Creato da: thearabstrap78 il 24/08/2005
ossia L'Assolutamente Necessario.

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Ci siamo fatti la casa al mare.

Post n°147 pubblicato il 01 Giugno 2006 da thearabstrap78

            www.slipperypond.co.uk 

 
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24h news.

Post n°146 pubblicato il 13 Maggio 2006 da thearabstrap78

Riporto una notizia presente su alcuni quotidiani di oggi: -Si era tolto l'abito talare, l'aveva riposto in macchina ed era in procinto di incontrarsi con una transessuale a Valle Giulia, Roma. Fermato da alcuni poliziotti per un controllo, il prelato ha cercato prima precipitosamente di fuggire, tamponando così tre vetture, e poi, quando i poliziotti sono riusciti a raggiungerlo, li ha aggrediti, tanto che gli agenti si sono dovuti fare medicare in ospedale. Il prete ora dovrà rispondere al magistrato, a cui sono stati inviati ieri gli atti, di oltraggio e resis-tenza.- Certo mica parliamo di pacs, no? E amen.

 
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P.t.b.b.o.s.

Post n°145 pubblicato il 13 Maggio 2006 da thearabstrap78

Put the book back on the shelf è il titolo di un’antologia di racconti a fumetti basati sui testi delle canzoni del gruppo scozzese Belle and Sebastian. La cosa in parte mi intriga ma anche mi turba, come quando ti rendi conto di essere stato depositario di un segreto che oramai non è più tale, e quindi in sostanza non vale niente. Poiché per loro stessa natura i testi dei B. e S. sembrano essere concepiti non per una grande distribuzione, quanto solo per ristrette cerchie di depressi che parlano a caso di faccende che nemmeno loro conoscono, all’ombra di un tiglio (so bene che è utopia, ma fatevene una ragione.) Ad ogni modo le intimistiche liriche di Stuart e soci non avranno largo consumo nel paese di Moggi perché al momento il testo non è stato distribuito in Italia, e a quanto pare la storia è destinata a rimanere tale ancora per un bel pezzo. Stranamente, direi, poiché si tratta di una graphic-novel, e tutti sappiamo quanto questo genere di espressività attragga le più piccole e struggenti case editrici, per loro stessa natura destinate a finire su progetti del genere. A quanto dicono i miei informatori oltre-cortina, molte tra le più famose canzoni della band sono diventati avvincenti racconti, senza stravolgere la versione originale. I medici sconsigliano di leggere Put the book back on the shelf ascoltando Put the book back on the shelf; la reazione potrebbe essere drammaticamente irreversibile, e senza che ve ne accorgiate potreste stravede-re per oggetti come cani con le ruote, giornate uggiose ed Eric Romer.

 
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24h news.

Post n°144 pubblicato il 13 Maggio 2006 da thearabstrap78

Allora alla fine è successo. Come un personaggio della tragedia greca, mi sono separato dalle mie storiche magliette dell’adolescenza. Dopo il trasloco sono rimaste circa due anni nelle zone più impervie e impenetrabili dell’armadio; in alto, dove la neve è perenne. Così adorabilmente demodé, pian piano ho gettato alle ortiche una maglietta dei Faith No More in origine nera (adesso di un grigio-ratto piuttosto triste ma consolante) e due dei Fear Factory (My gun will be your angel of mercy). Una dei Gargabe (di origine ignota) e Mr.Bungle, taglia XXXL, chissà poi perché. Nirvana e Elio e le storie tese, il tour di Eat the Phikies, o come diavolo l’avevano chiamato. E poi pensi: ma se ci fosse una maledizione? Ovvero, se fosse il mio principale compito di Monaco Fedele venerare e conservare per tutta la vita quei miseri pezzi di stoffa, che il Signore della Musica mi ha dato in dono a metà anni novanta? Ovviamente brucerei nell’Inferno più profondo, e forse è la fine che merita ogni pazzo che decide di gettare nella spazzatura una t-shirt dei Bad Religion con una strana croce rossa all’altezza del cuore.

 
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24h. News.

