LE MIE POESIE

FAME E SETE...giù

Fame e Sete.

Se vuoi riuscire a vivere, devi inventarti di tutto,

anche ciò che non conosci e mai hai fatto,devi provare e

mai dire non lo so fare,non esiste il non sapere, ero

così da ragazzo,mio padre mi fece cambiare idea e tre

anni di studi negli U.S.A. fecero il resto, mi scolpirono

sulla pelle un nuovo modo di pensare e vedere le cose,

alla quale allora per me era solo tabù, spesso la

conoscenza giunge dopo tanti errori,la vita stessa è una

grande scuola ogni giorno ci insegna anche se crediamo di

sapere già tutto,ci sarà sempre qualcosa che non ne eri a

conoscenza,ovunque andrai troverai se sei capace, un

posto ove appoggiarti, ma se la mente tua non sarà

abbastanza affamata dal volere,

e non sarai così assetato dal desiderare e soprattutto

non avrai sofferto al punto del non ritorno,qualunque

cosa,la più semplice sotto il tuo naso,sembrerà una

montagna da scalare sì alta,che rinuncerai ogni volta,ho

sofferto quanto basta,ho accettato cibo quanto non

potevo,mi sono umiliato quanto si è reso necessario,ora

ho fame,fame del sapere, della conoscenza, non mi basta

questa tavola sì imbandita,ho sete di conoscere l'oltre a

me sconosciuto

e desidero scalare ogni vetta che mi troverò davanti la

mia strada e nulla e mai nessuno riuscirà a farmi

cambiare idea, ne via già intrapresa,non so se riuscirò a

giungere ove il sogno mio mi porterà,ma nulla lascerò

d'intentato,ne mai dirò non lo conosco o non posso

farlo,non esiste più tra le pagine del mio libro tale

argomento,l'ho cancellato per sempre,ormai da molti anni,

a te che leggi è sei un ragazzo pronto alla vita, non

lasciarti abbattere mai da nulla e da nessuno,scava con

la tua mente, cerca ciò che vuoi dalla vita e fallo senza

se e senza ma, non fermarti ai primi intoppi, continua e

se hai sbagliato rifai d'accapo,vedrai verrà meglio e più

facile e sentirai per la prima volta una voce dentro che

ti dirà, continua e non fermarti più, io la mia la sento

ancora, ascoltala anche tu.

Giù 17/11/201321:45

Di Giuseppe Morelli(siae)

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