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Ancora sull'Italiano!
Post n°18 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da ibiscos0
L'Accademia della Crusca, l'antico istituto che si occupa di studi e ricerche sulla lingua italiana, riceve quotidianamente una quantità considerevole di quesiti circa i dubbi ortografici, grammaticali e lessicali che tormentano molti studiosi, insegnanti e docenti universitari di fronte a usi non del tutto ortodossi della lingua che compaiono in contesti colti, sui quotidiani o ascoltati alla tv e alla radio. Com'è il plurale di "euro"? "latte" ha il plurale? E' corretto il verbo "attenzionare"? "Sogniando" o "sognando" Il servizio di pronto soccorso dell'Accademia, una casella di posta elettronica a disposizione sul sito dell'accademia, denuncia ora un progressivo aumento delle richieste sorprendentemente da parte di professionisti, famiglie, curiosi, a dimostrazione che la lingua per qualcuno è un tormentone o che comunque un terreno minato. La lingua italiana è certamente bistrattata e le cause di tale maltrattamento non sono direttamente linguistiche, bensì culturali. Concordiamo senz'altro sul fatto che la lingua è in continuo mutamento ed evoluzione, è materia viva e l'uso comune finisce col modificare la grammatica. Tant'è che ormai si accetta "gli" al posto di "loro", "lui" e "lei" come soggetti. Ma, preoccupa la tendenza ad abbandonare l'uso corretto della nostra lingua. Domande: (a) si tratta di ragionare sulla differenza tra oggettive infrazioni alla lingua o violazioni della sensibilità stilistica soggettiva? (b) chi "legifera" sulla lingua: il linguista o il parlante?
Oltranza oltraggio
Salti saltabecchi friggendo puro-pura nel vuoto spinto outré ti fai più in là intangibile - tutto sommato - tutto sommato tutto sei più in là ti vedo nel fondo della mia serachiusascura ti identifico tra i non i sic i sigh ti disentifico solo no solo sì solo piena di punte immite frigida ti fai più in là e sprofondi e strafai in te sempre più in te fotti il campo decedi verso nel tuo sprofondi brilli feroce inconsutile nonnulla l'esplodente l'eclatante e non si sente nulla non si sente no sei saltata più in là ricca saltabeccante là
L'oltraggio
Andrea Zanzotto, da La beltà, Mondadori Milano 1968 |