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Creato da: suede68 il 05/04/2005
Il FORUM LIBRI crea racconti da commentare. Laboratorio di scrittura per chi ha voglia di cimentarsi, vetrina per coloro che già sanno scrivere, ma soprattutto palco incontrastato per seguire le avventure dei protagonisti del romanzo rosa più trash dell'anno (fino al prossimo!): Come le palme al sole! Rosa shocking è il suo colore naturale ;-))) PS: per chi volesse inviare racconti (nn per forza rosa-trash), scrivere a: suede68@digiland.it CIAO MITICI!!!

 

 
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Riscoprire i classici: Nikolaij V. Gogol' (1809 - 1852)

Post n°60 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da suede68
 

ritratto di Gogol' Le anime morte - N. V. Gogol'


L'impiegato della dogana Cicikov è impeccabile, incorruttibile e determinato sul lavoro, tutti sanno che dove c'è lui niente passa illegalmente. Un bel giorno decide improvvisamente di fare il colpo grosso: dopo aver rifiutato mazzette per anni affinché chiudesse un occhio e lasciasse passare qualche merce pregiata attraverso la dogana russa, dice sì e incassa tutti i soldi che gli erano stati promessi durante la sua onorata e onesta carriera. Fugge con un gruzzolo davvero considerevole e inizia a viaggiare per la Russia.
In realtà nulla è avvenuto per caso, Cicikov impiegato modello era solo una farsa. Egli si pregia di una grande pazienza e sa aspettare il momento giusto per far scattare il vero immorale che c'è in lui.
Ma come far fruttare questo denaro? I suoi intrallazzi sono stati nel frattempo scoperti, quindi la sua fama nell'amministrazione pubblica è delle peggiori, non può ricominciare a lavorare (peraltro non ne ha nemmeno voglia) e non può nemmeno starsene con le mani in mano tutto il santo giorno.
Così ha l'Idea: poiché il censimento viene fatto ogni tot anni, lui sa perfettamente che moltissimi proprietari terrieri continuano a pagare le tasse anche per contadini ormai morti. Certo, al prossimo censimento lo stato riconoscerà al proprietario questi decessi e lo rifonderà con gli interessi per ciò che ha pagato ingiustamente... Quindi cosa pensa il "buon" Cicikov? Di presentarsi come una sorta di filantropo nei governatorati più lontani dalle grosse città e di chiedere ai proprietari terrieri di regalargli le loro "anime morte", cioè quei poveri contadini morti di freddo, stenti e fame di cui devono ancora pagare le tasse.
Cicikov conta di rifarsi ovviamente con quegli interessi che l'erario somministerà a tutti coloro che hanno pagato preventivamente, ma certamente questo fatto non viene rivelato agli avidi padroni, i quali dal canto loro pensano solo ad alleggerirsi delle tasse da pagare nel presente. Insomma una truffa ai danni dei truffatori, ecco perché Cicikov moralmente non sente di compiere nulla di male.
Egli peraltro sa comportasi in società, viene accolto ovunque come un gentiluomo, ha maniere squisite e garbate (solo) con le persone che contano e riesce ad accattivarsi le simpatie di tutti. Ma quando inizia a chiedere ai possidenti, fra una cena e l'altra a cui è costantemente invitato, queste benedette "anime morte" la voce gira e a tutti sembra abbastanza bizzarra e macabra la richiesta di questo presunto benefattore, non comprendendo dove sta l'inganno. Cicikov è scaltro ma sottovaluta le gelosie femminili delle gentildonne del governatorato, quando ad una festa nega le attenzioni ad una signora per pura superficialità, il mattino dopo la stessa si reca dalla sua migliore amica a raccontare che le "anime morte" servivano a loschi traffici e si monta il caso. In breve Cicikov è costretto a fuggire da una città che lo aveva accolto come un santo.
La trama non finisce qua ovviamente, anche perché sarebbe così svelato il finale.
Inizia la seconda parte del romanzo che ahimé e ahinoi, l'autore distrusse in buona parte il 20 febbraio 1852, un giorno prima di morire. Il perché non si sa, probabilmente l'autore era troppo malato e depresso per ragionare lucidamente.

