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441° anniversario della morte di Sigismondo Arquer
Post n°599 pubblicato il 04 Giugno 2012 da asu1000
ARQUER, L’EROE CANCELLATO DALLA MEMORIA. Francesco Casula Il 4 giugno del 1571 moriva tragicamente il cagliaritano Sigismondo Arquer: condannato dal tribunale dell’Inquisizione, dopo sette anni e otto mesi di detenzione e di torture infatti, i carnefici vedendo che non solo non si pentiva ma che anzi esaltava il suo martirio, lo trafiggeranno con le lance e lo getteranno vivo nel rogo degli eretici, nella Plaza de Zodocover a Toledo in Spagna. Di madre sarda – che rivendicherà orgogliosamente durante il processo – e di padre di origini aragonesi., dopo la laurea nell’università di Pisa in Diritto civile e canonico, e in Teologia a Siena, tornato in Sardegna diviene avvocato del fisco a Cagliari. Durante un breve soggiorno a Basilea, su invito di Sebastian Münster, geografo, cartografo e di fede luterana, presso il quale era ospite, scrive una monografia sulla Sardegna: Sardiniae brevis historia et descriptio, cui era allegata una carta dell'Isola e una veduta di Cagliari (Tabula corographica insulae ac metropolis illustrata), che viene inserita nella Cosmografia scritta dallo stesso Münster. Redatta in un latino di rara raffinatezza, ma chiaro e semplice, rappresenta la più antica descrizione dello stato e dei problemi dell'Isola in cui l'Arquer traccia anche un ritratto severamente censorio del corrotto clero del tempo: “Sacerdotes indoctissimi sunt, ut raros inter eos, sicut et apud monachos, inveniatur, qui latinam intelligat linguam. Habent suas concubinas, maioremque dant operam procreandis filiis quam legendis libris”. Plurilinguista – conosceva l’Italiano e il Castigliano, le due lingue materne, Catalano e Sardo e il Latino. In queste tre lingue ci ha lasciato un Pater Noster, su Babbu nostru sughale ses in sos cheius: in un Sardo che coniuga elementi campidanesi con elementi logudoresi. Intellettuale e figura di assoluta dimensione europea, il sacrificio della sua vita segna il trionfo della libertà di coscienza. Ma è stato dimenticato, rimosso: dalla cultura e dalla scuola italiana. E soprattutto dai Sardi. Che evidentemente non ama i suoi grandi eroi. Ad iniziare da Cagliari, la sua città. Che – bontà sua – gli ha dedicato una strada, o meglio, un vicoletto nel Quartiere di Marina. A Carlo Felice, re crudele, ottuso e vorace, è stata invece dedicata la nostra principale arteria. Oltre che innumerevoli strade in tutta l’Isola. Scelte suicide e oscurantiste. Pubblicato su Sardegna quotidiano il 4-6-2012 |
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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.
Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).
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