35. riflettere; nomin-amare, utilizzare nomi rispettosi, mapp-amare: niente è più forte e più duraturo della dolcezza … il post finora con il maggior numero di puntini di sospensione e di punti di domanda :-)

C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.

È lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.

Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.

Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.

E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.

A volte un po’ lo invidio
– per fortuna mi passa.

Wisława Szymborska, Basta così, Adelphi 2012

 

è immenso il numero delle persone ferite-torturate-uccise-fatte scomparire dai “discorsi” ufficiali e accettati, completi, bene aggiustati, bene costruiti, logici, inappuntabili, colmi di ideali nobili …
è immenso, sia sul piano privato che su quello pubblico, politico, religioso …
valori che poi si sono dispersi nel tempo, superati da maggiori conoscenze e consapevolezze di persone dedite alle avventure dell’anima e del pensiero e di se stessi, ma valori che hanno fatto man bassa di vite, di sogni, di desideri e progetti …
la follia del mondo, le follie del mondo …
ma dove spesso anche ci si rintana, per paura per rabbia per dolore …
la follia del mondo che diventa luogo sicuro e di cui si diventa complici con tutti i “devo”/”non devo”, espressioni di introiezioni dei caparbi discorsi ipnotici  dei poteri di turno…
il vero e il giusto e i devi e i non-devi spacciati come droghe che annientano le coscienze …
il vero e il giusto a cui aderire …
possiamo iniziare a chiamarli “i” veri, “i”giusti, con i plurali che loro competono per quanti se ne sono avvicendati sulla terra?
quanti veri e giusti nella storia dell’umanità, di volta in volta veri, di volta in volta giusti; quante vite strappate da essi o aderite ad essi?

sei donna-sei uomo, non devi/devi e questo è il giusto …
sei handicappato/, non devi/devi e questo è il giusto …
sei servo/a, sei negro/a, sei immigrato/a, sei di un altro partito, sei omosessuale, sei nobile, sei il re, sei prete, sei terrone/a, sei ebreo/a, sei bambino/a, sei (con totale identificazione di una parte con la persona, con un uso avventuroso-psico-socio-antropologico della sineddoche ) e “quindi” (una delle più fantascientifiche parole nella costruzione di “discorsi”, ammettiamolo) devi/non devi

quando obbedire, quando dissentire?

1c39f3wb5w0zguardiamo insieme qualche mappa, allora, e, attraverso le inevitabili riflessioni suggerite dall’osservazione delle più svariate rappresentazioni del mondo, decostruiamo gli “ordini dei discorsi” che si sono succeduti nei tempi e che hanno fatto del male a tantissime persone … guardiamo da altre prospettive …
per esempio, una cosa da fare: chiamiamo per nome ogni essere umano … non categorizzazioni (immigrati, uomini, donne, siriani, gay, ebrei, ecc), ma nomi, andiamo alla scoperta dei nomi … i nomi propri delle persone sono dolci suoni capaci di racchiudere la loro storia in una sola parola … e niente è più forte e più duraturo della dolcezza …
“io sono Mara”, “tu sei …” e i nomi diventano elementi delle relazioni, di scambio di fiducia di rispetto, e che imprimono all'”io sono” la vastità e la fluidità che lo caratterizzano, ma che sembra non riusciamo più a vedere …
i nomi sono conoscenze …
ammiriamo i viaggiatori che si sono spinti fuori dai recinti dei “veri” traballanti, dei “giusti” marcescenti, dei “devi/non-devi” obnubilanti, i viaggiatori capaci di abbracciare senza condizioni le domande “io chi sono?”, “tu chi sei?” e di guardare con occhi edenici e consapevoli i territori del mondo e degli esseri umani

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guardiamo con la consapevolezza di chi sa che è venuto dopo e la consapevolezza di chi sa che viene prima di ciò che verrà
è possibile rendere prospettico il  presente?

cosa è duraturo? esistono valori tali da poterlo essere sempre?

quanto idee e convinzioni e mappe modificano il territorio?

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cosa diciamo quando diciamo “scelta”, “libertà”?

cosa diciamo quando diciamo “viaggiare”?

cosa diciamo quando diciamo “altro”, “altrove”, “l’altro/a”?

cosa diciamo quando diciamo “scoprire”?

“io”?

“tu”?

“loro”?

e “confine”?

e “uguale”?

e “diverso/a”?

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2003, Muxing Zhang, 11 anni, Yangfangdian Central Primary School, Beijing, Cina

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(ANSA) - BOLOGNA, 5 LUG - Mostra e iniziative a Bologna dedicate alle vignette di Rap, Chiara Rapaccini, che ha fatto un cult degli "Amori Sfigati". Inaugurazione lunedì sera in piazza Maggiore con il direttore della Cineteca in vista della proiezione di Risate di Gioia restaurato, poi mostra degli 'Amori Sgualciti' dall'8 luglio al 14 agosto in Salaborsa (lenzuola disegnate). C'è anche il videobox per raccontare le proprie sfortune in amore.

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libro mondo

 

 

35. riflettere; nomin-amare, utilizzare nomi rispettosi, mapp-amare: niente è più forte e più duraturo della dolcezza … il post finora con il maggior numero di puntini di sospensione e di punti di domanda :-)ultima modifica: 2018-11-25T14:20:29+01:00da mara.alunni

2 pensieri riguardo “35. riflettere; nomin-amare, utilizzare nomi rispettosi, mapp-amare: niente è più forte e più duraturo della dolcezza … il post finora con il maggior numero di puntini di sospensione e di punti di domanda :-)”

    1. Grazie. A me inducono speranze l’intelligenza e l’ironia espresse nel tuo blog (e il ricordo del bel gruppo di persone intelligenti e ironiche che si era creato intorno al blog di Marco e di cui eri capofila) 🙂 Ciao. Spero a presto.

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