Creato da Nuovo_Cavaliere il 12/07/2011

Tempus Animae

il duro risveglio dell'Homo Dormiens

 

Messaggi di Agosto 2011

Bambini colpiti al cuore

Ieri pomeriggio - tra un’impiegata quarantenne che si è suicidata per aver perso tutto (circa 80.000 Euro) al videopoker ed Ilir Beti che ha ucciso in automobile quattro giovani guidando allegramente contromano sulla A26 – ci sono due notizie che mi hanno in particolar modo colpito...

La prima parla di una madre cinese di 19 anni che ha strozzato per dispetto suo figlio (dieci mesi) annunciando e pubblicando poi il macabro video sul web e l’altra riguarda un professionista di 58 anni che è stato colto a masturbarsi in piscina in un hotel di Sassari davanti a due bambine...

Che cosa hanno in comune queste due tragiche, penose, squallide storie...?

L’infanzia, cari miei.

L’infanzia.

Questa età magica che, grazie al cielo, io ho vissuto spensieratamente e che ogni bimbo, bimba e ragazzino della terra ha il sacrosanto diritto di passare senza che essa sia inopportunamente invasa dalla fastidiosa presenza adulta.

Ci ricordiamo di loro solo quando si lamentano perché li abbiamo feriti ed i media si occupano di loro solo per appioppargli l’ultimo modello di zainetto dei supereroi o la merendina al doppio latte e triplo cioccolato...

Questi bambini troppo obesi o troppo magri, indecisi o troppo decisionisti in famiglia, iperprotetti o trascurati stupidamente.

Questi bambini che sono davvero – in nome del Signore – il nostro futuro e che crescono tra i nostri problemi del cazzo!

Ripeto: i nostri problemi.

Pagano sempre, pagano per tutti.

Poi, quando ci accorgiamo che abbiamo demandato la loro educazione al web, alla televisione, alla tata o al diavolo... ecco che vediamo un signore di 58 anni farsi le seghe davanti a loro!

Quel porco maledetto pedofilo ha rischiato il linciaggio e, in tutta franchezza, posso davvero capire la rabbia dei genitori.

Fossi stato al loro posto non so se la tragedia sarebbe stata solo sfiorata...

Magari se lo avessi preso e, se una delle ragazzine fosse stata mia figlia, il pezzo più grande di lui che avrebbero trovato sarebbe stata l’unghia del piede mignolo destro.

Ma questa rabbia cieca, sorda e muta non risolve la nostra contradditorietà interiore nei confronti dei bambini.

Dobbiamo seguirli come si fa con una pianta che potrebbe anche diventare una sequoia, una quercia immensa ma che ora... ora è solo un piccolo seme piantato con deboli foglie e piccoli rami che puntano dritti verso il cielo.

Un cielo di speranza e di gioia che noi, genitori, abbiamo il dovere di offrirgli.

Una civilità (se tale possiamo definirla...) come la nostra è basata sulla cultura della morte e non della vita.

Una civlità (aridaje...) come la nostra è tutta al contrario: non venera l’essenziale ma il transitorio.

Una civiltà (ora basta!) come la nostra, in cui una madre soffoca il figlioletto in diretta web (sempre il web, con le sue mille perverse declinazioni...) è lo specchio dell’esibizionsimo mediatico, in cui ogni nostro gesto avviene “on-line”, in contemporanea mondiale...

Ricordo che un fattaccio simile avvenne anche nel 1986, all’epoca avevo 17 anni, e dato che venni scosso profondamente, scrissi un racconto breve (che tra l’altro venne pubblicato all'interno della raccolta di romanzi “Eraldo Di Vita”) intitolato “Megalofollia”.

Per tutta la durata della narrazione leggevamo la ninna-nanna di questa mamma amorevole, al capezzale di suo figlio a letto, che parlava a lui con espressioni alate e bellissime, diceva che avrebbero avuto un mare di soldi, che avrebbero viaggiato, che il mondo avrebbe parlato di loro...

Alla fine scoprivamo che il bimbo aveva un pugnale conficcato nel petto e che la madre lo aveva assassinato solo per diventare famosa e, con lei, sarebbe divenuto celebre anche il bimbo ormai morto.

Lei, in fondo, lo aveva fatto per il suo bimbo quel gesto...!

Tra pedofilia canonizzata, esibizionsimo modaiolo, sdoganamento pseudoculturale di certe maledette attitudini (ad opera di intellettuali urlatori che dovrebbero essere appesi per le palle...) i nostri figli crescono nella confusione morale più totale: senza un’identità, senza un riferimento, senza un bricolo di amore vero.

Amore dico.

A-M-O-R-E.

Chiediamoci se anche noi non abbiamo, qualche volta, accoltellato (sicuramente per sbaglio... non voglio dire...) al petto i nostri bimbi.

Chiediamoci se non avremmo potuto fare di più e se, anche oggi, stiamo realmente facendo di tutto per cambiare.

Magari anche influenzare positivamente solo la piccola cerchia di amicizie, di contatti, di nostri affetti...

Ma, lo sappiamo tutti, si comincia sempre dai piccoli numeri per costruire una realtà migliore.

“Sembra che la maggior parte della gente tenga molto a trasformare i propri sogni in realtà. Poi ci sono anche quelli che trasformano la realtà in sogni. Io appartengo a questo gruppo.”

Allen Say (1937)

 
 
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

perticone7pollock11ziagiuditta0miriambiasoliNuovo_CavaliereEPagnottastrong_passionVenere_o8cappuccino1970sidopaulsagittairelacky.procinopiccate75blugirl411creazionibymia
 
 

AREA PERSONALE

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963