Blog
Un blog creato da celr il 27/02/2007

Synaptic Mind

Cosa si dice di nuovo nell'ambito della Psicologia Sperimentale...

 
 

Chi Siamo

Chiara Incorpora
kiaramella83@libero.it 

Edoardo Santucci
edoardosantucci@yahoo.it
Lidia Cristofaro
lidiacr@iol.it

Raffaella Pellegrini
raffyw@yahoo.it

Laureandi in Psicologia della Comunicazione presso l'Universita' Cattolica di Milano.
----------
Questo blog nasce con l'intento di fornire informazioni aggiornate relative all'ambito della psicologia sperimentale, con particolare attinenza al campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze da un lato, e della psicologia della comunicazione dall'altro.  Data la trasversalita' di queste discipline le ricerche raccolte pertengono a numerosi altri settori limitrofi: dalla clinica alle nuove tecnologie.  L'obiettivo è quindi quello di segnalare notizie che pertengono o ruotano intorno all'ambito della psicologia e che sono state riprese dalle principali ed autorevoli riviste presenti on-line (nazionali ed internazionali).

Per qualsiasi desiderio di approfondimento delle tematiche affrontate, contattaci!

Fai sentire la tua voce!! :)

 

PERCORSI FORMATIVI & MASTER

Corso di Formazione "Strumenti di analisi per la neuropsicologia cognitiva" (Universita' Cattolica di Milano)
Corso di Formazione "Intelligenza Emotiva. Saper Gestire le proprie emozioni" (Universita' Cattolica di Milano)
Corsi di Psicologia della Comunicazione (studio di consulenza privato - Ferrara)
Master in Comunicazione e Problem Solving Strategico (MRI - Arezzo)

 

 

Post N° 63

Gli esercizi per una mente giovane e brillante

Una notizia apparsa su Panorama, spiega come in Giappone le persone mantengono allenata la mente attraverso videogiochi, esercizi proposti su libri ad hoc, giocattoli, etc. Questi artefatti generano infatti un business considerevole nel mercato asiatico, sebbene il parere della comunità scientifica sia controverso in merito alla loro efficacia. 

Alcuni neuroscienziati, come per esempio Ryuta Kawashima hanno tuttavia pubblicato diversi testi contenenti esercizi logico-matematici e di lettura, che si suppone stimolino l'area prefrontale e siano in grado di migliorare le funzioni cognitive dell'uomo.

Comunque sia, tali prodotti ed iniziative sembrano affascinare la popolazione asiatica, che partecipa attivamente alle diverse proposte avanzate dalla società nipponica.

Ecco il link alla notizia  

...e qui un'altra notizia sempre di Panorama, sull'avvento di tali tecniche e metodologie in Italia

Post di Edoardo Santucci

-----------------
Per leggere tutti i post pubblicati da questo autore, cerca nei TAGS il suo nome!

 
 
 

Post N° 62

Post n°62 pubblicato il 13 Aprile 2007 da celr
 

immagine ! NEWS ! immagine

ICRA'07
2007 IEEE International Conference
on Robotics and Automation

10-14 April 2007, Roma, Italy

Segnaliamo, a titolo informativo, la presenza della conferenza internazionale sul rapporto uomo-robot che si sta svolgendo a Roma nelle giornate attuali.

Il tema di quest'anno ha come oggetto l' "Ubiquitous Robotics", ossia la presenza massicia della Robotica nel nostro contesto culturale e la possibilità di applicare le scoperte fatte in questo ambito in diversi settori esperienziali. A titolo esemplificativo, si evidenzia la stretta connessione tra robotica e neuroscienze, che attualmente ha portato allo sviluppo di modelli sofisticati per meglio comprendere e conoscere l'architettura neurale dell'uomo; a tal riguardo, Alain Berthoz del College de France parlerà di questo proficuo legame.

Per ulteriori informazioni, Vi invitiamo a leggere l'articolo apparso su "LA STAMPA.it"

Qui invece troverete il link al sito ICRA'07

Post di Edoardo Santucci

-----------------
Per leggere tutti i post pubblicati da questo autore, cerca nei TAGS il suo nome!

 
 
 

Post N° 61

La stabilizzazione degli RNA messaggeri e la sindrome dell’X fragile

Un nuovo studio pubblicato su "Nature Neuroscience" chiarisce alcuni meccanismi implicati nella sindrome dell'X fragile 

Una ricerca condotta presso la Fondazione Santa Lucia di Roma, che ha coinvolto l’università di Roma “Tor Vergata”, l’Università di Edimburgo, e l’Università Cattolica di Roma, ha permesso di effettuare un passo avanti nell’individuazione eziologica della sindrome dell’X fragile.

È risaputo ormai da tempo il ruolo giocato dalla mutazione genica del cromosoma X, che codifica una proteina centrale nei differenti processi neuronali: la proteina in oggetto è definita FMRP (Fragile Mental Retardation Protein). Tale mutazione induce quindi processi di sviluppo neuronali disfunzionali e conseguente ritardo mentale.

Ora, lo studio in oggetto ha permesso di individuare come FMRP controlli la sintesi di un’altra proteina, determinante per la genesi delle spine dendritiche, e chiamata PSD-95. La funzione delle spine dendritiche del SN è quella di garantire lo scambio di informazioni tra i neuroni.

Ciò che fanno queste due proteine insieme è quello di assicurare per lungo tempo alle spine la presenza del RNA messaggero. Quando invece FMRP è assente diminuisce il livello del RNA di PSD-95 nel circuito sinaptico dell’ippocampo, producendo malfunzionamenti nei processi di trasmissione del segnale nervoso. È noto quindi il lavoro svolto dall’ippocampo sia nei processi mnestici che in quelli legati all’apprendimento.

