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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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Messaggi di Marzo 2012

Il Consiglio regionale e l'Indipendentismo

Post n°577 pubblicato il 28 Marzo 2012 da asu1000

Se l’Assemblea di tutti i sardi diventa quasi indipendentista

di Francesco Casula

Da almeno un ventennio oramai la Questione sarda – e con essa l’intera Questione meridionale – è stata derubricata dall’Agenda politica dei governi italiani: del centro sinistra come del centro destra. Segnatamente quest’ultimo del tutto subalterno alla retorica neo-nordista della Lega. Non è un caso che tutti gli indicatori economici e sociali ci dicano che il divario Nord/Sud (a livello di PIL come dell’occupazione e dei Servizi) invece di diminuire, aumenta drammaticamente, seminando nuove povertà e disoccupazione, ormai a livelli non più tollerabili. Creando, di fatto, due Italie: una relativamente ricca e sviluppata e un’altra, sempre più povera e sottosviluppata. Insomma quelle due Italie prodotto dell’Unità, che ha spinto storici e intellettuali a parlare di:”Unità d’Italia, nascita di una colonia” (è il titolo di un saggio storico del meridionalista calabrese Nicola Zitara). Occorre situare dentro questo contesto l’approvazione nel Consiglio regionale dell’ordine del giorno sardista in merito all’avvio di “una sessione speciale di lavori aperta ai rappresentanti della società sarda, per la verifica dei rapporti di lealtà istituzionale, sociale e civile con lo Stato, che dovrebbero essere a fondamento della presenza e della permanenza della Regione Sardegna nella Repubblica italiana”. Ad approvare la delibera partiti tradizionalmente “statalisti” o comunque unitaristi e non sospettabili di simpatie indipendentiste: fra cui Sinistra, Ecologia e Libertà, il Partito di Di Pietro, esponenti dell’UDC, dell’API, dello stesso PDL. A dimostrazione che la misura è ormai colma. Che ci troviamo di fronte uno Stato inadempiente. Con Governi in cui “agli oligarchismi «grembiulati» di Gelli” si sono succeduti “gli oligarchismi dell’aristocrazia accademica e finanziaria del Governo Monti”:le espressioni virgolettate sono contenute nella illustrazione dell’ordine del giorno da parte di Maninchedda. Uno Stato che ha ucciso la Sardegna  – prima col fisco piemontese e adesso col fisco italiano, definito dal Presidente della Corte dei Conti,  – ricorda Maninchedda – “ingiusto, inefficace e punitivo per gli onesti”. L’esponente sardista ha proseguito affermando che “L’Italia ha costretto la Regione Sardegna ad essere l’unica Regione in Italia a finanziare una strada statale…L’Italia, con l’accordo del 2006, ha vigliaccamente imposto alla Sardegna di farsi carico del suo svantaggio geografico, gli ha caricato la continuità territoriale e il trasporto pubblico locale, e quando ha concesso il trasporto pubblico locale alle altre Regioni d’Italia dando loro anche i soldi, glieli ha dati fuori dal Patto di stabilità mentre noi siamo ancora con il trasporto pubblico locale compreso nel Patto di stabilità”.  Difficile non convenire. Meraviglia perciò il fatto che l’intero Pd non abbia votato l’ordine del giorno, nonostante le sue affermazioni “sul sardismo, l’orgoglio nazionale, la sovranità responsabile”. Ha perso l’occasione per la costruzione di un vasto e variegato movimento territoriale e identitario in grado di contrapporsi oggi alle inadempienze dello Stato e, domani per costruire, un diverso e più avanzato status istituzionale e costituzionale per la Sardegna.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 28-3-2012

 

 
 
 

Est a faeddare in Sardu in domo

Post n°576 pubblicato il 24 Marzo 2012 da asu1000

“Non parlare dialetto”E perché no?

