Creato da varesotto044 il 03/07/2014
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VAL VEDDASCA

Post n°35 pubblicato il 03 Agosto 2014 da varesotto044

Lasciato il Lago Maggiore parte Nord entriamo nella Val Veddasca.

Valle attraversata dal torrente Giona, che dal monte Tamaro scende verso il Lago Maggiore, non presenta vie di comunicazione tra i due versanti.

Il versante alla destra del torrente Giona presenta numerose e piccoli paesi tenuti in vita dalla strada che da Maccagno conduce a Indemini, in territorio svizzero: Veddo, Garabiolo, Cadero, Graglio, Armio, Lozzo, Biegno.

Veddo, che ha dato il nome alla valle, e Garabiolo sono oggi frazioni del comune di Maccagno, mentre Cadero, Graglio, Armio (sede comunale), Lozzo e Biegno hanno dato vita al Comune di Veddasca.

Sull'altro versante, invece purtroppo c'è una sorta di stato di abbandono e l'unico paese che è riuscito a mantenersi vitale è Curiglia, raggiungibile dall'unica strada proveniente da Dumenza. Un caso simbolo è Monteviasco, collegato a Piero da una lunga mulattiera a scalinata e solo dal 1985 da una funivia che dovrebbe strapparlo al suo isolamento.

Anche Piero, un tempo famoso per il suoi mulini in pietra, è oggi in semiabbandono ed è abitato da una comunità agricola che producep rodotti biologici (soprattutto apicoltura e vivaistica).

Iniziamo oggi a presentare il Passo della Forcora e il Lago Delio.

Il Passo della Forcora si trova a circa 1170 metri sul livello del mare e da qui si possono fare escursioni ed è zona dove si pratica anche sci alpino e di fondo. La pista porta gli sciatori alla vetta del Monte Cadringa. Si può raggiungere in auto da Maccagno seguendo le indicazioni per Veddasca e il Lago Delio.

Dal Passo della Forcora una mulattiera conduce al Lago Delio, un invaso naturale di origine glaciale raggiungibile comunque anche questo in auto sempre da Maccagno.


 


 IL LAGO DELIO

 

 AL PASSO FORCORA

 

 LA FORCORA IN INVERNO

 

 LA CHIESETTA MADONNA DELLE NEVI ALLA FORCORA


 
 
 
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