Attraverso la sperimentazione su cavie da laboratorio, è stato possibile dimostrare come l’RNA messaggero si usuri velocemente per quelle cavie che mancano di FMRP.

La carenza di PSD-95 nei topolini di laboratorio produce quindi disturbi sia mnestici che cognitivi, e la diminuzione di proteine analoghe a PSD-95 genera nell’uomo rilevanti deficit di memoria.

Per visualizzare la notizia apparsa sul sito della Fondazione Santa Lucia di Roma, clicca qui

Post di Edoardo Santucci

-----------------
Per leggere tutti i post pubblicati da questo autore, cerca nei TAGS il suo nome!

 
 
 

Post N° 60

A scuola di decoding emotivo in Giappone

Una ricerca cross-culturale dimostra l’importanza della cultura nei processi di interpretazione delle emozioni umane

Lo studio pubblicato sul corrente numero del “Journal of Experimental Social Psychology” e che costituisce il risultato finale di una ricerca in collaborazione tra Masaki Yuki (Hokkaido University), William Maddux e Takahiko Masuda (University of Alberta), svela e rafforza ciò che gli psicologi culturali conoscono da tempo: ossia che la cultura è un fattore determinante nel processo di decodifica delle emozioni del volto.

In culture dove il controllo delle emozioni costituisce la regola (per esempio in Giappone), l’attenzione di coloro che sono chiamati a decodificare le emozioni altrui viene portata sugli occhi. Al contrario, in culture dove l’emozione viene apertamente espressa, e tale pratica valorizzata (per esempio in Occidente), la parte del volto maggiormente chiamata in causa per la decodifica è la bocca. Queste le conclusioni a cui arrivano i ricercatori, che attraverso una serie di stimoli visivi hanno potuto confrontare il modo in cui culture occidentali (Stati Uniti) ed orientali (Giappone) interpretano le figure che trasmettono specifiche emozioni di base.

Questi risultati si scontrano con l’ipotesi standard o altrimenti detta “universalista” secondo cui esiste un’invariabilità culturale delle espressioni facciali e della universalità della loro produzione e del riconoscimento.

La cultura di una persona gioca quindi un ruolo essenziale nel determinare il modo in cui gli individui percepiscono le emozioni e necessita di essere considerata parte intergrante nel processo di decoding delle espressioni facciali.

Queste differenze culturali sono altresì evidenti nei segni grafici conosciuti come “emoticons”. Secondo i risultati della ricerca, gli emoticons impiegati in Giappone per esprimere felicità o tristezza variano e cambiano a seconda di come gli occhi sono rappresentati, mentre gli emoticons usati in USA cambiano in funzione della direzione della bocca.

Quando ai partecipanti alla ricerca venne chiesto di valutare il livello percepito di felicità o tristezza espressa attraverso i differenti simboli, i ricercatori scoprirono che i giapponesi nondimeno si focalizzavano sugli occhi degli emoticons per determinarne l’emozione.

“Pensiamo sia abbastanza interessante sottolineare che una cultura che tende a mascherare le proprie emozioni come il Giappone, si focalizzi sugli occhi delle persone per determinarne la relativa emozione, dato che gli occhi tendono ad essere particolarmente indefinibili”, dice Masuda per ScienceDaily. “Negli Stati Uniti, dove l’espressione delle emozioni è comune, è più logico focalizzare la propria attenzione sulla bocca che risulta essere la parte maggiormente espressiva del volto di una persona”.

I  risultati inoltre suggeriscono l’eventualità (da confermare sperimentalmente) che i giapponesi siano più bravi degli americani nella decodifica e riconoscimento dei sorrisi simulati. Se la posizione degli occhi infatti è determinante per cogliere se il sorriso del nostro interlocutore è vero o falso, i soggetti giapponesi potrebbero essere particolarmente competenti nel riconoscere se qualcuno ci sta ingannando, data la centralità dei muscoli orbicolari per l'assegnazione di senso e significato dello stimolo.

Per visualizzare la notizia proposta da  ScienceDaily, clicca qui

Per visualizzare l'abstract dell'articolo pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology, clicca qui

Post di Edoardo Santucci

 
 
 

Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 07 Aprile 2007 da celr
 

immagine NEWS IN BRIEF immagine

Segnaliamo, a titolo informativo, l'iniziativa proposta dal Dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che propone un Corso di Formazione in "Strumenti di analisi per la neuropsicologia cognitiva", con un duplice obiettivo:

- da un lato verranno analizzati da un punto di vista teorico i principali modelli della neuropsicologia contemporanea

- dall'altro verranno promosse competenze per l'utilizzo di strumenti di analisi dei protocolli neuropsicologici (RMf, PET, ERPs)

Obiettivo generale è quindi quello di fornire ai parecipanti una conoscenza ad ampio spettro delle applicazioni neuropsicologiche.

Il corso è rivolto a laureati/laureandi in Psicologia, Scienze della Formazione o lauree affini (Medicina e Chirurgia)

Per ulteriori informazioni, invitiamo gli interessati a rivolgersi all'Ufficio Formazione Permanente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

 
 
 
 

PARTECIPA ANCHE TU!

Contribuisci anche tu allo sviluppo di SynapticMind:
segnalaci tematiche che vorresti approfondire o linkaci articoli di tuo interesse! Daremo spazio ai vostri suggerimenti!

Scrivici a celr@libero.it

immagine

 

NEWS - EVENTI

immagine


CORSO DI FORMAZIONE IN

"STRUMENTI DI ANALISI PER LA NEUROPSICOLOGIA COGNITIVA"

UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE 

immagine

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Add to Technorati Favorites
 

NEWS RSS

Science Daily - Mind and Brain View RSS feed
Le Scienze - Psicologie e Scienze Cognitive View RSS feed
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963