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WHITE WIDOW LA VENERE BIANCA
Indoor- Outdoor
-sativa 60%- indica40%
-Fioritura: 8 settimane indoor, fine ottobre outdoor
-Aroma: fresco di pino, con retrogusto di fiori e frutti.
-effetto: cerebrale e corporale. Potente ma non sedativo.
-THC: 18,9%
-CBD: 0,1%
-produzione: 450g per m2 indoor
Sin dai suoi inizi nel 1995 White Widow è la varietà più famosa nel mondo.
Le piante hanno un altezza media, la bianca resina che le ricopre è divenuta una leggenda, da qui il suo nome : white widow= vedova bianca. Per chi fuma questa varietà di ganja auguro una buona fumata e spero di far salire la mia massa celebrale al 7 cielo con una fumata di questo elemento terrestre che provoca visioni divine.
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Post n°1 pubblicato il 06 Giugno 2007 da ziobobmarley2007
Robert Nesta Marley nasce il 6 febbraio 1945 sulle colline di St. Ann, dalla giamaicana Cedella Booker e da Norval Marley, Capitan del Reggimento Britannico delle Indie Occidentali. E’ proprio a Trench Town che Bob conosce Neville O’Riley Livingston (conosciuto come Bunny) e Peter Tosh con i quali condivide la forte passione per la musica e con i quali fonda il primo nucleo dei Wailing Wailers all’inizio degli anni ‘60. Il primo singolo dei Wailing Wailers, ‘Simmer down’, realizzato alla fine del 1963 con la casa discografica Studio One di Clement-Sir Coxsone-Dodd, riscuote molto successo in Giamaica vendendo 75.000 copie e arrivando alla prima posizione della classifica nel gennaio del 1964. Nel frattempo la musica giamaicana sta rapidamente cambiando: dai ritmi ska e bluebeat, che qui hanno dominato per oltre mezzo decennio, passando dal più lento e sensuale rocksteady, per arrivare alla sincopata musica reggae che interpreta l’inquietudine religiosa della tradizione afro. Agli inizi degli anni ’70 la band pubblica, con la casa discografica inglese indipendente Island Records di Chris Blackwell, l’album “Catch A Fire”: questo è uno dei primi album di reggae a godere di una vasta distribuzione e una pesante promozione internazionale. L’album, pur non essendo subito una hit, ha un enorme impatto sui mass media a tal punto che i Wailers tengono un tour in Inghilterra, altra novità assoluta per un gruppo regge. E’ l’inizio del successo internazionale. Con il crescente successo internazionale, cresce anche l’importanza politica di Bob Marley in Giamaica: la sua ferma posizione rastafariana trova una forte risonanza nei giovani del ghetto e si scontra seriamente con le istituzioni per i messaggi anti-conservatori presenti nella sua musica. Gli anni compresi tra il 1974 e il 1980 rappresentano un periodo creativo straordinario per l’artista che lo porta alla produzione di numerosi e indimenticabili album tra cui: “Natty dread” (1974), con la canzone 'No Woman No Cry', primo vero successo su scala mondiale, “Rastaman Vibration” (1976), “Exodus” (1977), e “Survival” (1979) e “Uprising” (1980), che include la hit 'Could you be love'. “Uprising”, l’ultimo album registrato da Bob Marley, in un certo senso una sintesi dei valori artistici, religiosi e umani del musicista, contiene la straordinaria ‘Redemption Song’, un assolo di voce e chitarra, il cui testo è una sentita interpretazione di un discorso lasciato al popolo africano da Hailè Selassiè prima di morire. Bob Marley si spegne, stroncato da un tumore, l’11 maggio 1981, a Miami, all’età di 36 anni. |
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