Manuela Arcuri, c’è del marcio in Danimarca

thorn2021   21 maggio 2021   Commenti disabilitati su Manuela Arcuri, c’è del marcio in Danimarca

AAKeDAFC’è del marcio in Danimarca. Forse non sbagliava William Shakespeare quando pronunciò questa frase. E che ci sia del marcio pure del mondo dello spettacolo è cosa nota anche se non scandagliata. Manuela Arcuri è stata convocata dalla Procura di Roma per far luce sulla vicenda di Teodosio Tarallo, l’amministratore della società di produzione Ares, morto suicida nel gennaio del 2019. Una morte che non ha convinto gli inquirenti che sulla vicenda avevano già ascoltato personaggi come di Rosalinda CannavóEva GrimaldiGabriel GarkoMassimiliano MorraNancy BrilliFrancesco TestiBarbara D’Urso e Giuliana De Sio. Tutti vip che ruotano intorno alla società fallita. L’inchiesta era partita in seguito alle rivelazioni fatte nella casa del Grande Fratello Vip da Rosalinda Cannavò e Massimiliano Morra che, intercettati di nascosto, avevano lanciato sospetti sulla figura di Alberto Tarallo, il patron della Ares, dipingendolo con colori a tinte fosche. “Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato. Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui. Che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo.”, aveva detto l’attrice, mentre Morra aveva fatto riferimento a un fantomatico “Lucifero”. Gli inquirenti sospettano che quel suicidio si tratti in realtà di un omicidio e che dentro quella società si fosse creata una sorta di setta, con tanto di regole che i divi dovevano religiosamente rispettare, come per esempio rompere ogni contatto con la famiglia e il mondo esterno. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro in questa strana faccenda e stamattina hanno chiamato a deporre Manuela Arcuri che già nel corso della puntata di Non è l’Arena aveva parlato di Alberto Tarallo con toni lusinghieri, definendolo un uomo generoso, altruista, paterno. Un personaggio messo dalla gogna da quanti gli avrebbero voltato le spalle dopo il fallimento della società. “Finché c’era il lavoro era tutto rose e fiori, c’erano i soldi. Crollato lui è facile voltargli le spalle”, aveva rivelato la Arcuri. Sarà vero? Sarà falso? Non si sa. L’unica cosa certa è che quel famoso detto che recita “non tutto ciò che luccica è oro” non è un aforisma campato in aria. E questo vale ancor di più nel mondo dello spettacolo, che somiglia sempre più a un sepolcro imbiancato pieno di ossa marce. 

Manuela Arcuri, c’è del marcio in Danimarcaultima modifica: 2021-05-21T17:33:22+02:00da thorn2021