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parla il mio cuore... racconti dalla mia quarta vita -

 
 

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Post N° 466

Post n°466 pubblicato il 21 Aprile 2006 da merizeta21

La ragazza bionda compie oggi 42 anni, ma ne dimostra parecchi di meno.
Seduta sul divano racconta la sua avventura, se n'è andata di casa a diciotto anni, ha cominciato a vivere da sola, proprio sola, senza fidanzato, senza nessuno, con un lavoro precario.
Si guarda intorno e dice con la sua voce dolce, la "erre" francese, che lei ha sempre ricominciato con gioia, una nuova casa, una nuova storia, un lavoro diverso. Magari soffrendo per la fine di quelle  vecchie, ma sempre basandosi sulla certezza  che cambiare le avrebbe fatto bene.
Noi la guardiamo, invidiose  della sua identità così forte, del suo amore per la libertà, del suo bastarsi da sè.
Noi che non siamo capaci, che ci sentiamo monche senza un'amore, una famiglia, un'universo noto che ci ruoti intorno.
Siamo nate dalla parte sbagliata? troppo presto? troppo tardi? chissà...   

Commenti al Post:
magdalene57
magdalene57 il 21/04/06 alle 12:30 via WEB
questa ragazza è saggia. io credo che però il difficile sia staccarsi dalle cose che finiscono, il difficile è dire con serenità ch il cerchio si è chiuso propio nel punto perfetto, dove voveva chiudersi. poi si rricomincia e si può pure essere ancora felici. ma ti manca ciò che lasci... bello questo post. ero da scalza e sono approdata qui. un saluto Magdalene
 
 
merizeta21
merizeta21 il 21/04/06 alle 12:41 via WEB
benvenuta! :-)
 
pal_jazz
pal_jazz il 21/04/06 alle 14:32 via WEB
..a me è successo di pensarla come lei, quando ho chiuso il mio matrimonio. Mi aveva euforizzato l'idea (e soprattutto la realizzazione) di cambiare vita, regione, lavoro, tutto o quasi..visto che una figlia, quella no, quella non la puoi e non la vorresti nemmeno cambiare. Il resto, beh...diciamo che ogni tanto trovare un tasto con scritto "reset" in giro, non sarebbe nemmeno male..ma poi, se ci pensi, insieme se ne vanno anche i ricordi belli , le risate, le emozioni...e vorrebbe dire che domani ci sveglieremo diverse, estranee a noi stesse...no no...troppo problematico per me :-)
 
scalzasempre
scalzasempre il 21/04/06 alle 21:43 via WEB
La serenità è una lunga conquista. Ma sai, io credo che le strade per arrivarci siano tante. P. mi dice sempre "non cercare di imitare gli altri, sii te stessa. E' il meglio che puoi fare". Il problema è capire chi siamo. Penso. Vabhè mi sono in.cartata. Ho quella cosa che si chiama cuore che stasera cyppa un po'. ILY
 
stelladelmattino2005
stelladelmattino2005 il 22/04/06 alle 13:42 via WEB
E se lei guardasse noi con altrettanta invidia? E se tutta questa libertà facesse sentire lei monca ed irrealizzata, incapace di ricevere ma, soprattutto, di dare? Le medaglie hanno sempre due faccie ed entrambe possono essere giuste o sbagliate. Ieri avevo nulla, oggi ho troppo. In tutti e due i casi sento che c'è qualcosa di errato. Un abbraccio. A lunedì
 
 
merizeta21
merizeta21 il 26/04/06 alle 22:11 via WEB
no, lei non ci invidia. Le sembriamo strane...le sue storie son sempre finite a causa sua. Non solo o non sempre perchè le ha chiuse lei, ma sempre perchè a lei non andavano bene alcune cose, indipendentemente dall'affetto che c'era. Ne ha sofferto, ma ha sempre cambiato -dice- in meglio.
 
bravoragazzo1
bravoragazzo1 il 22/04/06 alle 23:56 via WEB
Ciao, ma ripensadoci con serenità, dopo che le sensazioni si sono sedimentate che cosa diresti di questa cosa ? Ciao
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/04/06 alle 14:02 via WEB
gran bella cosa la libertà... finché sei giovane, in buona salute e in grado di provvedere a te stessa con un lavoro magari anche precario, ma che ti procura un reddito sufficiente ai tuoi bisogni... ma se una o più di una di queste condizioni venisse a mancare, come la impaglieremmo, se non fossimo inseriti in un sistema di relazioni 'familiari' a cui appoggiargi? la struttura sociale della famiglia, credo che abbia soprattutto questa funzione... motivazioni affettive, certo, ma anche, e direi soprattutto, motivazioni pratiche...pensare solo a se stessi, certo, sarebbe bello, ma poi? ai genitori anziani chi ci pensa? ai malati, ai piu giovani, che ancora non sanno cavarsela da soli, chi ci pensa? la società? i servizi sociali? ma davvero vorremmo questo? e davvero lo stato sociale saprebbe e vorrebbe assumersi questo impegno anche economico?
 
 
merizeta21
merizeta21 il 26/04/06 alle 22:13 via WEB
stando così come sono ora le cose, ne dubito fortemente. Ma è anche vero che in altri paesi europei la cultura del rimanere in casa fino a oltre trent'anni e poi restare comunque nel circondario della famiglia non c'è. Forse, una sana via di mezzo...
 
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