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A morte l'imperialismo!
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Il viaggio, piacevole e impegnativo, della Barricata si conclude!
Kaoxing ha deciso di iniziare una nuova avventura in compagnia di virgola24: Pagine di lotta.
Invito compagni, compagne, amici e amiche qui conosciute a frequentare il nuovo blog!
>>PAGINE DI LOTTA<<
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Dedico questo post - credo me lo permettiate - al mio libro da poco pubblcato da Ediesse e dedicato al Primo Maggio.
"La Festa dei lavoratori. Il Primo Maggio a Brescia dalle origini alla Prima guerra mondiale", Diego Bertozzi, Ediesse, 2009, Roma.
Scrivere una storia del Primo Maggio non significa limitarsi a ripercorrere le tappe di una manifestazione che si ripete di anno in anno da più di un secolo. Significa anche raccontare la storia di una speranza di riscatto, di una utopia, quella socialista di una società di eguali e senza sfruttamento, che per un giorno sembra farsi reale nelle speranze e nei comportamenti dei lavoratori in festa.
Tradotto sul piano locale, il Primo Maggio, dalle origini alla prima guerra mondiale, è la cartina di tornasole degli sviluppi del giovane socialismo bresciano: i difficili inizi, la repressione, le prime libertà, la conquista della città in alleanza con i liberali, le divisioni interne tra riformisti e rivoluzionari, lo scontro con il forte movimento cattolico e l’addensarsi delle prime nuvole belliche.
Il Primo Maggio è tutto questo: speranza, riflessione e accesa lotta politica.
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Due interessanti notizie che tanto piaceranno al lor signori imperialisti (e ai loro nostrani lacchè).
La Cina difende il diritto della Corea del Nord a lanciare satelliti nello spazio
Stop a USA e Giappone nel Consiglio di Sicurezza
La Corea del Nord ha diritto all'uso pacifico dello spazio. E' quanto ha dichiarato una portavoce del ministero degli Esteri cinese, chiedendo una risposta prudente delle Nazioni Unite al lancio del missile da parte di Pyongyang. ''Speriamo che le parti interessate possano mantenere la moderazione e restare calme per salvaguardare la pace e la stabilita' complessive'', ha affermato la portavoce, aggiungendo che ''la questione riguarda anche il diritto di un Paese all'uso pacifico dello spazio. Riteniamo che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu debba rispondere in maniera prudente''. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, al termine di una prima riunione di tre ore, ha rinviato i colloqui sul lancio del missile a lunga gittata ieri da parte della Corea del Nord, senza un accordo sulle sanzioni che Stati Uniti e Giappone chiedevano fossero adottate contro la Corea del Nord. Giappone, Stati Uniti e Francia, sono favorevoli ad una condanna senza ambiguita', ma paesi come la Cina, e in minor misura la Russia frenano, convinti che sia meglio non isolare maggiormente il regime di Pyongyang.
Servizi segreti smentiscono il Pentagono: il lancio del missile per satelliti nordcoreano sarebbe riuscito
E' una doccia fredda quella che arriva dai servizi segreti giapponesi e sudcoreani rispetto alla versione diffusa dal Pentagono. Il lancio del missile nordcoreano Taepong II per la messa in orbita di satelliti sarebbe riuscita. Il missile avrebbe raggiunto i 3.600 chilometri di gittata, superiore ai 1700 raggiunti in precedenza da un altro prototipo lanciato nel luglio 2006.
Fonte: www.contropiano.org
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Minaccia per la pace e ricatto nucleare: sono solo due delle espressioni che in questi giorni i media legano alla Repubblica Popolare Democratica di Corea con la motivazione del lancio del Taepodong-2. Il governo nordcoreano ha più volte sottolineato che lo scopo è quello dell’utilizzo pacifico dello spazio (lancio di un satellite per telecomunicazioni). Ma è vietato credere: si tratta invece di un lancio a fine militare con intenzioni, ovviamente, aggressive! Sono sempre i soliti cattivi e malvagi comunisti; da questo teorema non si scappa.
Posso anche pensare che così sia veramente, ma, agli occhi di un comunista antimperialista, cambia poco o nulla: la Corea del Nord ha il diritto sovrano di difendersi e di sviluppare la propria tecnologia militare. D’altronde non mi pare che negli ultimi 50 anni, la RPDC abbia invaso qualche Paese o progettato attacchi fuori dai propri confini. No! A suo merito resta, pur tra mille difficoltà, l’aver difeso strenuamente e con successo la propria indipendenza e il proprio originale metodo di sviluppo.
Detto questo mi sembra – e noi comunisti non dovremmo proprio farlo – che si trascuri un dato fondamentale per comprendere oggettivamente la politica nordcoreana: la costante minaccia nucleare sotto la quale vive. Sembra passare come una normalità la presenza massiccia ai suoi confini di testate nucleari statunitensi.
