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I MIEI EX ATTACHI DI PANICO

Post n°846 pubblicato il 09 Marzo 2012 da squalonero68
 

Settembre 1999....ore 14.00!!! Era un giovedì, mi stavo recando in auto presso la camera iperbarica di Villafranca. No, non mi ero preso una malattia da decompressione, ma una setticemia, o almeno una sospetta setticemia al moncone della mia ex gamba destra. Essendo che dopo due mesi e mezzo questa infezione dolorosa stentava a guarire, i medici, mi consigliarono di andare a fare delle sedute in camera iperbarica, in modo che gli antibiotici facessero un effetto straordinario e in più si ossigenassero i tessuti interni al moncone. Dovevo andare per la quinta seduta, una noia mortale. Insomma ero seduto alla guida dell'auto e stavo entrando in superstrada. Canticchiavo una canzone assieme alla radio, quando all'improvviso sentii come una sensazione strana in testa. Qualcosa mi stava accadendo e decisi di buttarmi fuori strada e fermarmi in modo da non recare danni agli altri. Riuscii a spegnere l'auto e la sensazione si traformò velocemente in tremore tipo terremoto del 10° su scala Richter. Nello stesso tempo sudavo, avevo freddo, il cuore batteva talmente forte da togliermi il respiro. Praticamente ero immobilizzato sul sedile, cercavo di telefonare a mia madre che venisse in soccorso, ma non riuscivo manco a tenere in mano il cellulare. Pensai fosse un'infarto. Tutto era così veloce e doloroso che ad un certo punto cercai di estraniarmi dal corpo, ormai non sentivo manco più le braccia, erano talmente informicate da non poterle manco più usare. Pensai:"Ok....ci siamo, mi spiace per mia moglie, ma non ci posso fare nulla, ho avuto svariati anni dopo l'incidente, siamo alla resa dei conti". Pensavo sinceramente fosse il cuore con conseguente infarto. Ad un certo punto non mi interessava più di nulla, mi sentivo mancare l'aria, il cuore sempre più veloce....i battiti non riuscivo manco a contarli. Decisi di ignorare il tutto e:"Padre nostro che sei nei cieli......". "Ave Maria piena di grazia il Signore è con Te...". Cominciai a pregare, sto morendo, non ho paura, forse ho il tempo per prepararmi per morire. Intanto i minuti scorrevano velcocissimi, dopo quindici minuti abbondanti pensai che forse non era un'infarto. Forse non stavo morendo. Il tremolio si stava attenuando, respiravo meglio, le braccia erano sempre talmente intorpidite da farmi male. Però andava meglio. Dopo trentacinque minuti, il corpo e la mente si placarono e tornò la calma. Riuscii a chiamare mia madre, chiedere aiuto. Tempo dieci minuti e nello specchietto retrovisore vidi materializzarsi la polo blù. Mia mamma e una parente, vennero al finestrino per vedere come stavo. Scesi dall'auto barcollante, spiegai che cosa mi era accaduto. Dopo un poco ero tornato tranquillo. Risalii in auto con mia madre a fianco e tornai a casa mia. Mia moglie era al lavoro, la chiamai e spiegai che cavolo di cosa strana mi era accaduta. Ero stremato, andai a letto e cercai di non pensarci più e dormire. Tra il non pensarci e riuscire a farlo, c'è una differenza sostanziale.  Se, fossi andato al pronto soccorso, la scelta giusta da fare, avrei capito prima cosa mi era accaduto. Invece rimasi a letto, la mente però andava a cercare una spiegazione logica all'accaduto.....niente buio completo. Arriva la notte e mentre tento di addormentarmi, mi sento togliere il fiato e dei capogiri, penso sia la pressione che scende......fatico a prendere sonno. Il giorno dopo risalgo in auto, ma arrivato in superstrada con mia moglie a fianco, devo per forza uscire e andare al primo paese. ci fermiamo in un bar, bevo una coca cola che contiene zuccheri e torno a casa. Non riesco a capire, mi sento come se la pressione scendesse e un senso di svenimento. Ricomincio ad andare al lavoro, la situazione però diventa sempre più insostenibile e continuo a non capire cosa mi stia accadendo.  