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« da Facebooknews elezioni amministrative »

news dal PSI Roma

Post n°1073 pubblicato il 05 Aprile 2013 da CAIOGIULIVO

Psi news 5 aprile 2013

Approvato a larghissima maggioranza il documento politico
presentato da Nencini
DIREZIONE PSI. UN NUOVO INIZIO


La Direzione nazionale del Psi, riunitasi oggi al termine dei propri
lavori ha approvato a larghissima maggioranza (71 voti a favore, 6
contrari e 1 astenuto) il documento politico presentato dal Segretario
nazionale Sen. Riccardo Nencini.

"E' tempo di rafforzare e rinnovare il Psi per renderlo protagonista di
un progetto che si rivolga agli italiani.
L'autonomia parlamentare della nostra delegazione aiuta il partito a
cercare una nuova strada in una Italia scossa da debolezze strutturali,
conflitti sociali, crisi della politica e delle istituzioni.
Metteremo questa autonomia al servizio di un governo per l'Italia - un
esecutivo largo con un'agenda di priorità legata al rilancio
dell'economia ed alle riforme istituzionali - e di un Capo dello Stato
eletto nel coinvolgimento dell'intero Parlamento senza cedere né al
demagogismo grillino né a lesive forme di autosufficienza.
Nelle elezioni amministrative e regionali di maggio e nel successivo
turno elettorale siciliano, il partito punterà a consolidare il suo
tradizionale radicamento nel sistema delle autonomie locali in
collaborazione con le forze di 'Italia bene comune' e con realtà della
cultura laica e del mondo civico, senza tacere il persistere di
incomprensibili atteggiamenti di sottovalutazione delle nostre istanze
soprattutto da parte del Pd, troppo spesso a disagio di fronte a idee
innovative ed a personalità di indiscutibile valore per ricoprire ruoli
locali.
La storia del Psi non appartiene al passato. Il suo futuro deve muoversi
in un sistema non esclusivamente identitario ma ispirato da un nuovo
modello organizzativo e da programmi che tengano conto dei profondi
cambiamenti sociali e politici ancora in corso.
Dobbiamo allargare il perimetro di questa storia, rifuggere da
ripiegamenti sul passato, cessare l'ancoraggio ad un'astratta difesa di
una esclusività che senza l'apertura di un nuovo corso potrebbe
rivelarsi letale.
I punti centrali del nostro itinerario: indisponibilità ad aderire al
Pd- per le sue ambiguità in tema di collocazione europea e di
declinazione di tematiche inerenti i diritti civili e i diritti sociali;
necessità di colmare un vuoto nella sinistra italiana per restituire al
riformismo le caratteristiche di inclusione, laicità, garantismo,
merito; una convinta manutenzione organizzativa; presenza attiva negli
organismi internazionali che si richiamano alla cultura socialista e
verso i quali si stanno orientando anche le scelte di Sel.
Lungo questo cammino, il Psi è pronto a cercare nuovi compagni di strada.
Non esiste in Italia una forza politica capace di interpretare da sola
questi valori, né il Psi, da solo, può pensare di affermarli.
Questa Italia ha ancora bisogno di un grande partito collocato nel solco
del socialismo europeo. Non smetteremo di impegnarci in questa direzione
ma sarebbe un errore attendere passivamente che le altre forze che
potrebbero condividere questo obiettivo risolvano le loro ambiguità.
Pensiamo a una forza politica che si opponga ai conflitti di interesse -
da quello di Berlusconi a quelli dei magistrati in politica - e combatta
le disuguaglianze; che difenda i diritti civili; che rilegga il mondo
del lavoro guardando alle nuove povertà e al merito - dai
neoprofessionisti ai lavoratori a tempo determinato, dagli over 50 senza
lavoro ai giovani disoccupati; che faccia della conoscenza e della
formazione un ingrediente indispensabile della società; che sposi una
radicale riforma dello Stato.
Per dare corpo a questo progetto il Psi si rivolgerà a tutti quei
riformisti che non hanno diritto di cittadinanza nei partiti esistenti,
sonderà il mondo laico e radicale, si aprirà alle esperienze sociali e
culturali di circoli, associazioni, club che sottoscrivano con noi un
programma di intenti. Con loro verificherà la possibilità di costruire
una rete condivisa e poi le condizioni di una eventuale unione.
I tempi della politica non consentono più né rinvii né chiusure a
riccio, soprattutto se vorremo manifestare una perfetta libertà nei
prossimi turni elettorali.
La Direzione dia un mandato alla Segreteria per operare in tal senso. La
Segreteria riferisca alla Direzione e al Consiglio Nazionale i risultati
dei sondaggi effettuati.
Al contempo prenda corpo l'azione di rinnovamento e di rafforzamento
politico e organizzativo che si discuterà nella prossima riunione della
Segreteria Nazionale: una campagna sul lavoro e una campagna
preparatoria delle elezioni europee accanto alla revisione di
responsabilità e incarichi conferiti con l'ultimo congresso del partito.
Il Congresso Nazionale, in autunno, varerà il 'nuovo corso'.
Roma, 4 aprile 2013

