Il pedone bianco

Ferragosto in ufficio

Questa settimana io lavoro.
Controtendenza rispetto alla maggior parte della gente, io sono in ufficio.
E non è affatto una brutta sensazione.
Tutto tranquillo, telefoni che non suonano, poche mail, e la possibilità di sistemare tutte quelle cartine che non avevo mai tempo di metter a posto.
E quindi vai di note spese, di rimborsi sanitari, di documenti ISO, e amenità simili.
E poi, l'aria condizionata funziona pure bene...
Direi non è affatto male.
Ma...non mi devo abituare: tempo due settimane e qui tornerà il manicomio di sempre...
Ma intanto, mi godo 'sta calma.

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Caleidoscopio

L'estate non è sicuramente la mia stagione preferita.
Mi è stato detto questo sia dovuto, tra le altre cose, anche al mio segno zodiacale.
Un segno invernale.
Di fatto, mi sento come fossi in letargo.
Osservo il tempo passare, adempio ai miei impegni in maniera semplice, precisa ma senza spunti di vivacità.
Non è il momento di utilizzare forze in aggiunta a quelle minimamente indispensabili.
Più che vivere, penso di esser nella condizione di guardarmi vivere.

si viene e si va, di umana commedia, che c'è chi la spiega e c'è chi vive e va

Io non riesco, non voglio, spiegarla a me stesso.
Preferisco vivere e andare.

si viene e si va comunque, fischiando, cantando il motivo, ci serve comunque un motivo

Che se non hai il motivo, fischi una musica, tante musiche insieme, un medley!
Non c'è molto altro da dire.
Osservo, fischietto, e vado avanti.
Piano.
In attesa di temperature più miti, tempi più vivaci, situazioni più proficue.

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Mai dire mai

Io che odio il caldo.
Io che nella prossima vita spero di rinascere pinguino.
Io che le ferie al mare, al caldo, con la sabbia ti si appiccica, e poi magari ti vien l'eritema, e allora e tutto un grattarsi...no no no, non se ne parla nemmeno.
Io che d'inverno si va a sciare, mica alle maldive: che dato che è arrivato il fresco, mi devo andar a cercare il caldo?
Ecco, io che tutte 'ste cose, e anche molte altre affini.
E con tutte ste cose...zaaaac...arriva un giorno che ti prenoti una settimana...sul Mar Rosso.
Eh si: mai dire mai.
I più potrebbero, di primo acchito, attingere a piene mani dai luoghi comuni per spiegar la cosa.
Tipo, partendo da quelli più "politically correct", asserire che "l'amore fa fare molte cose", fino ad arrivare a quelli più "terreni", che sostengono che "tira più un pelo di f..a di un carro di buoi", per dire che verosimilmente sarà stata qualche dolce donzella a convincermi a sulla destinazione, piuttosto che la destinazione sia una rinomata "terra santa della patata" a pagamento.
E invece, no.
Perchè a me non è che le cose comuni, usuali, scontate, semplici, non piacciano.
No, il punto non è quello.
A me, semplicemente, quelle cose lì non capitano!!
Che, ad esempio, se io dicessi che me ne vado, che so 15gg. a Patthaia/Pathong, comune di Puket, sostenendo di esser interessato alla cucina locale, per il semplice fatto di esser uomo, tutti, o comunque la maggior parte, si sentirebbe nel giusto sostenendo: "se se, a me la racconti!!".
Oppure, due settimane in Messico con una dolce donzella, con la quale il "risultato", cosiccome la "sistemazione in camera matrimoniale" non è oggetto di discussione, bensì cosa assodata.
Niente di tutto questo: io mi faccio una settimana sul Mar Rosso in compagnia di due amici.
Quindi, mai dire mai.
Che poi arriva sempre il giorno in cui, ti capita.
Perchè ste cose cono un po' come Natale: quando arriva, arriva!
Sapevatelo!

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Mixing thinks

Mi par di avere un frullatore...in testa.
Niente di particolarmente grave, credo.
Solo che non riesco a mantener l'attenzione su un pensiero per più di qualche attimo, senza che ne arrivi subito un'altro a catturare l'attenzione delle mie sinapsi, portando a spasso i miei neuroni, che in qualche istante passeranno poi ad un altro.
E questo è anche uno dei motivi dell'assenza dal blog.
Non riesco a metter giù nulla di ragionevolmente leggibile.
Si, decisamente ho bisogno di un po' di ferie, di un po' di relax.
E allora adesso vado a guardarmi un po' di offerte, che la settimana prossima si parte!

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Panta rei

In fondo, non c'è bisogno di starci tanto a pensare.
Nella vita ti capita quello che ti capita.
Punto!
Non serve star a cercare, rimuginare, pensare, strolicare, arrovellarsi le sinapsi cerebrali per cercar spiegazioni.
Si troveranno mille e mille spiegazioni, tutte ilazioni: nessuna sarà la verità assoluta.
Qualcuna, al massimo, ci potrà assomigliare parecchio.
Le cose capitano e basta.
Ci puoi star più o meno male.
Magari ci stai anche un casino male, più male di quanto tu non sia stato quando avevi l'ascesso al dente del giudizio.
Così tanto male che non immaginavi di poter sopportare così tanto male.
Malissimissimo insomma.
Ma comunque vada, non morirai.
Perchè poi passa.
Il male non fa male per sempre: a un certo punto passa.
Sempre.

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