Paura, paura, paura. Mia moglie non capiva e si litigava. Mi diceva:"Sei sempre stato una roccia indistruttibile...". Un giorno ne parlo con una mia collega, le racconto tutto e lei mi da la diagnosi:"Squalo non è nulla di grave, sono attacchi di panico...". Mi spiega che ha avuto lo stesso problema, che se volevo uscirne dovevo parlarne o con un neurologo o uno psichiatra. A queste parole nel giro di qualche ora, passai dai DAP AI DAP+DEP. Ovvero attacchi di panico e depressione che vanno a braccetto come fratelli siamesi. Qui mi viene da tirare un "porco", perché invece di andare al pronto soccorso cominciai a torturarmi l'anima, Il pensiero era:"Iooo dallo strizza cervelliiiii...???". Finchè cominciai ad estraniarmi dai discorsi, a guardare la tv senza guardarla e a chiudermi in me stesso. Andavo al lavoro, sapevo quanti secondi ci mettevo da un'uscita della superstrada all'altra, sapevo dove potevo fermarmi in caso di emergenza, cominciavo a calcolare tutto. AVEVO PAURA....!! Gli attacchi di panico sono figli di puttana perché si auto alimentano. Ovvero cominci ad aver PAURA della PAURA. DOpo un paio di mesi, quindi verso la fine di ottobre, ero in auto con mia madre, la situazione si fece insostenibile, io duro a non voler mollare, Lei con tutta la pasienza che solo una mamma può avere, mi dirottò verso un pronto soccorso dove sapeva ci fosse una psicihiatra molto brava. Arrivai e nel giro di 10 minuti ero seduto davanti a questa DONNA, a quattro occhi a spiegare con il cuore in mano tutto quello che mi era accaduto in quei mesi e non solo. Arrivammo anche al mio incidente, all'amputazione a quello che avevo dovuto digerire in quegli anni. Mi disse che ero in ottima compagnia e che non dovevo comunque temere quello che mi stava accadendo Mi chiese se ero andato da un cardiologo, la mia risposta fu affermativa e le raccontai il giro dei medici che avevo fatto. Le spiegai che ero andato perfino da un "tiraossa" che mi aveva fatto fare prima una risonanza magnetica alle cervicali e mi aveva poi risistemato il collo e la schiena, ma che comunque sti cazzo di DAP continuavano a torturarmi. La risposta della psichiatra fu:"Hai fatto più o meno quello che fanno tutti prima di capitare da me, non ci sono problemi, il tuo cuore è supersano, le cervicali sono li e non sono il problema". Continuò:"Il problema sei te stesso, la tua anima ti sta dando un segnale, il tuo corpo ti sta dicendo che così non puoi andare avanti, hai troppa ansia, rabbia e ti devi scaricare". Mi disse che aveva talmente tanti pazienti che lei non mi poteva prendere in cura. Mi diede delle medicine ovvero Sereupin 20 e gocce di Xanax. Mi disse che avrei dovuto torvarmi uno psichiatra e fare quella cura. Tornai a casa, litigai con mia moglie, non voleva credere che mi fossi beccato una cosa simile:"tu che non hai mai avuto paura di nulla....impossibile". Litigai e rilitigai finché anche lei capì....!! I primi tempi di cura furono duri nel senso che ti aspetti un miracolo immediato, ma le medicine devono fare effetto e la cura, per dare i primi risultati ci mette almeno un mese. Chiamai la dotoressa in ospedale, parlammo un poco al telefono e mi disse di aver pazienza. Cominciai a cercare su internet e