Creato da torossis il 08/08/2010
Perfidie di Stefano Torossi

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

torossisslavkoradiccarmelo.rizzo70minarossi82aristarco7dudeziochiarasanyenrico505tobias_shuffleRavvedutiIn2Sky_Eaglechristie_malryunastella43isolde6antelao63
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Regalino di capodanno - ...Pigrizia postnatalizia »

Opinabili opinioni

 

  IL CAVALIER SERPENTE

  Perfidie di Stefano Torossi

   6 gennaio 2014

  OPINABILI OPINIONI

 

Ultimo giorno del 2013. Sera. Prima di andarcene a spasso per Via dei Fori Imperiali, abbiamo acceso RaiUno sul solito spettacolone di capodanno, in cui a un certo punto è apparso un Umberto Tozzi tristemente abbigliato in giubbotto di cuoio da motociclista, maglietta slabbrata, e imbarazzante pappagorgia da ultrasessantenne qual è. Lasciatecelo dire: l'unico che si può ancora e sempre permettere, anche se decrepito, qualsiasi look è Clint Eastwood. Tutti gli altri no, e soprattutto Tozzi, che sul palco (proprio dove uno dovrebbe essere al meglio) appariva decisamente fuori posto, e anche un bel po' sciatto.

Effetto simile ce lo ha fatto Grillo, presentatosi stavolta tra il ruffiano e il finto mansueto, cui abbiamo dedicato qualche minuto del suo faticoso (da seguire) e un po' risibile discorso di capodanno, concluso da un fumettistico "Che la forza sia con voi!" Addosso una camicia da boscaiolo del Wisconsin, anche questa scarsamente coerente con l'età e la situazione. Meglio, molto meglio Napolitano, vestito come si conviene, che potrebbe (ma non crediamo che vorrebbe) essere suo padre.

Sbirciatina a "L'attimo fuggente", film esemplare del perché gli americani sono più bravi di noi: sceneggiatura superba, recitazione stratosferica, anche dei ragazzini, riprese magnifiche, storia emozionante. Ci è venuto in mente, e ce ne scusiamo perché nelle Feste bisognerebbe essere buoni, come rappresentante nazionale dell'ottava musa ed eventuale campione da contrapporre, Rocco Papaleo, di cui in uno spot abbiamo visto annunciata la prossima uscita sugli schermi.

E poi siamo andati per Roma. Erano tutti in strada. Abbiamo visto spettacolini caserecci, modesti e dall'aria improvvisata, ma anche bei giochi di laser; e finalmente il conto alla rovescia in cifre luminose. Che sarebbe in sé una faccenda piuttosto banale. Ma quando la proiezione atterra sul Colosseo, ecco che qualunque banalità diventa speciale. Questo significa purtroppo che per mettere su qualcosa di memorabile in questa città non serve nessuno sforzo. E così, viziati come siamo, l'andazzo pressapochistico lo tiriamo avanti fin dai tempi di Numa Pompilio.

E' passata ormai la mezzanotte. Siamo a mercoledì primo gennaio duemilaquattordici. Tempo soleggiato e tiepidino. La notizia (una di quelle rassicuranti) è che il Conservatorio di Santa Cecilia, ora in mano all'energetico nuovo direttore, Alfredo Santoloci, si è inventato un evento straordinario: Il Museo che Suona. Succede che il magnifico Museo degli Strumenti Musicali, piazzato in uno dei più interessanti siti archeologici della città, il Palazzo Sessoriano, benissimo allestito e da noi frequentemente visitato, ogni volta in totale solitudine nelle sale deserte, oggi pomeriggio era tutto un ribollire di persone. Perché, con intelligente quanto semplice idea, Santoloci aveva organizzato, intanto un ingresso gratuito, e poi gruppi di musicisti del Conservatorio itineranti nel museo a suonare per il pubblico vecchi o vecchissimi strumenti che fino a quel momento erano rimasti chiusi nelle bacheche come mummie imbalsamate.

E qui permetteteci, dopo la sfilza delle precedenti, di esporre un'altra delle nostre opinabili opinioni. Un quadro, una statua, un reperto archeologico non hanno bisogno di niente altro che la loro stessa esistenza per trovare posto in un museo. Sono belli così come sono, e questo basta. Uno strumento (musicale, ma anche industriale) a cui viene tolta la sua funzione, che è produrre suono, o forza, sarà anche interessante come oggetto, ma se non lo si fa vivere diventa, appunto, una mummia imbalsamata.

3 gennaio, primo funerale dell'anno. L'amico Roberto Ciotti, chitarrista. Naturalmente alla Chiesa degli Artisti. Ogni funerale è lo specchio del mondo al quale apparteneva il defunto. In questo caso quello del blues. E allora, eccoci in mezzo a una folla sorprendente di anziani baffuti, barbuti, selvaggiamente capelluti, con code di cavallo, cappelloni e stivali. Naturalmente il tutto striminzito e scolorito dagli anni (tranne qualche caso di restauro, tentato ma non sempre riuscito), per cui le code di cavallo sono ridotte a due spaghetti, i baffoni e i barboni, un po' tarlati, sono candidi, o meglio gialli di nicotina (c'era fuori della chiesa una puzza di fumo esiziale) e i capelli, se e quando ci sono ancora, così radi che ci si vede attraverso. Molti occhi rossi e sguardi spenti, non più nascosti dai sexy Ray-Ban di ordinanza, ma quasi sottolineati da inequivocabili occhialetti da presbite.                                                  

Ultima opinabile opinione. Noi ritroviamo nei pittoreschi particolari di questa scena i simboli di un periodo eroico, che purtroppo ormai risulta degradato a semplice passato, senza più eroismo. Allora forse sarebbe meglio metterli in archivio, questi simboli di ieri, per evitare che oggi diventino patetici. O ci sbagliamo?



                                         

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/torossi/trackback.php?msg=12596638

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963