Post n°143 pubblicato il 07 Maggio 2006 da thearabstrap78

Scoperta una fitta rete di affari che coinvolgerebbe la redazione di Slipperypond e i vertici del calcio italiano, compresa la Gea di Alessandro Moggi.
Le intercettazioni sono state effettuate dalla Guardia di Finanza sezione tosco-romagnola, in una operazione congiunta che ha visto anche la partecipazione degli alpini e alcuni burattinai del SISDE. Dalle poche notizie trapelate, il testo integrale di una telefonata tra i due redattori del sito (che chiameremo F.A. e T.C.) e Luciano Moggi, circa il possibile siluramento dell'attuale direttore G.M.
F.A.: Guarda che quello è proprio una testa di c...o.
Moggi: Io gliel'ho detto a Pairetto, ma lui nulla.
T.C.: Previti dice che Ber...oni vorrebbe portarlo a Mediaset e girare Sposini a Slipperypond.
F.A.: Ma faccia quel c...o che gli pare.
Moggi: Allora per Juve-Palermo è tutto apposto. La dirigi tu.
F.A.: Arrivo, Luciano.

 
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Riprendo Mr. Assante.

Post n°142 pubblicato il 06 Maggio 2006 da thearabstrap78

Spesso certe conversazioni tra maniaci finiscono sull’annoso dilemma “meglio gli anni ottanta o i novanta?” a livello musicale. Il mio giudizio è un sostanziale pareggio, che sarebbe già un gran risultato, vista la naturale antipatia che molte persone provano verso il vuoto decennio del Drive-In e gli yuppies. Gli Smiths, Echo and the Bunnyman, i Police, i Joy Division, gli Stone Roses (anche se loro sono a cavallo tra le decadi…) o la produzione di quel periodo di artisti del calibro dell’appena citato Paul Simon (Hearts and Bones rimane uno dei suoi migliori album di sempre) e Talking Heads con Brian Eno. La nascita del metal e cd destinati a restare negli annali, come Masters of puppets o l’esordio dei Guns, Appetite for Destruction, forse il loro lavoro migliore. Il paradosso però è che al momento tutti ricordano quel periodo per i jingle più scemi (benché Video killed the radio stars sia un brano eccellente, così come Jump) e si tende a dimenticare il violento impegno sociale che spesso emergeva dagli artisti in questione (escluso i Van Halen, s'intende); una politicizzazione misteriosamente cessata con il nuovo decennio. Morrisey ha scelto altre vie, e le sperimentazioni di Byrne sono rimaste allo stesso punto, sebbene eccelso e chi lo nega. Certo c’è stato Cobain e il grunge (termine tremendo), i Radiohead (un po’ pallosi ma efficaci) e la consacrazione di gente del calibro dei Red Hot o U2, assieme alla nascita di realtà locali assai interessanti (la Scozia, per dirne una, o la scena elettronica nord-europea, con i suoi vari Royksopp e associati). Ma non mi sembra che nel complesso questa squadra stracci la precedente. Più deprimente è invece il tentativo attuale di riportare in vita gli ottanta, attraverso le sonorità più semplici e cafone (gli esempi si sprecherebbero) tralasciando gli aspetti portanti di un movimento spesso contestatore, molto intimista e profondo, da pochi realmente compreso, ma che ha lasciato tracce profonde non solo nella scena musicale.

 
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Credo.

Post n°141 pubblicato il 06 Maggio 2006 da thearabstrap78

Partita di calcetto di grande valore simbolico quella che ha visto una squadra di sacerdoti cristiani battere per 12-1 quella composta da imam, e aggiudicarsi la prima coppa del campionato tedesco di calcetto tra religiosi. L'incontro, disputato ieri a Berlino davanti ad almeno cento tifosi, si è concluso tra abbracci e sorrisi. La partita è stata giocata sotto gli occhi attenti di due guardalinee ebrei. Vi sono stati molti gol e imprecazioni terribili ma del tutto bipartisan.

 
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Surprise.

Post n°140 pubblicato il 05 Maggio 2006 da thearabstrap78

Sto ascoltando per la prima volta il nuovo cd di Paul Simon. La faccenda si chiama Surprise, sebbene non sia (almeno per adesso) un lavoro granché sorprendente. Certo è ben suonato, e qualche pezzo è ritmato e orecchiabile. Fosse chiunque ma non Paul Simon, si direbbe un grande album; invece sapendone l’autore, forse sarebbe stato lecito trovarci dentro qualcosa di più. Molte le somiglianze col precedente She’s the one, e -almeno ad un primo impatto- la mano di Brian Eno non si sente (mica uno si aspettava un secondo My Life In The Bush Of Ghost, però…); staremo a vedere dopo un centinaio di ascolti.