di Francesco Casula

Perdura imperterrito un pregiudizio soprattutto nelle famiglie, esemplificato dalla frase ricorrente, rivolta ai figli specie dai genitori: “Non parlare in dialetto”. A significare che si ritiene la Lingua sarda un impedimento per l’apprendimento in generale, e per la conoscenza delle Lingue in particolare. Non capendo che la conoscenza e l’uso normale e quotidiano del Sardo non è da considerarsi un fatto dannoso da correggere e da controllare ma una condizione che agisce positivamente nelle psicodinamiche dello sviluppo cognitivo e relazionale tanto che l’educazione bilingue ha delle funzioni che vanno al di là dell’insegnamento della lingua. Ovvero che la lingua materna, ha un ruolo fondamentale e decisivo nello sviluppo degli individui, soprattutto dei giovani. Questo è un dato ormai acquisito dalle scienze sociali in genere oltre che dalla linguistica. Non è un caso che linguisti come Giacomo Devoto e Tullio De Mauro raccomandino il primo a dotare i giovani di un “biglietto di andata e ritorno”, dall’idioma di circolazione più ristretta (la Lingua materna) all’italiano e viceversa; il secondo a fornire loro “un abbonamento multi linee, che ci colleghi anche alle altre grandi linee di cultura”: abbonamento che contenga la lingua materna e con essa l’italiano e le altre lingue. Occorre dunque inserire organicamente l’insegnamento del Sardo nelle Scuole di ogni ordine e grado. E parlarlo. Ad iniziare dalla famiglia. Scrive a questo proposito Giuseppe Corongiu, già Direttore del Servizio Lingua e Cultura sarda nella Regione: “In realidade a faeddare su sardu in domo damus un’agiudu a sos pitzinnos pro èssere prus abbistos pro su mundu de cras. Si unu pipiu leat s’avesu de faeddare in domo prus de una limba, narant sos iscientziados chi ant isprobigadu custu problema in su mundu, isvilupat unu muntone de facultades chi su pipiu monolingue no at. Naramus sa beridade: no est chi chie manìgiat duas limbas, a paridade de cunditziones, siat prus intelligente de unu monolingue, custu no. Ma de seguru, a bisu de sa sièntzia informada, custos pitzinnos ant unu cherbeddu prus prontu e lascu. E in prus resessit mègius a imparare àteras limbas. Lu proant finas totu sos avèrguos de laboratòriu chi at fatu, pro nàrrere, sa professora Antonella Sorace in s’universidade de Edimburgu, una de sas mannas in Europa in custu campu.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 24-3-2012

 

 
 
 

Lezioni di storia sarda

Post n°574 pubblicato il 22 Marzo 2012 da asu1000

Conferenze di Storia sarda all’Università della Terza Età di San Gavino

Venerdì 23 marzo inizierò una serie di Conferenze-lezioni sulla Storia sarda, all’Università della Terza Età di San Gavino. Si svolgeranno, con inizio alle ore 17, nella Biblioteca comunale (Via Leonardo1, davanti all’ingresso del Parco Comunale).

Questi i temi affrontati

1. La civiltà nuragica (23-3-2012)

2. L’occupazione fenicio-punica (30-3-2012)

3. La dominazione romana (13-3-2012)

4. La presenza dei Vandali e dei bizantini (20-3-2012)

5. Le incursioni barbaresche dal 703 al 1816 in Sardegna (27-3-2012)

 

 
 
 

Uno psicopatico infame utilizza una mia foto per lanciare insulti e oscenità.

Post n°573 pubblicato il 21 Marzo 2012 da asu1000

Un cialtrone criminale su Twitter

di Francesco Casula

Sardegna quotidiano di ieri 18 Marzo ha ampiamente denunciato e riferito, con l’ottimo articolo di Marcello Zasso, di una mascalzonata consumata a mio danno sulla Rete. Se la riprendo è per stigmatizzarla ulteriormente: si tratta infatti di un folle psicopatico che sfoga le sue frustrazioni su Twitter, lanciando insulti e volgarità. E quel che è più grave, utilizzando una mia foto abbinata a una bestemmia contro la Madonna, scritta al contrario. Si tratta di un comportamento inqualificabile da parte di un cialtrone incappucciato e senza dignità. Mi si ruba la mia identità: e con essa la mia storia. Mi si froda il volto e l’immagine, abbinata a una blasfemia, e attraverso di essa, impunemente si offende e si diffondono oscenità. Mi si ferisce nei miei convincimenti religiosi più profondi di credente e di cristiano. Si potrà obiettare: è la libertà della Rete. Nemmeno per sogno. Dato e non concesso che di libertà si tratti, il cialtrone se vuole lanciare contumelie, se vuole insultare, se vuole scaricare i suoi complessi con espressioni grevi e triviali, lo faccia pure se ne ha il coraggio: ma assumendosi le proprie responsabilità, presentandosi con nome e cognome e, soprattutto con il suo volto, con la sua identità, con la propria faccia: non rubando la mia o quella di qualunque altra persona. Altrimenti si è semplicemente dei vili, dei codardi, dei vigliacchi. Degli omuncoli, subumani, senza alcuna dignità. Dei miserabili. Tale comportamento è così distante dalla civiltà e dalla cultura sarda che nella nostra Lingua non abbiamo neppure il lessico adeguato per poterlo raccontare: le espressioni come cane de istergiu, arga de muntonargiu, ballalloi isantalau, pur forti, sono del tutto insufficienti per descrivere il nostro cialtrone. Che io spero venga al più presto individuato dalle forse di polizia e condannato, severamente e senza pietà. In questa direzione comunque mi muoverò. Perché credo nella legge e nella legalità. Non nascondo comunque che mi piacerebbe trovarmelo di fronte: per sputargli negli occhi e in faccia e, - perché no? – dargli una bella surra e prenderlo a calci nel di dietro e nel davanti: nei zebedei. Anche se, temo che non ne abbia. E questo non per riesumare il codice della vendetta barbaricina che è appartenuto per secoli alla mia gente, ma perché simili infami personaggi, li meritano ampiamente.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 21-3-2012

 

 

 
 
 

In Rete Furto d'identità su Twitter insulti contro i vip e bestemmie

Post n°572 pubblicato il 18 Marzo 2012 da asu1000


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del 18 marzo 2012


Su Twitter

Gli insulti ai Vip

con l’identità

del professore

 Sul social network usata la

foto dello studioso Francesco Casula

per insultare personaggi famosi.

