a distruggere quella loro vita. Nell'ottobre del 1917, sia le classi dominanti che i loro ideologi e cantori furono gettati tra i rifiuti della storia.
E improvvisamente, nel ventinovesimo anno della rivoluzione socialista, ecco che ricompaiono sulla scena alcune raritā da museo di quel mondo di ombre e incominciano a insegnare alla nostra gioventų come si deve vivere. Davanti alla Akhmatova si spalancano le porte di una rivista di Leningrado e la si lascia libera di avvelenare la coscienza della gioventų con la deleteria esalazione della sua poesia.
In un numero della rivista
Leningrad
č stato pubblicato qualcosa come un estratto delle opere scritte dall'Alkhmatova dal 1909 al 1944. E qui, insieme ad altri detriti, c'č una poesia scritta durante la grande guerra patria, nel momento dell'evacuazione. In questa poesia essa scrive della sua solitudine, che č costretta a dividere con un gatto nero. Il gatto nero la guarda come l'occhio del secolo. Il tema non č nuovo. Di un gatto nero l'Akhmatova scrisse anche nel 1909. Le sensazioni di solitudine e di mancanza di una via di uscita, sensazioni estranee alla letteratura sovietica, accompagnano tutto il processo storico della < creazione > dell'Akhmatova.
Che cosa c'č di comune fra questa poesia e gli interessi del nostro popolo e del nostro stato? Proprio nulla, L'opera dell'Akhmatova č l'espressione di un lontano passato; essa č estranea alla realtā sovietica contemporanea e non puō venir tollerata sulle pagine delle nostre riviste. La nostra letteratura non č una impresa privata destinata a soddisfare i vari gusti del mercato letterario. Noi non siamo affatto obbligati a far posto, nella nostra letteratura, a gusti e costumi che non hanno nulla in comune con la morale e le qualitā del popolo sovietico. Che cosa possono dare di istruttivo alla nostra gioventų le opere dell'Akhmatova? Nulla, se non del male. Queste opere possono soltanto seminare lo sconforto, la demoralizzazione, il pessimismo, l'aspirazione a evadere dai problemi essenziali della vita sociale, ad abbandonare l'ampia via della vita e dell'attivitā sociale per il ristretto piccolo mondo delle esperienze individuali. Come si puō affidar loro l'educazione della nostra gioventų?! Eppure, si sono pubblicate con gran sollecitudine le cose dell'Akhmatova su Zviezdā e su Leningrad e perfino in volume. E' stato un grosso errore politico.
Non č un caso che, in conseguenza di ciō, sulle riviste di Leningrado abbiano cominciato ad apparire le opere di altri scrittori che stanno scivolando nell'assenza di ogni ideologia e nel decadentismo. Alludo ad oper come quelle di Sadofiev e della Komissarova. In alcuni dei loro versi, Sadofiev e la Komissarova hanno incominciato a riecheggiare l'Akhmatova, a coltivare gli atteggiamenti di sconforto, di tristezza e di solitudine, tanto cari all'anima dell'Akhmatova.
Non occorre dire che simili atteggiamenti o l'apologia di simili atteggiamenti possono esercitare soltanto un influsso negativo sulla nostra gioventų, possono avvelenarne la coscienza con il soffio mefitico della mancanza di un'ideologia, dell'apoliticitā, dello sconforto.
E che cosa sarebbe accaduto se avessimo educato la nostra gioventų nello sconforto e nella sfiducia nella nostra causa? Sarebbe avvenuto che non avremmo vinto la grande guerra patria. Noi abbiamo superato le immense difficoltā dell'edificazione del socialismo ed abbiamo ottenuto la vittoria sui tedeschi e sui giapponesi proprio perchč lo stato sovietico e il nostro partito, con l'aiuto della letteratura sovietica, hanno educato la nostra gioventų all'operositā, alla fiducia nelle proprie forze. (...)
(...) Prendiamo ancora l'argomento della donna sovietica. Si possono forse coltivare, fra i lettori e le lettrici sovietiche, le vergognose concezioni dell'Akhmatova sulla funzione e sulla missione della donna, invece di dare una rappresentazione veramente esatta della donna sovietica contemporanea in generale e della fanciulla e della donna eroine di Leningrado in particolare, che hanno sostenuto sulle loro spalle le immense difficoltā degli anni di guerra e oggi lavorano con abnegazione per risolvere i difficili compiti della ricostruzione economica? (...)
(...) V.I. Lenin formulō per primo, con estrema chiarezza, l'atteggiamento del pensiero sociale d'avanguardia verso la letteratura e l'arte. Vi rammenterō il noto articolo di Lenin: Organizzazione di partito e letteratura di partito, scritto alla fine del 1905, in cui egli, con la forza che gli era propria, dimostrō che la letteratura non puō essere senza partito, che essa dev'essere parte integrante e notevole della causa generale del proletariato. In quest'articolo di Lenin sono posti tutti i principi su cui si basa lo sviluppo della nostra letteratura sovietica. Lenin scriveva:
< La letteratura deve diventare di partito. In contrapposizione ai costumi borghesi, in contrapposizione alla stampa borghese affaristica e commerciale, in contrapposizione all'arrivismo letterario e all'individualismo borghesi, all' 'anarchismo da signori' e alla corsa al guadagno, il proletariato socialista deve promuovere il principio della letteratura di partito, sviluppare questo principio e attuarlo nella forma pių completa e organica possibile > .
< In che cosa consiste questo principio della letteratura di partito? Non soltanto nel fatto che per il proletariato socialista l'attivitā letteraria non puō essere strumento di guadagno per singoli individui o per gruppi, ma anche nel fatto che essa non puō essere in genere una questione individuale, indipendente dalla causa generale del proletariato. Abbasso i letterati senza partito! Abbasso i letterati superuomini! L'attivitā letteraria deve diventare una parte dell'attivitā generale del proletariato... >.
E pių oltre, nello stesso articolo:
< Vivere nella societā ed essere liberi dalla societā non č possibile. La libertā dello scrittore, dell'artista, dell'attrice borghese č soltanto una dipendenza mascherata (o ipocritamente mascherata) dai portafogli ben forniti, da coloro che li corrompono e li mantengono. > .
(...) Tutti noi amiamo Leningrado, tutti noi amiamo la nostra organizzazione di partito di Leningrado, come uno dei reparti d'avanguardia del nostro partito. A Leningrado non dev'esserci rifugio per i vari avventurieri mascherati della letteratura, che vogliono sfruttare Leningrado per i loro scopi. A Zostcenko, alla Akhmatova e ai loro simili, la Leningrado sovietica non č cara. Essi vogliono vedere in essa l'incarnazione di altri ordinamenti sociali e politici, di un'altra ideologia. La vecchia Pietroburgo, il cavaliere di bronzo, ecco che cosa balena davanti ai loro occhi come simbolo di questa vecchia Pietroburgo. E noi invece amiamo la Leningrado sovietica, la Leningrado centro d'avanguardia della cultura sovietica. La gloriosa schiera delle grandi figure democratiche e rivoluzionarie uscite da Leningrado: ecco i nostri antenati diretti, a cui facciamo risalire le nostre origini. Le gloriose tradizioni della Leningrado contemporanea sono la continuazione dello sviluppo di queste grandi tradizioni democratiche rivoluzionarie, che non cambieremmo per nulla al mondo. (...)
(...) Al mondo borghese non piacciono i nostri successi all'interno del paese e nel campo internazionale. Le posizioni del socialismo, alla fine della seconda guerra mondiale, si sono consolidate. In molti paesi d'Europa la questione del socialismo č all'ordine del giorno. Ciō non piace agli imperialisti di tutte le tinte. Essi hanno paura del socialismo, hanno paura della nostra patria socialista, che č d'esempio a tutta l'umanitā progressiva. Gli imperialisti, i servi della loro ideologia, i loro letterati e giornalisti, i loro uomini politici e i loro diplomatici cercano in tutti i modi di calunniare il nostro paese, di metterlo sotto una falsa luce, di calunniare il socialismo. In queste condizioni, il compito della letteratura sovietica non sta soltanto nel rispondere, colpo per colpo, a tutte queste ripugnanti calunnie ed attacchi contro la nostra cultura sovietica, contro il socialismo; ma anche nello sferzare ed attaccare audacemente la cultura borghese, che si trova in uno stato di marasma e di decomposizione.
Quali che siano le belle forme di cui si riveste oggi la produzione dei letterati borghesi di moda, nell'Europa occidentale e in America, e quelle dei registi cinematografici e teatrali, essi non possono comunque salvare e rialzare la loro cultura borghese, poichč la base materiale č putrida e nauseante, poichč questa cultura č posta al servizio della proprietā privata capitalistica, al servizio degli interessi egoistici e cupidi della élite della societā borghese. Tutta la schiera dei letterati, dei registi cinematografici e teatrali borghesi si sforza di distrarre l'attenzione degli strati progressivi della societā dalle scottanti questioni della lotta sociale e politica e di portare quest'attenzione nell'alveo della letteratura e dell'arte volgari e senza ideologia, piene di gangster, di girls da varietā, di esaltazione dell'adulterio, di prodezze di avventurieri d'ogni genere e di cavalieri d'industria.
Si addice forse a noi, rappresentanti della cultura sovietica progressiva, patrioti sovietici, la parte di chi si inchina alla cultura borghese o la parte di suoi discepoli? Al contrario, la nostra letteratura, che riflette una struttura pių elevata di qualsiasi struttura democratico-borghese, una cultura molte volte pių alta della cultura borghese, ha il diritto di insegnare agli altri la nuova morale umana universale. (...)".

