Tempus Animae

Pare che le ultime tendenze, in fatto di economia, stiano giustamente privilegiando un ritorno al senso autentico delle cose (vedi il convegno tenutosi a Milano).

Sarà vero…?

Innanzituttio cerchiamo di capire che cosa è – realmente – l’economia e che cosa rappresentano i suoi più o meno corrotti derivati (ovvero: finanza, speculazione, assetto monetario, etc…)

Direi che ci si deve muovere dall’assunto di base che il danaro, la moneta, i soldi (questa forma assurda di potere) sono solo una grande allucinazione collettiva… una balla alla quale abbiamo tutti deciso di credere e che abbiamo accettato... come al Monopoli...!

Eh sì, perché non dobbiamo dimenticare che prima è nato l’uomo… poi sono arrivati i suoi bisogni primari… poi le sue necessità esistenziali… e quindi, per evitare di continuare a “scambiare” beni e generi di sopravvivenza, sono state create - per motivi pratici - le monete (un tempo erano conchiglie, sassetti, pietre, carrube...)

Come tutte le cose che l’uomo astrae e teorizza, anche il danaro ha quindi inizato mostruosamente a prendere una sua vita… una sua forma autonoma di esistenza, avulsa dal suo potenziale corrispettivo in oro o addirittura dal suo potere reale di acquisto.

Il danaro è divenuto quindi teoria, sistema, materia pura… in pratica Dio.

Al giorno d’oggi i pochi potenti che muovono le fila del mondo sanno bene quanto la gente adori i soldi e quanto la nostra natura consumista ci porti ad essere sempre più schiavi del nulla…

Il nuovo cellulare con lo schermo ultrapiatto le e-mail incorporate e la tazzina del caffè che si materializza! Wow!

Quindi l’economia degli ultimi cent’anni si è tutta mossa nella direzione di un controllo totale dei bisogni dell’uomo attraverso i soldi ed il fascino che essi esercitano.

Ovviamente, in un panorama così profondamente desolante, l’anima ed i veri bisogni dello spirito vanno letteralmente affanculo, per fare spazio solo ed unicamente alla materia: vera regina incontrastata del nostro lercissimo mondo.

Fortunatamente non tutto è perduto e si stanno sviluppando teorie, filosofie e modi di vita alternativi al consumismo più totale e bieco nel quale stiamo annegando.

I cosiddetti “economisti spirituali” primo fra tutti Clive Hamilton, ma anche Serge Latouche e gli italiani Achille Rossi, Riccardo Petrella e Domenico Piovesana stanno cercando di riportare la nostra ormai drogatissima percezione del reale ad un livello vivibile, sincero e soprattutto meno disumano di quello attuale.

Ci riusciranno?

Non lo so, amici. Ma ci stanno provando.