129. Cantico delle Creature

E’ una mia intima e grande soddisfazione sapere che il primo testo poetico della lingua italiana di cui si conosce l’autore sia il meraviglioso Cantico delle Creature scritto da San Francesco, intorno al 1224.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cantico_delle_creature

http://www.treccani.it/enciclopedia/cantico-di-frate-sole/

http://www.treccani.it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/05_06_Francesco_dAssisi.html

 

La lingua italiana si forma prima attraverso testi in prosa -letterari e giuridici- e la poesia si affaccia dopo, un po’ più tardi rispetto alla prosa.
Nel 1938 fu scoperta una canzone che è antecedente il Cantico delle Creature e i testi d’amore di Giacomo Lentini, e di cui non si conosce l’autore: Quando eu stava in le tu cathene. Fu trascritta su una pergamena tra il 1180 e il 1210, ora conservata nell’Archivio Storico Vescovile di Ravenna. E’ una traccia, anche tenera, dei primi albori della nostra lingua, che toccava l’argomento dell’amore tra un uomo e una donna.
A me fa piacere che la lingua italiana, in ambito poetico, si stesse formando sul tema dell’amore.

http://www.treccani.it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/01_17_Anonimo_pergamena.html

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/14/piu-antichi-versi-italiani.html

 

Ma il Cantico delle Creature è un testo più maturo, più organizzato dal punto di vista linguistico, e a ragione detiene il primato di primo testo poetico della lingua italiana, considerando anche il fatto che se ne conosce l’autore.
Anche nel Cantico dei Cantici si parla d’amore, e di quell’amore che piace a me, quello a cui penso quando, impropriamente, ne parlo: una condizione di connessione con tutto l’esistente, di assenza di paura; una condizione  il cui raggiungimento forse necessita il cammino di un’intera vita. E dentro questo amore ha per me senso l’amore tra un uomo e una donna.
Questo tipo di amore-connessione si esprime, per Francesco, con la lode al “suo” Signore – “Laudato sie, mi’ Signore”-  che ha creato tutto ciò che esiste, e quindi il Cantico diventa un meraviglioso inno alla Vita e alle vite, e anche a quella che, dopo Jung, chiameremmo l’Ombra, perché il Cantico include la lode al Signore anche per la morte.
Non viene descritto l’amore tra un uomo e una donna, Francesco non loda il suo Signore per questo aspetto della vita e, anche se è noto che l’argomento all’epoca era campo della poesia amorosa, un po’ me ne dispiace; ma è talmente ampio vasto immenso lo spazio del  “Laudato sii” di Francesco, che le relazioni-connessioni instaurate nel testo sortiscono l’effetto di una totale inclusività, ci si sente inclusi sia come singoli che come “appartenenti a” ed è in questa appartenenza che trovo inclusa, se anche non esplicitata,  la relazione a due.
Ciò che mi colpisce molto nel Cantico è anche la sua capacità di includere l'”essere” e i “comportamenti”: l’acqua “è” molto utile et humile et pretiosa et casta; il fuoco “ennallumina” et “è” bello e iocundo; ecc., in una coerenza che sottolinea la natura delle cose e le loro capacità, il loro modo sia di essere che di stare nel mondo e di contribuire alla vita. Le creature sembrano avere piena coscienza di sé, di ciò che sono, di ciò che fanno, diversamente, sembra, da noi essere umani che il più delle volte ci illudiamo su ciò che siamo e ciò che possiamo fare, con conseguenze nefaste delle e sulle nostre ‘scelte’.  E le creature del Cantico sembrano avere questa piena coscienza perché cantate da una voce di alta consapevolezza, quella dell’autore che le vede per ciò che sono tanto quanto vede se stesso per ciò che è.
Mi sento felice quando penso che la lingua italiana esprime la sua prima forma di poesia d’autore con il Cantico delle Creature, un testo che anche i laici potrebbero apprezzare, proprio per questa sua forza inclusiva e per la sua capacità di connessione che, necessariamente, sfocia in una alta forma di lode, quello stato di grazia che a volte conosciamo proprio perché ci sentiamo di appartenere a  sistemi che sosteniamo con la nostra vita e che ci sostiene con tutte le altre vite che ne fanno parte.

 

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129. Cantico delle Creatureultima modifica: 2019-10-04T12:18:25+02:00da mara.alunni