1- Cioč l'avanzata dei popoli orientali, che discenderebbero da Cam, figlio di Noč.
2- < Villaggio dello Zar > , famoso castello, residenza estiva degli zar nelle vicinanze di Pietroburgo.
3- Letteralmente: < nullisti > .

Andrei Zdanov, "Rapporto sulle riviste Zviezdā e Leningrad", pubblicato nel n. 225 della Pravda, 21 settembre 1946. Tratto da: "Politica e ideologia", Edizioni Rinascita, 1949, traduzione di Carol Caracciolo-Straneo.


 
 
 
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Hegel"L'uomo che muore di fame ha il diritto assoluto di violare la proprietà di un altro; egli viola la proprietà di un altro solo in un contenuto limitato. Nel diritto del bisogno estremo (Notrecht) è inteso che non violi il diritto dell'altro in quanto diritto: l'interesse si rivolge solo a questo pezzettino di pane; egli non tratta l'altro come persona priva di diritti".

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, "Filosofia del diritto", testo acroamatico, 1820.
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"La libertà polacca non era altro che la libertà dei baroni contro il monarca, libertà per cui la nazione era asservita ad assoluta servitù. Il popolo aveva, di conseguenza, lo stesso interesse dei re a combattere i baroni: e infatti è stato col conculcamento dei baroni che esso ha acquistato ovunque la libertà. Quando si parla di libertà, si deve sempre attentamente osservare se non siano in realtà interessi privati quelli di cui si tratta".

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, "Lezioni sulla Filosofia della Storia".
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Losurdo"...nel Libro nero, i fatti...del comunismo vengono messi a confronto non con i comportamenti reali del mondo che esso vuole mettere in discussione (sui quali vige il silenzio più rigoroso) ma con le dichiarazioni di principio del liberalismo...E' evidente il carattere sofistico di una comparazione tra grandezze così eterogenee (da un lato la rappresentazione autoapologetica dei pensatori liberali, dall'altro i comportamenti reali in situazioni drammatiche dei dirigenti comunisti). Si potrebbe chiamarlo «sofisma di Talmon»...".

Domenico Losurdo, "Il peccato originale del Novecento", 1998.
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Geymonat"...la libertà è lotta...(...)
La tesi contraria...è sostenuta di fatto da coloro che, avendo lottato e vinto in un passato più o meno lontano, hanno tutto l'interesse che non si lotti più, onde vengano conservati i loro privilegi. (...)
E' sulla base di questa situazione parallela che qui abbiamo sostenuto l'inscindibile rapporto fra libertà e violenza.
Molte esaltazioni, per lo più retoriche, della nonviolenza intesa come bene indiscutibile, sono un segno di ignoranza più che un frutto di raffinata sensibilità e di alta civiltà".

Ludovico Geymonat, "La Libertà", 1987.
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Hemingway"Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all'Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita!"

Ernest Hemingway.