TUTELE PER I LAVORATORI "ATIPICI"

Questo disegno di legge, presentato al Senato della Repubblica dal
segretario del Psi Riccardo Nencini, prevede l'inclusione dei cosidetti
"lavoratori atipici", lavoratori a progetto, titolari di partita IVA
sino ad un reddito di 25 mila euro, nelle tutele sociali garantite ai
lavoratori subordinati, tutele di cui oggi sono privi.


PROPOSTA DI LEGGE
Parte I
Art. 1
(Istituzione di un fondo per il sostegno dei lavoratori precari)
Allo scopo di estendere ai lavoratori a progetto,ex art. 61 e ss.
deld.Lgs. n. 276 del 10
settembre 2003, a prescindere dal limite dimensionale aziendale, è
istituito un fondo presso l'INPS per il sostegno del reddito, nei casi
di licenziamento, sospensione del lavoro,scadenza del termine del contratto.
Ai lavoratori a progetto è riconosciuta una prestazione previdenziale
connessa alla cessazione del rapporto di collaborazione, per recesso
anticipato o per scadenza naturale, pari a quella prevista dall'art. 2
della legge n. 92 del 2012. Tale indennità verrà erogata per un periodo
massimo di 12 mesi se il lavoratore ha meno di 55 anni, di 18 mesi se li
ha superati.Tale prestazione sostituisce quella prevista dal comma 51
dell'art. 2 della legge n.92 del 2013
Art. 2
(Risorse finanziarie)
Il fondo di cui all'articolo 1 è alimentato con le seguenti risorse:
a)250 milioni di euro per l'anno 2013, 300 milioni di euro per ciascuno
degli anni 2014 e 2015.
b)Al fine di potenziare l'attività ispettiva sul territorio e il
contrasto di possibili usi distorsivi degli istituti di cui all'articolo
1, Parte I, della presente legge è autorizzata la spesa di 5 milioni di
euro, a valere sulle disponibilità del fondo di cui al presente articolo.
Art. 3
(Estensione tutele sociali)
a)Ai lavoratori a progetto sono riconosciute le stesse tutele sociali di
genitorialità di cui ai commi 24 e 25 dell'art. 4 della legge n. 92 del
2012, a valere per gli anni 2013-2015.
b)Agli stessi lavoratori è garantita la tutela della malattia e
dell'assegno al nucleo familiare,purché iscritti alla gestione separata
presso l'INPS, con la sola esclusione di coloro i qualisiano iscritti ad
altre forme di previdenza obbligatoria e dei pensionati
Art. 4
(Privilegi)
c)All'articolo 2751-bis, primo comma, del codice civile, dopo il numero
5-bis, è aggiunto ilseguente:" 5-ter) i compensi dovuti ai prestatori di
attività lavorative con carattere di continuità, non riconducibili alla
tipologia del rapporto di lavoro subordinato ".
Parte II
Art. 1(Diritti sindacali, pari opportunità e sicurezza sul lavoro)
Ai rapporti di collaborazione, di carattere non occasionale, coordinati
con l'attività del committente, svolti senza vincolo di subordinazione,
in modo personale e senza impiego di mezzi organizzati e a fronte di un
corrispettivo, definiti contratti a progetto exart. 61 e ss. del d.Lgs.
n. 276 del 10 settembre 2003 si applicano le seguenti disposizioni:
a)gli articoli 1, 5, 8, 14 e 15 della legge 20 maggio 1970, n.300.
b) la legge 9 dicembre 1977, n. 903, la legge 10 aprile 1991, n. 125 e
il decreto legislativon. 198, dell'11/04/2006 n° 198, in materia di
"Azioni positive" e "Pari opportunità".
c) le disposizioni in materia di sicurezza e igiene del lavoro previste
dal decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L'eventuale ulteriore
individuazione e definizione delle modalità diespletamento delle
prestazioni è demandata ai contratti o accordi collettivi nazionali
stipulatidalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di
lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

 
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