«Un folle, lo denuncio».

a pagina 13

 

In Rete Furto d’identità su Twitter

insulti contro i vip e bestemmie

 

LA REAZIONE Un’immagine dello scrittore Francesco Casula è

stata scelta da un utente che prende di mira personaggi famosi.

Il professore: «È un atto criminale, andrò dalla polizia postale»

 

Con Internet le informazioni viaggiano

più in fretta e sono alla portata

di tutti. Ma la grande libertà della Rete

nasconde in sé tanti rischi. Ci vuole un

attimo per creare un falso profilo su

Twitter e cinguettare al posto di un altra

persona, come è capitato al sindaco

di Roma Gianni Alemanno travolto

dalla neve e dalle prese in giro per l’emergenza

maltempo. Ma adesso nelle

maglie sporche della rete c’è finito lo

scrittore sardo Francesco Casula.

 IL FURTO D’IDENTITÀ

 Un utente ha scelto come nome una

bestemmia scritta al contrario e come

immagine del profilo quella dello storico

presa da un suo blog. E Casula

non ha reagito bene quando ha visto

che quel personaggio con la sua faccia

sta insultando mezzo mondo. «È

una cosa assurda, questo è uno scempio

che va eliminato e mi rivolgerò

subito alla polizia postale». L’utente

con la sua faccia dal 4 marzo continua

a cinguettare cattiverie e insulti verso

personaggi televisivi (Melissa Satta,

Elisabetta Canalis, NIna Senicar, Barbara

D’Urso, Gerry Scotti, Alfonso Signorini,

Jonathan del Grande Fratello

e altri), calciatori (Edgar Davids, Robin

Van Persie, Marco Materazzi, Clarence

Seedorf, Cristian Zaccardo,

Giuseppe Rossi e altri) o cantanti (Firoella

Mannoia, Paola Turci, Tiziano

Ferro e altri).

E il suo seguito cresce di giorno in

giorno, perché gli insulti pesanti e i

riferimenti al sesso contenuti fanno

aumentare il numero dei suoi follower,

che sono gli utenti che decidono

di vedere ogni cattiveria che scrive.

«A partire dal nome blasfemo abbinato

alla mia storia, che mi offende

profondamente da credente, credo si

tratti di un atto criminale - commenta

Francesco Casula - se l’utilizzo della

mia immagine venisse usato per uno

scherzo potrei sorriderci anche io,

ma questo è uno psicopatico criminale.

Quello che sta facendo su Internet

è inqualificabile perché non si tratta

di libertà della Rete ma di crimine».

 

INSULTI E BESTEMMIE

 Il ladro di identità ogii tanto si firma

JD, una sigla che potrebbe riferirsi a

John Doe, il nome fittizio usato nel

linguaggio giuridico americano per

indicare una persona ignota, spesso

abbreviato con le sole iniziali. Nei

suoi tweet ci sono accuse per tutti,

ieri il Parma ha perso col Milan e Cristiano

Zaccardo ha scritto: «Parma-

Milan 0-2. Ho causato il rigore e non

ho giocato tanto bene. Mi dispiace. La

prossima sarò squalificato». Immediato

il commento di Jd: «In poche

parole sei un c...». Tra le sue passioni

c’è la sfera sessuale del rapporto tra

Melissa Satta e il milanista Kevin

Boateng, la stazza di Gerry Scotti, l’omosessualità

di questo o di quella, le

misure. «È sconvolgente vedere abbinati

alla mia immagine frasi, concetti

e insulti che neanche lontanamente

mi appartengono - conclude Casula -

sono veramente dispiaciuto e spero

che le forze di polizia possano intervenire

al più presto per evitare che

questo pazzo continui a insultare la

gente presentandosi con la mia faccia

». Perché Twitter, che negli ultimi

mesi è stato preso d’assalto dagli italiani,

ha grandi differenze rispetto a

Facebook, una di queste è la possibiltà

di rivolgersi direttamente agli altri

utenti senza dover essere amici. Si

può quindi interagire con i propri

“miti” e in tanti, soprattutto tra i nuovi

utenti, sfruttano questa possibilità

inondando di messaggi i “vip” di

mezzo mondo. Ma l’anonimo italiano

per sfogarsi su Twitter non si è

nascosto dietro la maschera di Guy

Fawkes, quella di V per Vendetta diventata

simbolo degli Anonimous,

ma dietro il sorriso dello scrittore cagliaritano.

Marcello Zasso

 
 
 
 
 

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Un blog di: asu1000
Data di creazione: 12/06/2007
 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

Frantziscu Casula

 

 

 
 

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