 
 
 
 
 
 
 

Buffet"C’è una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo".

 Warren Buffett, "Il Saggio di Omaha".
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Houellebecq"il sesso rappresenta un secondo sistema di differenziazione... indipendente dal denaro;
e... altrettanto spietato, se non di più. (...)
Come il liberalismo economico...il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto.(...)
Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta...
il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta".

Michel Houellebecq, "Estensione del dominio della lotta", 1994.
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"Perché io sono per l'ultimo uomo.(...) La nostra società è dominata da troppi epigoni di Nietzsche, da troppi individui mediocri che si sognano come superuomini".

Michel Houellebecq, intervista di Fabio Gambero, "L'Espresso", Settembre 2005.
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Preve"...il Superuomo-Oltreuomo è una continua assenza, tanto più assente quanto più insistentemente evocato.(...) ...lo stesso Nietzsche non poteva non essere assalito dall'incubo di stare in realtà annunciando l'avvento dell'Ultimo Uomo, una figura che in termini presi da Freud potremmo definire il suo «rimosso»".

Costanzo Preve, "I secoli difficili", 1999.
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"Se si tenta di fare un bilancio ragionato e non distruttivo dell’esperienza dei partiti comunisti novecenteschi, ci si accorge che un difetto strategico, particolarmente presente nel vecchio PCI, è quello di aver messo la tattica davanti alla strategia, fino al punto che quest’ultima si è identificata totalmente con la prima, con gli esiti noti alla Occhetto, D’Alema, Veltroni e Penati. Se può interessare, questa è la critica esplicitamente rivolta al PCI da Lukács. Prego verificare".

Costanzo Preve, "Ancora e sempre sul Comunismo", 2011.
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"Oggi, anche se destra e sinistra non sono più categorie politiche credibili, resistono come risorse simboliche, come fenomeni inerziali di manipolazione, come target culturali residuali, non come parametri interpretativi delle decisioni in economia e in politica. Potrei dire che l’eccitazione oppositiva destra/sinistra è oggi un orgasmo simulato. L’uomo crede a questa simulazione perché è un animale simbolico, ha bisogno di un’identificazione fittizia, fantasmatica per dar senso a sé stesso. Pertanto io ritengo che la dicotomia destra/sinistra, ormai «defunta» in Paesi come Italia, Spagna, Francia, Germania - si badi, non in Bolivia, in Venezuela, nei paesi del Terzo Mondo - sia stata sostituta dalla dicotomia fra chi accetta o non accetta l’impero americano".

Costanzo Preve, Intervista Afterville, 20 Febbraio 2009.

 
 
 
 
 
 
 

Papariga"Guardiamo alle forze sociali, perché, quando si parla in termini di sinistra, destra, centro, oggi non vuol dire nulla.".

Aleka Papariga, "All'interno del sistema capitalista non esiste una via d'uscita dalla crisi favorevole ai popoli!", 6 Gennaio 2011.
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"...la via a senso unico indicata dalla UE è volta a meglio servire gli interessi dei grandi monopoli e accrescere lo sfruttamento dei lavoratori. Le soluzioni neoliberiste e antipopolari sono trappole sempre in agguato. L'esempio offerto dal governo Prodi ci insegna come queste soluzioni siano dolorose per la popolazione e come lascino le forze popolari completamente in balia dei manager del sistema politico e borghese. È sempre la stessa musica: dopo Prodi viene Berlusconi e viceversa".

Aleka Papariga, intervista al quotidiano "To Vima", 10 Febbraio 2008.
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Prodi"...si era arrivati perfino a parlare di
«ulivo mondiale».
La causa della sconfitta di questa grande stagione è da individuare nel fatto che, mentre in teoria il nuovo labour e l'ulivo mondiale erano una fucina di novità, nella prassi di governo di Tony Blair e i governi che ad esso si erano ispirati si limitavano ad imitare le precedenti politiche dei conservatori inseguendone i contenuti e accontentandosi di un nuovo linguaggio".