La linea politica del “Songun” (“priorità all’esercito”), lanciata all’inizio del secolo dal leader Kim Jong Il, è la risposta a questa costante minaccia alla propria indipendenza. L’Esercito Popolare, e con esso le milizie, è individuato come forza ideologicamente compatta indispensabile per la difesa della rivoluzione e del socialismo coreano. L’analisi del contesto internazionale non sembra d’altronde porre alternative a questa politica, a meno che qualcuno di noi voglia che l’intera penisola coreana divenga avamposto dell’imperialismo.
Compagni, si guardi alla Repubblica Popolare Democratica di Corea senza spirito dogmatico. Si conosca, invece, il socialismo di questo Paese per criticarlo certo, ma alla luce delle sue esigenze.
News e pubblicazioni
Juche e Songun
Kim Jong Il e la storia coreana
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Pubblico brevemente due importanti misure che il governo cinese ha deciso di prendere in risposta alla crisi che colpisce anche il gigante asiatico.
Ebbene la ricerca scientifica, l'insegnamento, la formazione e l'innovazione saranno considerati totalmente prioritari, mentre nei prossimi due anni saranno investiti 123 miliardi di dollari per garantire le cure sanitarie di primaria importanza alla totalità dei 1.300 milioni di abitanti.
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"Il nostro comunismo non può essere un comunismo dei poveri; un comunismo che mantenga la società in uno stato di povertà oltraggiosa. Le forze produttive vanno sviluppate. E accettare questo dato di fatto porta inevitabilmente ad accettare, almeno in parte, i modi di sviluppo capitalistici. Quindi, questa è la visione della lunga transizione, che è una nuova visione. Non è Samir Amin. E’ la ragione per cui mi considero un Maoista. Perché non dobbiamo fare altro che rendere esplicito ciò che è già implicito in Mao; ma in Mao, con rispetto per la Cina. Ed estenderlo, nonostante la varietà delle condizioni dell’intero Sud cioè Asia, Africa e Latin America. Ed ecco perché abbiamo bisogno di una nuova Internazionale".
Questa è solo una parte di una interessante intervista a Samir Amin nella quale il maoismo è individuato come necessità rivoluzionaria del nostro tempo: nel Sud, in Asia, Africa e in America Latina, periferie del capitalismo dove la rivoluzione è in agenda, la classe contadina assume centralità.
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Un altro passo in avanti per il Socialismo del XXI Secolo. Il popolo boliviano ha infatti detto si alla nuova costituzione presentata dal presidente Evo Morales.
Prende così vita lo "Stato plurinazionale, comunitario e interculturale" nel quale sono riconosciuti e garantiti i diritti delle sfruttate masse indie e limitate le grandi proprietà latifondiste.
Ribadito il monopolio statale sulle risorse energetiche e l'acqua.
Il testo della nuova costituzione >>
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Una lettura che consiglio ai tanti compagnucci per i quali la Cina è ormai uno stato capitalista come tanti.
Il 23 novembre del 2004, il Comandante in Capo Fidel Castro disse: “Di fronte ai pericoli mortali di ieri e a quelli anche peggiori di oggi, il socialismo resterà definitivamente l’unica speranza reale di pace e sopravvivenza della nostra specie. Questo è esattamente ciò che hanno dimostrato in maniera indiscutibile il Partito Comunista e il popolo della Repubblica Popolare della Cina. Hanno dimostrato anche, come lo ha dimostrato Cuba, ed altri paesi fratelli, che ogni popolo deve adattare la propria strategia e i suoi obiettivi rivoluzionari alle condizioni concrete del proprio paese e che non esistono processi rivoluzionari socialisti assolutamente uguali. Da ognuno si potranno prendere le migliori esperienze ed apprendere dai più gravi errori”.
L'articolo completo su Granma >>
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Le aspetti dalla sinistra ufficiale, ma non arrivano. Quelle delle diverse formazioni comuniste e antimperialiste sono sommerse dalla canea filo-sionista che in Italia più che altrove impera e marchia con il timbro dell'antisemitismo chi accusa Israele. Ma i palestinesi non sono anch'essi semiti?
E così ti consoli con voci critiche provenienti dal variegato mondo cattolico.
Il Cardinal Martino sottolinea come Gaza "assomiglia sempre più ad un grande campo di concentramento", mentre padre Raed Abushalia, parroco di Taybeh, unico villaggio interamente cristiano nei Territori palestinesi, afferma che "si deve dialogare con Hamas" che "non è un mostro ma un movimento di resistenza contro l'occupazione israeliana dei Territori palestinesi".
Viene da dire: parole sante!
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In attesa della loro definitiva condanna da parte delle loro vittime, condanna che prima o poi arriverà.
Una interessante riflessione di Giellegi su "Ripensare Marx" in relazione al nuovo attacco genocida lanciato da Israele su Gaza.
Buona lettura >>
Inoltre:
A cosa è ridotta la Palestina >>
La vignetta di Apicella >>
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