 
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Poesie.

Post n°139 pubblicato il 29 Aprile 2006 da thearabstrap78

Una cosa che covavo da molto, e della quale avevo già parlato in una mia Bustina di Minerva del secolo scorso: girovagando per blog(s) non ho potuto fare a meno di notare la quantità di persone che scrivono poesie. È una cosa allucinante ma comprensibilissima. In teoria con la poesia ci si mette in gioco molto meno rispetto alla narrativa; è una faccenda più istintiva e -al contrario della narrativa- anche se scrivi una cagata puoi dire che si tratta di una licenza. Dal mondo dei blog (o quantomeno, dal mondo dei blog all’interno di una community) emerge il quadro di una moltitudine di persone tremendamente infelice, o al massimo gioiosa nell’autodefinirsi tale. I nick indicano una fascia d’età assai eterogenea: da Julia65 a Monica92, tutti si domandano se è troppo chiedere un abbraccio, o perché le persone si lasciano e le storie finiscono. Si tratta comunque di un universo intrigante, e specchio fedele di qualcosa. Non so cosa (penso non dell’interezza dei gggiovani) ma ignorarlo sarebbe superficiale e sciocco. Leggete poesie tremende. Takk.

 
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Back.

Post n°138 pubblicato il 29 Aprile 2006 da thearabstrap78

     Ecco che torno a scrivere dopo quattro giorni, per la gioia di voi attenti (ma silenziosi) lettori. In questo periodo ho tradotto alcune cose per lavoro, ho guardato un po’ fuori dalla finestra (non è vero, però il blog è pur sempre uno strumento di comunicazione adolescenziale, e io -come tutti- cerco di acchiappare consensi) e sono stato fregato dalla Vodafone. Se infatti qualcuno tra i miei adorati visitatori non possedesse una linea telefonica casalinga, ma ugualmente arde per la navigazione on-line, che mai sottoscriva l’abbonamento UMTS del quale avevo parlato in qualche post fa. Non prende un cavolo, a meno che non abbiate la stanza da letto sulla punta di un ricevitore. Ma andiamo avanti.
In questi giorni abbiamo assistito -da un punto di vista strettamente politico- a una fondamentale fase di cambiamento per l’Italia. In questo senso va letta la voglia di rinnovamento (e la sempre maggiore necessità di investire sui giovani) che ha portato gran parte del mondo politico a sostenere Giulio Andreotti. Mi pare particolarmente significativo il fatto che in questi giorni siano ricominciate a circolare le sue solite battute (i Franceschi tiratori è già un must) e i primi piani su tutti i telegiornali. Alla fine ce l’ha fatta Marini, con un pugno di voti di scarto. Come anche Bertinotti, Marini è partito dichiarando il suo intento di essere il presidente di tutti; da parte mia (ma -mi auguro- anche dal punto di vista di chi sta dall’altra parte rispetto al sottoscritto) spero sia una menzogna grossa come un camion; se fossi eletto Presidente del Senato farei di tutto pur di ostacolare l’opposizione, e certo non mi sentirei il Presidente di chi vive e vede le cose in un modo così distante dal mio. Mi sembra il minimo, almeno in una persona che ha senso dello stato e un filo di ardore sociale. Seconda balla, Marini ha ringraziato Marcello Pera, sostenendo che si è trattato di un grande presidente. La platea è scoppiata in un fragoroso applauso. Purtroppo però Pera non è stato affatto un grande presidente, né quel fine filosofo che si è auto-sbandierato per decenni; piuttosto è stato un personaggio di spessore assolutamente trascura-bile, ora pilotato dalla maggioranza, ora da Ruini e compagnia bella. Non dico che un nuovo presidente -al momento dell’insediamento- debba aprire il fuoco sui predecessori, però un minimo di obbiettività (o quantomeno, un silenzio esplicativo) non guasterebbe. Staremo a vedere. Apprezzabile invece il discorso di insediamento di Fausto Bertinotti: operai, operai, resistenza, antifascismo, lotte sindacali e ammissione di partigianeria. Se tanto questo governo deve durare sei mesi o poco più, almeno facciamolo senza peli sulla lingua, e diverti-amoci.

