LE MIE POESIE

VITA VITA...giù

Foto di G.Morelli

Grazie Signor Presidente.

Vita vita.

Amata vita,

tu che accarezzi

e poi ascolti in pianti infanti,

dolce accompagni per irti colli

e poi ci lasci in discese folli,

il ricordo corre su quelle ruote

sì rumorose,

cercate e ricercate da giovani dita,

tra le immondizie

di un'officina ormai svanita,

fissate da mano ricolme di desio

e di avventura alla bene e meglio

da quattro chiodi vecchi e arrugginiti.

Innanzi a una lavagna avrei pianto

per lo sconforto,

quando la penna mi negava la mia riga,

gli occhi tuoi,

caro e umile maestro,

mostravano la forza

e il senso del dovere

innanzi a neri grembiulini di bianco infiocchettati,

quanta storia e lettere distratte ritornano

nella mia mente,

rivedo su quei muri disegni

e stampe di questa amata patria

ove i confini

e la storia antica,

sono stati distorti come pagliuzza al sole,

tutto è cambiato,

non riconosco più ne cielo, ne terra.

Oggi punto il dito contro di te,

che hai deciso per la mia vita,

ritorno nel grembo materno,

l'unico che io ancora riconosco,

la mia prima e vera casa,

ove le porte furono aperte a me

e alla mia vita,

da quell'amore vero

e unico,

mai più vissuto in questa vita.

Giuseppe Morelli

Giù 21/02/201605.55

Opera di Giuseppe Morelli

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