Romano Prodi, articolo su "Il Messaggero", 15 Agosto 2009.
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Gramsci"Il processo di sfacelo della piccola borghesia si inizia nell'ultimo decennio del secolo scorso. La piccola borghesia perde ogni importanza e scade da ogni funzione vitale nel campo della produzione, con lo sviluppo della grande industria e del capitale finanziario: essa diventa pura classe politica e si specializza nel «cretinismo parlamentare».
Questo fenomeno che occupa una gran parte della storia contemporanea italiana, prende diversi nomi nelle sue varie fasi: si chiama originalmente «avvento della sinistra al potere»...".

Antonio Gramsci, "Il Popolo delle Scimmie" ne "L'Ordine Nuovo", 2 Gennaio 1921.
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"Voi siete più parlamentari degli stessi parlamentari.(…)
Quando si parla degli errori tattici del Partito Comunista Francese e di quello Italiano non si tratta di piccole deficienze, della necessità di piccole correzioni, ma intendiamo accennare alla necessità di un deciso cambiamento della strategia e della tattica, di un radicale cambiamento di rotta rispetto al passato".

Andrej Ždanov, "Riunione Cominform di Szlarska Poręba, 22-28 settembre 1947".

 
 
 
 
 
 
 

Togliatti"I governi cosiddetti tecnici o amministrativi sono i peggiori governi politici che si possa immaginare. Il loro scopo è quello di fare il contrario di ciò che la sovranità popolare ha indicato, sono antipopolari e reazionari".

Palmiro Togliatti, "Discorso alla Camera dei Deputati", 1963.
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Theodorakis"La crisi non l'hanno provocata i lavoratori, l'ha provocata il grande capitale finanziario, che la sta anche utilizzando, e i politici al suo servizio (...) Non possono i banchieri e i detentori di capitale, che hanno provocato la crisi, non pagare neanche un Euro per i danni inflitti (...)
Come può essere proposto per la gestione della Banca Centrale Europea un uomo di Goldman Sachs... Che tipo di governo, che tipo di politici abbiamo in Europa? (...)
Resistete al totalitarismo dei mercati, che minaccia di dissolvere l'Europa rendendola terzo mondo, che mette un popolo europeo contro l'altro, che distrugge il nostro continente, suscitando il ritorno del fascismo".

Mikis Theodorakis, "Lettera aperta ai popoli di Grecia e d'Europa", Ottobre 2011.
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Enzensberger"Ai tempi del fascismo, non sapevo di vivere ai tempi del fascismo".



Hans Magnus Enzensberger.

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Ford"E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina".

Henry Ford.
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Agnelli"Per fare una politica di destra ci vuole un governo di sinistra".



Gianni Agnelli.
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Manzoni"Il forte si mesce col vinto nemico.
Col novo signore rimane l’antico.
Dividono i servi, dividon gli armenti."

Alessandro Manzoni, "Adelchi", 1822.
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Tomasi"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi."


Giuseppe Tomasi di Lampedusa, "Il Gattopardo", 1954-1957.

 
 
 
 
 
 
 

Bordiga"Fin da molti anni addietro, noi affermammo senza esitazione che non si doveva ravvisare il nemico ed il pericolo numero uno nel fascismo o peggio ancora nell'uomo Mussolini, ma che il male più grave sarebbe stato rappresentato dall'antifascismo che il fascismo stesso, con le sue infamie e nefandezze, avrebbe provocato; antifascismo che avrebbe dato vita storica al velenoso mostro del grande blocco comprendente tutte le gradazioni dello sfruttamento capitalistico e dei suoi beneficiarii, dai grandi plutocrati, giù giù fino alle schiere ridicole dei mezzi-borghesi, intellettuali e laici."

Amadeo Bordiga, "Una Intervista ad Amadeo Bordiga", 1970.
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Attali"Non bisogna escludere, infatti, che questa crisi provochi un movimento di rivolta e di violenza politica senza precedenti, accompagnato da un ritorno all'odio di classe. Dopotutto, non sarebbe una formidabile conferma della validità dell'analisi di Marx, quella di un capitalismo che splende, mondiale e suicida? Questa crisi è anche l'occasione per comprendere come un piccolo gruppo di persone, senza produrre ricchezza, possa accaparrarsi nella più completa legalità e senza essere controllato da nessuno una gran parte della ricchezza prodotta. E anche per vedere come questo stesso gruppo, avendo rapinato qua e là - sotto forma di premi e bonus -, stia facendo pagare i suoi formidabili profitti ai contribuenti, salariati, consumatori, imprenditori e risparmiatori di tutto il mondo, obbligando gli stati a trovare in pochi giorni, per riempire i vuoti lasciati nelle loro casse, delle somme di denaro mille volte superiori a quelle che gli stessi governi rifiutano ogni giorno ostinatamente ai paesi più svantaggiati e ai morti di fame del resto del mondo. Certamente, questa confisca si attua in un modo legale, "onesto", non violento. E' del resto ciò che costituirà, agli occhi di alcuni, il principale motivo di una rivolta: se questo è legale, allora il sistema che permette tale aberrazione non ha più ragion d'essere!"

