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Post n°292 pubblicato il 02 Luglio 2010 da mrjnks
La festa "do pisci a mmari". Ogni anno, ad Acitrezza, antico villaggio dei Malavoglia, teatro del romanzo verghiano, durante le celebrazioni del patrono, S.Giovanni Battista, si rinnova una tradizione che risale all'inaugurazione della statua lignea del Battista, sin dal 1750, nel pomeriggio del 24 di Giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista, il paese veniva addobbato con pennoni e bandiere e illuminato con lucerne di terracotta alimentate ad olio di oliva e si mangiavano le fave nuove perché si riteneva facessero scontare loro i peccati. Alcuni raccoglievano anche l'erba puleggia, i cui vapori lenivano i dolori facciali mentre altri, specie chi aveva una malattia agli occhi, facevano il bagno il giorno di S. Giovanni Battista ritenendolo miracoloso. Le donne e i bambini, per adempiere ai voti fatti durante l'anno, indossavano, e ancora oggi lo fanno, dei capi colore rosso, e una cordicina gialla che circondava loro la vita. Intorno al 1822, in occasione della festa, si racconta rappresentasse la "Conquista di Algeri",e cioè l'assalto di alcune fortezze turche da parte della flotta cristiana, episodio saliente dell'impresa di Carlo V nel 1541, ma le sue radici sono tanto vecchie quanto le antiche origini del paese e si perdono come sempre nei meandri del tempo, certo che inizialmente fosse un rito pagano.
La festa di San Giovanni Battista e molto sentita nei borghi marinari, tanto che i pescatori a tutt'oggi vi si rivolgono per ottenere una pesca abbondante. Molti sono i borgi marinari che festeggiano con questo rito, il più importante ed antico è proprio quello che si svolge ad Acitrezza, mentre le foto si riferiscono al rito di San Giovanni li cuti, un antico borgo di pescatori oggi incastonato tra i palazzi della città che inesorabilmente avanza ingoiando tutto. Tutto inizia con la calata dei pescatori verso il mare che invocano San Giovanni Battista affinché la pesca che si accingono a svolgere, possa andare bene e possa essere abbondante e senza pericoli. "A livanti... A punenti" Si comincia la pesca "do pisci", nella prima parte rappresentato da un esperto nuotatore che si immerge nello specchio di acqua teatro della pantomima.
Chiudono come sempre i fuochi d'artificio che illuminano tutta la zono antistante, mentre la banda musicale, che nel frattempo ha stazionato proprio accanto a me,non ha mai smesso di strimpellare i vari motivetti senza tempo, continua il suo lavoro per la felicità dei miei poveri timpani.... Vi lascio con un video, che non rende certamente giustizia, ma è in grado di dare un'idea dello svolgimento del rito. -Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare- Jorges Luis Borges, “Navigazione, da Luna de enfrente” Sayonara |
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