 
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Dati e date (25/4)

Post n°137 pubblicato il 25 Aprile 2006 da thearabstrap78

I caduti per la Resistenza italiana (caduti in combattimento o uccisi a seguito di cattura) sono stati complessivamente circa 44.700; altri 21.200 sono rimasti mutilati ed invalidi; tra partigiani e soldati caddero combattendo almeno 40.000 persone; 40.000 soldati morirono nei lager nazisti.
Le donne partigiane combattenti furono 35 mila, mentre 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della donna; 4.653 di loro furono arrestate e torturate. 2.750 furono deportate in Germania, 2.812 fucilate o impiccate; 1.070 caddero in combattimento; 15 vennero decorate con la medaglia d'oro al valor militare.
Le vittime civili di rappresaglie nazifasciste durante la resistenza furono oltre 10 mila; gli ebrei deportati nei lager più di 10.000. Dei 2.000 deportati dal ghetto di Roma il 16 ottobre del 43 tornarono vivi solo quindici.

 
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Commercial.

Post n°136 pubblicato il 25 Aprile 2006 da thearabstrap78

La signorina (signora?) Roberta Maiorano ha pubblicato Le Canzoni di Simon and Garfunkel - Commento e traduzione dei testi - per Editori Riuniti. Il volume costa un patrimonio, visto le sole 159 pagine che lo compongono, tuttavia è fatto molto bene e (per i maniaci come il sottoscritto) riesce a risolvere alcuni casi intricati legati al mondo della produzione paulsimoniana. Per esempio è un delitto non sapere che la Katie di Katie's song è la stessa che appare sul grayhound mentre pisola, in America. Chiunque barcolli su simili argomenti da oggi avrà la sua tascabile (ma costosa) bibbia.
Le edizioni White Star invece arrivano in libreria con cinque volumi venduti separatamente. Nell'ordine I 100 Album più venduti degli anni 50-60-70-80-90. Ogni pagina un cd, in ordine decrescente per numero di vendite. Curioso notare come sia inversamente proporzionale il successo commerciale col valore reale del prodotto (ma questo succede in ogni settore, mi dicono gli esperti): al primo posto della classifica '90 c'è Shania Twain con Come on over. Da noi quasi sconosciuta, l'ennesima icona country-rock-orecchiabile in America ha venduto 22 milioni di copie (dieci milioni più di Supernatural di
Santana o capisaldi come il Black Album dei Metallica.) Vai a sapere. Takk.

 
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La signora Cioni Mario.

Post n°135 pubblicato il 22 Aprile 2006 da thearabstrap78

Nei prossimi giorni mi verrà consegnato (anzi, devo andare a prenderla io) una scheda UMTS per viaggiare su Internet senza cavo a velocità spaventose. Il sistema di funzionamento è semplice: dal mio laptop parte un segnale criptato che arriva in una caverna di Seattle, dove viene smistato in due raggi più sottili, dei quali uno finisce sui resti dello Sputnik sovietico, e l’altro catalizza su di se tutte le informazioni tra terreno e stratosfera, mandando in tilt pure il servizio meteo. Costo dell’operazione, trenta euro al mese. Qualcosa -ne sono certo- andrà storto. Ad ogni modo magari sarà un bene, visto che mi spezzerebbe il cuore abbandonare il mio internet point preferito, gestito da una coppia di bangladeshesi assai efficace. Poiché è innegabile quanto le nuove generazioni di indoeuropei (guerrieri provenienti dalla fascia India-Pakistan-Afganistan-Turchia-Grecia-Albania-Istria-Italia) siano ferrate con l’informatica, oppure abilissimi improvvisatori. Gli internet-point sono diventati specchi funzionali della società nella quale viviamo, sia da un punto di vista emozionale (la grande voglia di comunicazione, certe volte caciarona, eppure sincera) e la fascinosa  amalgama di popolazioni, per buona pace della Lega. Detto questo (e mi pare una faccenda di vitale importanza) vengo a sapere proprio dalla rete che oggi si è spenta -alla tenerissima età di ottantacinque anni- la mitica Alida Valli. Il vero nome dell’attrice era più semplicemente Alida Maria Altenburger baronessa di Marckenstein e Frauenberg, e si dice che avesse scelto lo pseudonimo di Valli aprendo a caso l'elenco (chissà se anche un signor Valli -aprendo a caso l'elenco- avrebbe scelto Altenburger di Marckenstein e Frauenberg). Tutti la ricordano per le collaborazioni con Hitchcock, Risi, Visconti, Pisolini,. Bertolucci, o le esperienze teatrali sui testi di Ibsen, Pirandello, Sartre, Williams, Miller, Archibald e Marlowe, e nessuno cita la favolosa caratterizzazione della Mamma di Cioni Mario, nello struggente Berlinguer ti voglio bene, con il Roberto Benigni vero e che tutti apprezziamo (quello pre-vita è bella, autentico e sincero spirito dissacrante) targato 1977. Una prece per la bellissima signora Cioni Mario.