Jacques Attali, "La crisi e poi?", 2009.
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Walesa"E' necessario un comunismo per il XXI secolo. Altrimenti la stessa nostra civilità rischia di essere distrutta. Viviamo in un mondo, nel quale il 10% possiede tutte le ricchezze e il 90% vive in miseria. Mai ci sono state così tante guerre, che vengono giustificate con la necessità di esportare la democrazia. Ma, guarda caso, si interviene solo dove c'è il petrolio e delle vere dittature non gliene frega niente a nessuno... Mai avrei immaginato che, dopo aver passato tutta la vita a lottare contro il comunismo, sarei giunto alla conclusione che è necessario un comunismo rinnovato nella sue forme"..

Lech Walesa, "Wałęsa: Je čas na komunismus XXI. století", "Publica.cz", 2 Marzo 2011.

 
 
 
 
 
 
 

Mann"Collocare sul medesimo piano morale il comunismo russo e il nazifascismo, in quanto entrambi sarebbero totalitari, nel migliore dei casi è superficialità, nel peggiore è fascismo. Chi insiste su questa equiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio al comunismo.".

Thomas Mann.
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Blum"Gran parte della propaganda anticomunista ha denunciato aspramente il trattato tedesco-sovietico del 1939, ignorando però totalmente il fatto che i russi furono costretti a siglare quel patto dai continui rifiuti da parte delle potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, di unirsi a Mosca per affrontare la minaccia nazista, e del resto quelle stesse potenze si erano già rifiutate di accorrere in aiuto del governo spagnolo di ispirazione socialista assediato dai fascisti tedeschi, italiani e spagnoli".

 William Blum, "Il libro nero degli Stati Uniti", 2003.
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"...olocausto americano, (...) la negazione di questo olocausto è molto più radicata di quella dell'Olocausto nazista. Così forte e radicata è la mancanza di conoscenza dell'olocausto americano, (...) che coloro che lo negano non ne sono nemmeno consapevoli. Eppure, alcuni milioni di persone sono morte a causa di questo olocausto e molti altri milioni, a seguito degli interventi militari americani, sono stati condannati a vivere nella miseria e nella tortura, dalla Cina e dalla Grecia degli anni Quaranta, all'Afghanistan e all'Iraq degli anni Novanta."

 William Blum, "Il libro nero degli Stati Uniti", 2003.
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La Grassa"la sinistra, o se si vuole il centrosinistra, è un cancro ormai in metastasi nella società italiana. (...) per certi versi, quella che si indica come sinistra «radicale» è il peggio del peggio. (...)
Certi individui, senz’altro in buona fede, perseverano nell’errore di prospettiva per cui credono che la sinistra ci salva almeno dalla destra; anzi nemmeno da questa, ma soltanto «da Berlusconi». Un errore catastrofico, definitivo, che porterà alla sparizione di ogni forza effettivamente critica dell’attuale organizzazione sociale. L’infezione mortale proviene dalla sinistra; ci si sforzi di analizzare la situazione anche soltanto con lo strumento marxista non ancora «rivisitato» e non trasformato per adeguarlo ai tempi. La destra è semplicemente la risposta malata a questo cancro che è la sinistra; più precisamente, è l’immunodeficienza di un organismo che non riesce a contrastare i germi patogeni di sinistra che irrompono con sempre maggiore virulenza nel «corpo» della nostra società.".

Gianfranco La Grassa, "Dedicarsi all'analisi".

