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Post n°27 pubblicato il 14 Marzo 2008 da gleopardi
A Silvia... ...adoro la grandezza che i tuoi occhi esprimono quando arrivo e quando vado via. Avverto la tua gioia, la tua amicizia. Amicizia: che parolona. Sono certo che si abusi troppo di questo termine. Ho imparato che gli amici, in generale, non contano un cazzo. Sono clessidra di cristallo: scandiscono il tempo che non c’è mai e basta un nulla per ridurli in frantumi. Amicizia è disponibilità e autenticità. Altra parola in via di estinzione. So che bisogna sempre parlare di dare, talvolta però si avverte proprio l’esigenza di ricevere. Ed è lì che mi accorgo di essere veramente solo. Solo e abbandonato. Perché l’amico non c’è. Non ha voglia. E’ stanco. E’ con la donna. E’ al cesso che caga. Guarda la tele. Gioca a pallone. Ha le mestruazioni. Si sta scaccolando. Ascolta la musica. Mangia il panettone con i genitori. C’è la partita. Ha mal di testa. Ha mal di denti. Ha mal di scroto. Non ama le carte. Va a letto presto. Ha freddo. Si deve lavare i capelli. E’ stressato. E’ già tardi. Uscirei se non fosse che. Io caccio un urlo ma lui non sente, non risponde alle invocazioni. Se nevica farò un pupazzo di neve per seppellirci il mio pianto, così quando il sole lo scioglierà nessuno capirà che si tratta delle mie lacrime... |
Post n°26 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da gleopardi
NON FUGGIRE DI FRONTE ALL'IMPONDERABILE Imbrigliata dalla costrizione di apparire, ti sei nutrita di competizione annullando la profondità delle fosse oceaniche, sopprimendo il pensiero che vagava oltre lo spazio. L'ossessione di primeggiare sta divorando la tua anima ancor prima che il vestibolo del tuo cuore sia capanna dell'indicibile, sia trionfo dell'assolutamente immenso. E dinnanzi alla totalità che s'invola al di là della mente riesci a privilegiare l'ottusità della materia? Credi veramente che l'aretè di un individuo sia contenuta in un numero? Vuoi aderire alla banalità di un microcosmo di automi che sostengono di valere quanto un voto di matematica? NON FUGGIRE DI FRONTE ALL'IMPONDERABILE. |
Post n°25 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da gleopardi
Gironi infernali polverizzano desolate esistenze La morte violenta incombe durante la vita stentata Ritmi di tamburi lontani risuonano ambivalenti è la gioia perversa di Odinga e Kibaki che si danno la mano mentre i Luo e i KiKuyu si consumano ebbri di sangue immolato a Dioniso etnie che si annientano sotto la notte corvina Intanto Obama e Bush sorridono scaltri sotto un cielo diafano ed il mondo globalizzato piange per le vacanze svanite nel paradiso funesto |
Post n°24 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da gleopardi
Buon Natale per le vecchie sere insieme. Buon Natale per il ricordo che non può sbiadire. Buon Natale per gli amici in comune e per quelli no.
Caro Babbo Natale, fa che natura sia sempre felice e che percorra quella via che tu hai preparato per lei con tanta cura. Poco per volta la formichina nera che cammina sul tavolo nero e che solo Dio può vedere raggiungerà la meta. E ci saranno i fuochi d’artificio. Per festeggiare. E’ importante festeggiare, anche le piccole cose. Figuriamoci quelle grandi. Forse il 2008 sarà un anno di rivincite...la speranza è un’illusione buona, che rende vivi e che stimola la fantasia. Speriamo che la neve cada poco in città...speriamo di viaggiare molte volte ancora insieme, in autostrada, di notte; e se ti sembra che le luci che si vedono in lontananza non abbiano fascino, allora dimmi che sono pazzo. Ma dimmelo. Non parlerò di nodi alla gola, ma di film o di canzoni o della cloaca massima, ma questa è un’altra storia. E’ bello scrivere a ruota libera, confondendo i pensieri del lettore. Distorcendoli. Annoiandoli. Buon Natale per i panettoni di una volta. Buon Natale per il cotechino e le lenticchie. Buon Natale per il vino e lo spumante. E buon anno.
Sembrerà che non ci sarò...ma in realtà mi porterai in giro nascosto tra le pieghe della tua camicia. Ciao.
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Post n°23 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da gleopardi
Ti chiedo un sussurro di pace nell’ora del tramonto Ti chiedo un espediente per non morire di angoscianti certezze Ti chiedo una lacrima per quel bimbo che dorme affranto Ti chiedo un chiarimento e non inutili carezze Ti chiedo di ascoltare, capire, rispondere Ti chiedo l’estinzione dei fottuti ipocriti Ti chiedo di intervenire e magari di mordere Ti chiedo di oscurare alcuni volti Ti chiedo il silenzio dei nostri ministri Ti chiedo da mangiare per quel povero mulo Ti chiedo di benedire i matrimoni misti Ti chiedo, da parte di quell’autistico, di andare affanculo Ti chiedo la voce per chi non ha voce Ti chiedo una festa semplice, banale, ti chiedo un appalto, un ausilio, una croce ti chiedo di startene a casa per questo Natale |