 
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Scientology.

Post n°134 pubblicato il 21 Aprile 2006 da thearabstrap78

Qualche tempo fa la mia ex bicicletta (uno stupendo modello Wander, bianco e rosso in stile Ferrari) è stata prelevata abusivamente dal suo palo sotto casa. Interpellati a riguardo, i poliziotti di quartiere -tremende figure metà sceriffi-metà capri espiatori globali- mi hanno spiegato che si tratterebbe purtroppo di una faccenda frequente, e le mie lacrime sarebbero state quindi un surplus fuori luogo. Inutile sottolineare quanto sia stato piacevole spostarmi a piedi per quasi un anno e mezzo. Tuttavia, qualche mese fa, ecco che la bici riappare a poche centinaia di metri dal luogo del misfatto. Per la precisione, legata con una catena davanti alla sede cittadine della chiesa Scientology. Nella mia smisurata fantasia infantile ho sempre pensato che la retta di ingresso per Scientology (mi sono informato: 4000 euro circa) potesse essere indicativa di una certa elite di addetti, potenzialmente abbastanza ricchi per evitare di rubare biciclette. Evidentemente dovevo ricredermi. Non era stato un venditore di rose a fottermi la Wander, bensì un sacerdote detto T.O (Thetan Operante) di livello II. Ho scoperto che i livelli gerarchici interni a Scientology sono otto, e che allo stadio attuale Tom Cruise (T.O III) sarebbe in grado di «possedere un controllo totale di se stesso e del proprio ambiente, nonché muovere gli oggetti inanimati, lasciare il proprio corpo e comunicare telepaticamente con gli animali.» Perché allora rubare la mia bicicletta, quando possiamo chiedere un passaggio a un cavallo o muovere un autobus a proprio piacimento? Misteri della fede.

 
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News.

Post n°133 pubblicato il 21 Aprile 2006 da thearabstrap78

    Sembra una giornata come tutte le altre, invece oggi il Cardinal Martini ha aperto all’uso del preservativo. A patto che 1) venga usato tra persone di sesso opposto e 2) sposati e 3) uno dei due sia malato terminale di Aids e 4) la stanza sia adeguatamente illuminata. Il Papa -al contrario- non vuole sentire storie. Ratzinger il Pragmatico ha definito la castità come l’unico metodo infallibile con-tro l’Aids. In effetti non è male.
    Quando ho letto il titolo sulla Repubblica «...per il Cardinale Ruini l’uso del profilattico è un problema» mi sono immaginato una scena che non posso rac-contare.
    Il problema della Chiesa (uno dei settantamila) è che non riesce -oramai da anni- a parlare con una voce unica. Visto si dice che molta gente sarebbe disposta ad ascoltarla, tanto varrebbe provare. Per tale discordanza di posizioni tra il Vaticano e i vertici ecclesiastici sparsi per il mondo, le pur meritevoli parole di Martini al professor Marino (vedi Espresso di questa settimana) rischia-no di essere inconcludenti, forse meritorie, prove di modernità.

Motorpsycho. Black Hole/Blank Canvas.
Johnny Cash. Live at Folsom Prison/Live at San Quentin.
Violent Femmes. No, let’s start over (dvd-1984, ma torneranno a Bologna in giugno.)