 
 
 
 
 
 
 

Del Noce"Una morale basata sull’esaltazione del piacere... un regno della donna (...) l’avanguardia prendeva coscienza di quella che doveva essere la sua vera posizione... e neppure giudicava errata la proposta comunista, ma soltanto inadeguata; il marxismo doveva essere completato moralmente con Sade e con Freud (...)
Passiamo ora alle forme più elevate della cultura laica. (...) Il programma era quello di una continuità illuministica tra liberalismo e comunismo, esigente una reciproca riforma. Ora, tale riforma importava che il liberalismo, per cessare di essere borghese, nel senso corrente, ritrovasse l’antitradizionalismo illuminista, accentuandolo in modo da evitare quegli aspetti per cui l’illuminismo aveva ceduto al romanticismo; ma in tale accentuazione era inevitabilmente inclusa l’abolizione dei divieti, o come oggi si usa dire, con espressione talmente abusata che non si vorrebbe ripeterla, tabù sessuali, quando anche i loro promotori non se lo proponessero. Se Gramsci pensava di procedere da Croce a Marx, la nuova borghesia illuminata intendeva invece andare da Marx a Diderot; ma ci si può fermare a Diderot, o non si deve invece, imboccata questa via, procedere verso Sade? (...)
La rivoluzione sessuale è effettivamente il punto d’arrivo dello «scientismo». (...)
Ciò praticamente significa che nella società successiva alla rivoluzione sessuale, le disuguaglianze economiche, pur nel benessere universale, possono continuare a sussistere; su questo punto la rivoluzione sessuale può benissimo accordarsi con le idee dei teorici della società del benessere. È noto come il vecchio radicalismo, espressione politica della vecchia borghesia, contrapponesse all’avanzata socialista il diversivo anticlericale; con perfetta analogia il nuovo radicalismo, espressione della borghesia nuova, è portato a contrapporre all’avanzata comunista il diversivo sessuale. (...)
Piuttosto che di pace dovremmo parlare di «violenza permanente»"

Augusto Del Noce, "L'Erotismo alla Conquista della Società", 1993.
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"Nonostante la perfetta lealtà intellettuale del suo autore, il gramscismo si rivela come una sorta di equivoca composizione di negativismo estremo e di conservatorismo; come versione rivoluzionaria dello storicismo comporta la negazione più radicale di ogni traccia di valori assoluti, permanenti, metastorici; quel che però non nega è la continuità «moderna» con la borghesia. L’esito del gramscismo e dell’eurocomunismo non può essere che quello di trasformare il comunismo in una componente della società borghese ormai completamente sconsacrata, o di agire per la sua definitiva dissacrazione corrispondente a quella che è l’intenzione profonda dello spirito borghese. Non stupisce perciò se il comunismo italiano appare oggi come la forza più adeguata a mantenere l'ordine in un mondo in cui qualsiasi religione è scomparsa; non soltanto la religione cattolica, ma ogni sua forma anche immanentistica e secolare; anche la fede nel comunismo. L'insoddisfazione sincera dei rivoluzionari autentici trova giustificazione. Certo, il comunismo gramsciano può riuscire, ma realizzando l'esatto opposto di quel che si proponeva."

Augusto Del Noce, "Il Suicidio della Rivoluzione", 1978.

 
 
 
 
 
 
 

Ieri e oggi.
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SandinoGramsciKosmodemianskaiaSecondariDi Nanni
VelouchiotisGuAnyingBeloyannisRosenberg
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MossadeqQassimTaniaGuevaraSukarno
Vittime del totalitarismo capitalista imperialistico e oligarchico.

 
 
 
 
 
 
 

Ieri e oggi.
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CalipariMilosevicHusseinArrigoniGheddafi
Vittime del totalitarismo capitalista imperialistico e oligarchico.

 
 
 
 
 
 
 

Quale sarà la prossima vittima dell'imperialismo?
Who's next?
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NO alla base Dal Molin!
NO scudo stellare USA!
NO allo scudo stellare USA!
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Con Gaza!

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Stop precarietà!
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Giù le mani dalla Libia! Giù le mani dalla Siria!
Libia, Siria.
Hands off Libya! Hands off Syria! 
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US Deaths in Afghanistan: Obama vs Bush. Click here to learn more.
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NO
No NATO
NATO 

 
 
 
 
 
 
 

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