La genialità e la contemporaneità del romanzo stanno nella denuncia che Gogol' compie sulla società russa attraverso Cicikov e tutti gli altri protagonisti: a personaggi moralmente positivi contrappone sempre i vizi di quelli negativi che sono la maggioranza ovviamente. Quello che fa riflettere è che Gogol' voleva criticare il malcostume della classe impiegatizia russa, dei nuovi ricchi e dei nuovi nobili russi, ma in realtà sembra di leggere un racconto sull'Italia di oggi, di ieri e purtroppo di domani se questi sono i presupposti. Insomma, tutto il mondo è paese, questo detto mai fu più vero se non dopo aver letto questo libro.
Cito una frase e credo che tutti noi ci ritroveremo un brano consistente di Italia:
Accuse ricadranno sull'autore anche da parte dei cosiddetti patrioti, quelli che se ne stanno tranquilli nei loro angolini a farsi gli affari loro, accumulano capitali e costruiscono le loro fortune a spese degli altri: non appena succede qualcosa che a loro sembri offensivo per la patria, per esempio, vede la luce un libro che contiene un'amara verità, escono di corsa dagli angoli come ragni che vedono la mosca imprigionata nella ragnatela e subito levano alti lai: "Era proprio il caso di mettere queste cose in piazza, di parlarne a voce alta? Quello che è descritto qui, sono cose nostre... era davvero il caso? Cosa diranno gli stranieri? A chi fa piacere sentire brutte opinioni sul proprio conto? Pensano che non ci ferisca? Pensano che non siamo patrioti?". Devo ammettere che a commenti così ponderati, in particolare quello relativo all'opinione degli stranieri, c'è poco da rispondere.
(...)
...solo per rispondere modestramente alle accuse dei nostri ardenti patrioti, che nel frattempo si occupano tranquilli di filosofia o di accrescere i risparmi a spese della patria teneramente amata, pensando non già a non fare niente di male, ma a che non si dica di loro che fanno qualcosa di male
.
Per concludere: il romanzo è divertentissimo. Gogol' aveva il dono di una scrittura frizzante, ironica, tagliente e un modo grottesco di delineare i personaggi che diventano vere e proprie macchiette nello sforzo che compiono di apparire seri e all'altezza della carica. Più ricoprono ruoli importanti, più Gogol' li ridicolizza con vizi, abitudini malsane, inettitudini.
Un classico della letteratura ottocentesca assolutamente da riscoprire.