 
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Elizabeth.

Post n°132 pubblicato il 20 Aprile 2006 da thearabstrap78

La principale notizia del giorno è rappresentata dagli 80 anni della regina Elisabetta. Una anziana signora (dall’aspetto anziano da almeno cinque decadi) che ha scelto di festeggiare il compleanno in un modo decisamente curioso: invitando a palazzo novantanove altri bacucchi come lei, nati il 21 aprile 1926. Questi fortunati sudditi sono stati prelevati in Inghilterra e da tutti gli altri paesi del Commonwealth (mia nonna -canadese- sfortunatamente è nata qualche anno prima, in marzo, e questo ha tagliato la povera donna fuori dai giochi.) Guardando la foto della cerimonia è impossibile non notare il pallore spettrale della Regina (sembra la versione femminile del celebre fantasma di Glamis, che -per inciso- era un suo lontano parente) e le facce degli sbalorditi ospiti. In Inghilterra -quando le persone giungono oltre i settanta- si crea una strana congiunzione anatomica che porta a una sostanziale identicità tra uomini e donne; Paul McCartney tende sempre più a divenire la copia esatta di Miss Marple.
Tuttavia (se si esclude la facile ironia) non posso negare di trovare la pensata graziosa, e domandarmi di cosa gli invitati abbiano parlato per tutta la sera. Spero che anche la Regina -come ogni buona padrona di casa- abbia mostrato agli ospiti le foto. Se noi comuni mortali possiamo vantare solo qualche zio e nonno decorato in guerra, lei potrà dire frasi impensabili per la massa, del tipo: questa sono io che piscio sui pantaloni di Giorgio VI.
Dio salvi la Regina.

 
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Wallace.

Post n°131 pubblicato il 20 Aprile 2006 da thearabstrap78

Un colpo fatale alla frenologia arriva dalle foto dello scrittore statunitense David Foster Wallace. La sua è una prosa articolata e elegante, ricca di riferimenti terminologici classici (cosa assai rara per chi scrive in inglese) e -nonostante l’età- il suo modo di scrivere possiede la precisione di una tesi in biochimica. Eppure dalle fotografie emerge un ragazzone che sembra un ibrido tra un lottatore di wrestling amatoriale (se mai esiste un wrestling amatoriale) e Lorenzo Lamas in Renegade. Trovo questa cosa un aspetto commovente e da invidiare alla scena letteraria statunitense. Per sperimentare alcune tesi (ma anche perché sono un fannullone professionale) sono andato a guardare su internet le foto dei più quotati scrittori statunitensi: Wallace, appunto, ma anche Lethem, Means, Dave Eggers, scoprendo che tutti sembrano esattamente quello che non sono, ossia svogliati studenti capaci -da un momento all’altro- di spaccarsi in testa una lattina di Bud. Gente portata a vestirsi da pirati alle feste, più che scrivere Infinite Jest, Episodi incendiari assortiti, o L’opera struggente di un formidabile genio. Con l’attenzione di chi guarda le foto delle teenager vogliose, ho indagato ogni aspetto delle immagini, rapportandole a ciò che avviene in paesi come l’Italia, nel quale ancora persiste l’idea primitiva dello scrittore maudit; una piaga che porta ad avere fisique(s)-du-role tremendi chiunque si appresti a scrivere qualcosa. Non avrei problemi a portare Foster Wallace a bere fuori, mentre temo che con Melissa P. si creerebbero alcuni momenti di attrito davanti al rum e pera. Forse qui manca la famosa leggerezza tipica di altre letteratura. Non saprei davvero.

 
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Astronmy domine.

