Versi da mare
Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina
NELL'ACQUA BASSA
Riuscire con la pazienza
a non voler recuperare
il tempo perduto.
Allungare i piedi
anche, e l’acqua era bassa,
oltreché tempestosa.
Superare i conti
delle cose buone
bruciate
nel fuoco della purificazione
o no?
E ritrovarsi a giurare insieme
fede a qualche cosa,
o da soli,
ma resiste a condensarsi in una lacrima
poggia non i piedi, le ali,
sul mare, riflesse
l’albatro
che sta per ingoiarti, così come sei,
muta,
non più profonda.
Ringrazio Andrea per il bellissimo disegno sopra
e il mio Valerio, per avermi trovata
« Segno | Delle volte un no nega » |
Quando io sollevai gli occhi per guardarti
(per tuo bene o tuo male)
tu per guardarmi sollevavi gli occhi
(per mio bene o mio male).
Quella parola che stavo per dire
(Cos'era, a benedire o maledire?)
ti si affacciò alle labbra senza dirla.
(Cos'era, a benedire o maledire?).
Non fosti mai la prima né io l'ultimo.
(In quale fine o per quale principio?)
Non fui mai io il primo né tu l'ultima.
(In quale fine o per quale principio?)
Noi due esattamente al tempo stesso.
E ogni azione così venne abolita
(venire io da te, e tu da me)
nell'inutilità di ogni altra azione
(venire io da te, e tu da me)
già prevista all'inizio da una identica
Così l'identità che ci legava
(tu ed io perduti o tu ed io salvati)
le nostre vite disgiunse per sempre.
(Tu ed io salvati o tu ed io perduti).
["Quando io sollevai gli occhi per guardarti" poesia n. 18 di "PRESAGI" , Pedro Salinas]
Cuando yo alcé los ojos a mirarte
(por tu bien o tu mal)
para mirarme alzabas tú los ojos
(por mi bien o mi mal).
Esa palabra que iba yo a decir
(¿de bendición o maldición sería?)
se te asomó a los labios, sin decirla.
(De bendeción o maldición sería.)
Nunca fuiste primera ni yo último.
(¿En qué final o para qué comienzo?)
Los dos exactamente a un tiempo mismo.
Y así todos los actos se abolieron
(ir yo hacia ti, venir tú a mí)
en la inutilidad de todo acto
(ir yo hacía ti, venir tú a mí)
previsto ya al nacer por otro idéntico.
Y así la identidad que nos unía
(tú y yo perdidos o tú y yo salvados)
separó nuestras vidas para siempre.
(Tú y yo salvados o tú y yo perdidos.)
Pedro Salinas. 18.
Presagios (1924).
"PRESAGI" Pedro Salinas, Passigli Editori. Traduzione: Valerio Nardoni
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