 
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Commenti al Post:
Eustachia_A
Eustachia_A il 15/02/09 alle 20:24 via WEB
Ciao ti ringrazio enormemente del tuo post sono stata molto contenta di leggerlo perch&#232; sono sempre stata curiosa di sapere come le opere di Gogol fossero percepite dagli stranieri. Credevo che fosse un romanzo geniale ma molto russo nel senso che secondo me per capirlo ci vuole sapere e capire la realt&#224; e la mentalit&#224; russa. Adoro Anime morte, l'ho letto e riletto, ma sinceramente sempre con una sorte di terrore: "ecco come siamo noi russi", poich&#232; eravamo cos&#236; e lo siamo ancora. pensavo che i lettori stranieri dovessero provare lo stesso: "eccolo come sono questi russi" :) Che potesse essere un racconto sull'Italia di oggi, non avrei mai pensato :)
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suede68
suede68 il 16/02/09 alle 01:42 via WEB
Il bello dei classici Eustachia è che sono universali a mio parere e credo che spesso parlino di storie, persone, fatti che rappresentino tutti i paesi, nel bene e nel male, quindi la loro grandezza stia proprio in questo, nel carpire aspetti dell'umanità più che del singolo. Ho letto che Dostoevskij ebbe a dire: "Siamo nati tutti dal "Cappotto" di Gogol'". Beh credo che sia vero, penso che sia stato un grande esempio per tutti gli scrittori realisti dell'epoca, non solo russi. Ma il suo umorismo nel prendere in giro certe personalità è raro, per come la vedo io. Grazie del commento! Ciao, Monica.
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Eustachia_A
Eustachia_A il 16/02/09 alle 21:59 via WEB
Si Monica hai raggione i classici sono universali però per scoprire il lato universale secondo me si deve saper prendere la posizione esterna, questa di un osservatore, come fossi un straniero. Ci riesco per esempio quando leggo Tolstoy oppure Dostoevsky e capisco perchè sono amati anchè dalle lettori stranieri ma con Gogol' proprio non ci riesco come ho già detto lui è molto russo e molto coinvolgente come un scrittore russo perciò quando lo leggo sono sempre "lì dentro". Grazie del tuo bolg - è molto stimolante! Buon inizio settimana :)
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suede68
suede68 il 17/02/09 alle 02:22 via WEB
Hai mai letto Pirandello? Pirandello è molto italiano, anzi, è molto siciliano in tutto ciò che descrive, però sono convinta che anche un cinese o un polacco o un australiano si possa riconoscere nel suo pensiero di impossibilità di conoscere la verità in senso assoluto. Stiamo parlando di geni, di persone che saranno sempre al di sopra perché hanno capito l'Uomo e i suoi pensieri, sentimenti, ideali, difetti che apparteranno al genere umano finché sarà su questo pianeta. Buon inizio settimana anche a te! Ciao!
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Eustachia_A
Eustachia_A il 18/02/09 alle 13:12 via WEB
Si, adoro Pirandello, ho letto Il fu Mattia Pascal e poi le novelle &#232; molto interessante quello che hai detto ch'&#232; molto siciliano dovrei rileggerlo da questo punto di vista!!
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openstargate
openstargate il 16/02/09 alle 20:11 via WEB
La letteratura russa è la mia preferita fra i classici..ad essere sincero di Gogol ho letto anime morte e poco altro..preferisco Dostojesky..Turghenev..Puskin tu cmq hai fatto un analisi molto bella di un grande romanzo complimenti
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suede68
suede68 il 17/02/09 alle 02:17 via WEB
Anch'io preferisco Dostoevskij ed è stato proprio lui a stimolare la mia curiosità verso Gogol', visto che lo riconosceva come maestro. Secondo me è sempre importante conoscere i riferimenti degli autori che piacciono per comprenderli meglio. Il mio scrittore preferito in assoluto è Zola e non ho potuto non leggere anche Hugo ma soprattutto Balzac, perché erano i suoi maestri e punti di riferimento e sicuramente l'ho capito meglio dopo aver letto Père Goriot. Però attenzione: Gogol' ha un umorismo che Dostoevskij non ha mai avuto. Gogol' in certe descrizioni è spassosissimo ma non è mai leggero, diverte facendoti pensare, in questo lo riconosco decisamente superiore sia a Tolstoij, che adoro, che a Dostoevskij. Ciao!
(Rispondi)
 
 
 
openstargate
openstargate il 17/02/09 alle 11:52 via WEB
ho letto tutta la bibliografia di Zola e la sua saga della famiglia Rougon..il mio preferito è l' ASSOMOIR..che sarebbe precedente al tuo NANA'...di BALZAC..è indimenticabile LA CUGINA BETTY...DI HUGO adoro L 'UOMO CHE RIDE..ed I LAVORATORI DEL MARE..sull'umorismo di Dostojeskj..non sono d 'accordo..persino nei suoi romanzi più psicologici come l'IDIOTA...trovi scene di umorismo esilarante..mi viene in mente la scena sul treno..dove la signora col cagnolino si alza e toglie il sigaro all' uomo per buttarlo dal finestrino...al chè lui si alza per buttare fuori dal finestrino il cagnolino...humour macabro lo ammetto..però nei suoi racconti IL COCCODRILLO..ma in special modo nel racconto LA MOGLIE ALTRUI E L ' AMANTE SOTTO IL LETTO...non ha eguali ciao
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suede68
suede68 il 18/02/09 alle 01:40 via WEB
Probabilmente è soggettivo, io con Le anime morte ho quasi pianto dal ridere, con Dostoevskij non mi è mai successo. O forse può essere che siano fasi della vita dove ti senti più o meno in sintonia con l'autore e ne cogli meglio certi aspetti. Del ciclo dei Rougon Macquart i miei preferiti, in ordine sono: Nanà, La curée, Il paradiso delle signore, Germinal, Il ventre di Parigi, L'assommoir... ma me ne mancano ancora diversi dei 20 libri del ciclo. Di Balzac Père Goriot che mi ha fatto piangere come una pazza e I piccoli borghesi. Con Hugo vado molto sul tradizionale: Notre - Dame de Paris per me rimane insuperabile. Ciao!
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