Post n°130 pubblicato il 19 Aprile 2006 da thearabstrap78
Foto di thearabstrap78

Dalla sommità di uno strano ziggurat post-moderno la mia personale aspirante astrologa (si dice che in Inghilterra ci siano ottime università, per simili discipline) si è presa la briga di leggermi la carta del cielo. Ben consapevole delle attitudini alla stroncatura del sottoscritto -«la tipica acredine dell’addetto alla cronaca nera»- quella fascinosa signorina è partita calcolandomi l’ascendente; ariete ascendente scorpione. Il fatto curioso è stato osservarla al lavoro, non più sotto le stelle di una radura della Mesopotamia, ma davanti a uno schermo di laptop e uno strano program-ma capace di sciorinare cifre e lettere in serie lunghissime.
Innegabilmente per un maniaco della mia portata non è possibile evitare di trovare notevoli quantità di erotismo in simili occasioni, esemplificate dalle veloci dita della astrologa sulla tastiera, sebbene mi sia sforzato seriamente per mantenere un atteggiamento quantomeno decoroso.
Alle nostre spalle la televisione passa l’Ultima Tentazione di Cristo, una pellicola paurosamente simile a Guerre Stellari sia per dialoghi che per ambientazioni. E nell’oscurità sapientemente ricostruita della stanza, ecco spiegata la situazione drammatica nella quale verso: tutto sarebbe partito con l’inizio del nuovo mil-lennio (un bug che avrebbe colpito i miei sistemi di calcolo); un periodo di stallo destinato a terminare nel maggio del duemilasette. Ignoro se mi viene descritto un capolinea dalle sfumature lugubri (a maggio 2007 resto sotto il bus) oppure magari mi sposo.
    
Caratterialmente tendo a studiare le situazioni, prima di espormi (in effetti troverei imbarazzante presentarmi a una cena di sconosciuti vestito da Ufficiale delle SS) e sono schivo ai limiti dell’autismo à la Rain Man. Ma non solo: il mio principale problema di salute è la gola, facilmente esposta a raffreddori e infezioni. La Luna in Toro indica non-so-cosa di crudele, però l’astrologa mi spiega la faccenda con un sorriso che soltanto quello potrebbe bastare per determinare una congiunzione planetaria favorevole a chiunque (questo rinato romanticismo lo si deve alla primavera sempre più visibile attorno a noi?)
Tornando a casa vengo tuttavia colto da alcuni dubbi amletico-stellari: si fa presto a dire "Venere è il pianeta femminile, quindi il suo campo di interesse è (per esempio) la sensualità." Magari per gli Atzechi Venere si chiamava Tutua-zuma, ed era il pianeta protettore del lievito di birra. Che anche l’astrologia sia avversa ai nativi americani, e favorevole a una cultura mediterraneo-occiden-tale? Dobbiamo tenere gli occhi aperti.

 
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Messaggio promozionale.

Post n°129 pubblicato il 19 Aprile 2006 da thearabstrap78

Con l’apertura a breve del sito www.slipperypond.co.uk (fino ad ora abbiamo taciuto per motivi di sicurezza, ma i satelliti pare ci abbiano fregati) tutti i dati e l’eleganza di questo blog saranno trasferiti. Con essi -mi auguro- anche gran parte di voi adorati lettori.
Un esperto di marketing mi ha consigliato di partire con un bel concorso a premi, per incentivare il traffico su Slipperypond-Il Sito. Ai primi classificati abbiamo regalato un set di pentole e una mountain-bike con cambio automatico. In più un dominio, con tanto di password. Ecco pubbli-cati i nomi dei quattro vincitori:

s.ricucci@slipperypond.co.uk 
b.provenzano@slipperypond.co.uk
furbettidelquartierino@slipperypond.co.uk
ahmadinejad@slipperypond.co.uk


       A tutti loro i nostri più vivi complimenti (una iniziativa dell'Amma, guru del soviet di redazione.)

 
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Financial suspect.

Post n°128 pubblicato il 17 Aprile 2006 da thearabstrap78

L’autorevole quotidiano londinese Financial Times (www.ft.com) parla oggi di un grave problema italiano di permanenza in zona-euro; un possibile distacco potrebbe avvenire nel 2015, a meno di un radicale cambiamento nelle politiche economiche del paese. In questo senso la risicata vittoria elettorale di Prodi sarebbe un problema non tanto per Prodi o la coalizione, quanto per…fine delle informazioni. Poiché il sito web del Financial Times (così come la maggior parte dei siti porno) si interrompe sul più bello. Per sapere chi è l’assassino -si sospetta di Tremonti- sganciare 120 pound l’anno, please (o più di cinquecento se oltre alla password si vuole anche ricevere a casa i supplementi cartacei).
Una modalità di informazione teatrale, e che senza dubbio ci piace.

 
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