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« Messaggio #3il senso delle parole »

la crisi dell'italia ha un responsabile!

Post n°4 pubblicato il 22 Settembre 2005 da tanderod
Foto di tanderod

Che tristezza. L’Italia è al minimo storico di credibilità internazionale. Lo dicono tutti. Pure il netturbino, il barista e la signora della frutta. “Eh sì…L’Italia è alla frutta, ma ccà nun accattano manco ‘na mela!!!”.
Ci vuole un’analisi approfondita della situazione.
Ne azzardo una.
 La musica! Sì, era già scritto tutto nella musica di quarant’anni fa.
Prendete Orietta Berti (in senso figurato, per carità: né in senso fisico né in senso sessuale).
E poi Aretha Franklin (scusate se è poco…).
Vediamo che facevano negli stessi anni.
“Orietta Berti nasce artisticamente nel 1961…” recita il sito www.oriettaberti.it, di cui per inciso sono il 31° visitatore (Wow: grande: sono il trentunesimo in qualcosa…). Per la nostra musa nel 1970 il “successo … è ormai inarrestabile”. Nel febbraio del ’70 incide “Fin che la barca va”. “Il testo del pezzo, scomoda non pochi critici e giornalisti che l’accusano di essere addirittura una qualunquista!”, prosegue l’anonimo Francesco De Sanctis dei critici musicali. Un caso per Amnesty International, verrebbe da pensare. Eh sì…ma cosa diceva la nostra Musa negli immortali versi?
Eccovi serviti: “Il grillo disse un giorno alla formica: "il pane per l'inverno tu ce l'hai,/ perché protesti sempre per il vino aspetta la vendemmia e ce l'avrai". I soliti scettici controllino pure il rigore filologico del presente post su http://www.angolotesti.it/O/testi_canzoni_orietta_berti_3201/testo_canzone_fin_che_la_barca_va_116616.html.
Cosa succedeva in quegli anni oltre oceano?
Aretha urlava una canzone che aveva pure scritto: “I ain't no psychiatrist/I ain't no doctor with degrees /But it don't take too much I.Q. /To see what you're doin' to me”: Think!
E ancora mentre Aretha receveva riconoscimenti da tale Martin Luther King, Orietta partecipa alle serate dell’ENAL di Reggio Emilia (prego controllare sul web!).
Non c’è dubbio se l’Italia va così male la colpa è di Orietta Berti!
Ma ci vorrebbe l’antidoping, confesso: mentre scrivevo ascoltavo a palla Aretha!

 
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