studiare cosa sono questi DAP e la DEP. Trovai anche cose che mi fecero paura. Però non ho mai mollato, tra studiare, scrivere in rete e trovarmi uno psichiatra il tempo passava. Rifiutai di mettermi in analisi, costava un patrimonio e poi con la dottoressa avevo già centrato il bersaglio di cosa mi aveva portato li. Cominciai a lavorare su me stesso, tornai in palestra, ero stremato e debole. La mia vita era diventata, casa, lavoro, palestra, dormire. Tanto dormire. Le medicine mi mettevano calmo e il corpo mi chiedeva riposo. Andavo in rete leggevo sull'argomento quello che scrivevano gli psichiatri. Andavo in palestra non tanto per sviluppare il fisico, ma per dare ossigeno alla mente. Cominciai a rinforzare spirito, mente e corpo. No, niente sesso. Manco ci pensavo. Venne il momento di prendersi una ricreazione e optammo per Sharm el Sheikh. Era marzo i primi di quel mese, sia io che mia moglie eravamo stanchi ci serviva questa pausa e ce la prendemmo. MARE per me significa CASA MIA. Acqua=Vita. L'odore del mare, l'avventura, l'adrenalina. Avevo preso a leggere libri di avventura tra i quali Clive Cussler, parlava di avventure in mare, di subacquea, archeologia, incursori, navi, barche, pesci. Io dovevo avere la mia di avventura, avevo letto che l'aereo era quasi un off limit per chi ha i DAP. Bene dissi vediamo come gira, tanto quando sono su, mica posso scendere, o si vince o si vince. Salii sull'aereo e arrivai a Sharm tranquillo, allegro e felice come un bambino. Le vacanze più belle della ia vita. Feci la prova sub e mi piacque. Praticamente era un muro sfondato. Tornammo anche a fare quello che uomo e donna devono fare. Sesso Sesso e Sesso di nuovo. Se non ero a fare snorkeling da solo alla barriera corallina, ero su qualche gommone a fare snorkeling da un'altra parte. MARE=VITA=SQUALONERO68. Le vacanze finirono, tornai a casa, ma la vita che il mare mi aveva ridonato non era finita, continuava fare snorkeling non mi bastava, ad aprile mi iscrissi ad un corso open diver della PADI e conseguii il brevetto con prove finali nel Lago di Garda. Dallo psichiatra non si parlava più dei miei attacchi di panico ma dell'arto fantasma, al che gli feci uno scritto su questo argomento e tagliai i rapporti. La cura presi ad auto gestirmela. Se lui mi diceva di arrivare a 15 gocce tre volte al giorno io gli rispondevo che ero già a quindici gocce due volte al giorno e che stavo pensando di non prenderle più al mattino. Cominciai  così a dedicarmi sempre più alla subacquea, consegui il secondo livello sempre co PADI e poi cambiai didattica fino a conseguire il grandioso 3° GRADO FISAPS/CMAS. Questa è la storia dei miei attacchi di panico.....!!! Tutt'ora mi prendo la mia pastiglia di Sereupin20 al mattino, non mi da problemi, fa parte di me e in più mi regola un poco anche le cervicali. Lo Xanax lo prendo la sera pochissime gocce e a volte non le prendo. Ormai più che una cura è un rito. Ho preso a fare svariati sport e i DAP sono ormai diventati un lontano ricordo. Forse se non li avessi avuti, non avrei fatto ne sub ne altro....!!! Ora i DAP sono il nemico da combattere non verso di me, ma verso gli altri, cercare di aiutare quando capita chi li ha, purtroppo parlando in giro con le persone mi sono accorto che ero veramente in buona compagnia. La compagnia però a quanto pare tende ad allargarsi....ecco perché ho scritto queste tante righe, forse se qualcuno ha la bontà di leggerle può trovare uno spunto per guarire sempre seguito da un medico, mi raccomando.

 
 
 
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