Creato da giumor54 il 25/01/2009 |
MI MANCHI.....TU
PANTY....LA MIA ANIMA.....GIÙ
LA VITA E' UNA SFIDA CONTINUA....GIÙ
DEDICATA ALLA CITTA' DI GALATONE...GIÙ
CONCORSO NAZIONALE E INTERNAZIONALE 2013
PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA....GIÙ
La motivazione al premio della critica
Nella lirica di Giuseppe Morelli "Passione" il linguaggio
fluido e fluente si unisce armonicamente con l'incontrarsi
delle passioni, che sono segno di un comune vivere, di un
sogno sorretto a due mani, di uno scavare nella vita per
raggiungere quegli orizzonti lontani che ti fanno uscire
dall'indifferenza. Tutto questo può mai essere segno di
follia? Questo l'autore domandarsi tra l'anima sua, e
l'anima altra; con un linguaggio e una musicalità vivace
la lirica ben rappresenta l'incontro di mondi diversi per
raggiungere l'Altrove: pieno di intimità, sofferenza, di
esplosioni di parole che donano emozioni.
Presidente di giuria
Michela Zanarella
ALETTI EDITORE, LE COMUNICO CHE......GIÙ
ANCHE QUI UNA MIA POESIA RESTA SCOLPITA .....GIÙ
CONTIENE TRE MIE POESIE....GIÙ
LE MIE POESIE....GIÙ
IO UN PUNTINO E NULLA DI PIU'....GIÙ
IO, UN PUNTINO.
Se potessi scegliere di divenir qualcosa
tra montagne di fogli scritti vorrei essere un puntino,
si,
un semplicissimo puntino in un oceano di righi scritti
con o senza senso,sarei l'inizio e la fine di un discorso,
l'ultima cosa che vedi, la più piccola e insignificante
che chiude una pagina,e subito dopo,
l'inizio di una nuova storia.
Messaggi del 08/08/2012
Post n°1320 pubblicato il 08 Agosto 2012 da giumor54
VECCHIO LEGNO. Salito a bordo e cuore in gola, ecco la nave della speranza, ho atteso che salpasse, ho visto la mia casa sempre piu lontana, fino a svanire alla mia vista, questo vecchio legno non so se arriverà a destinazione, lo sento scricchiolare innanzi ai marosi, mi aggiro su questo ponte, ove le vele pendono come stracci appesi vecchi e inutilizzati, il mare è fermo ne un alito di vento che accarezzi il viso mio, osservo ciò che ho difronte e nulla vedo all'orizzonte, cala il buio lentamente, la luna è li che guarda circondata dalle sorelle, veglia su di me, che quiete questa notte, neanche lo sciabordio dell'onda che s'infrange sulla chiglia, forse è così che ci sente quando si attraversa l'ultima porta, in attesa del gran giudizio, beato fù il gran toscano, che nella mente vide e scrisse, su questa nave neanche una scialuppa vedo, è misera, e tutto ciò che io potevo, eppur ho visto una scia tagliar di netto il cielo, quel fondo che mi sovrasta non ha fine, chissà da dove vengo e dove son diretto, nessuno sa la verità, disteso a terra osservo il cielo, prima che l'alba mi sorprenda, darò la mano al figlio del sonno e della notte, morfèo, avrà pietà di me fino al nuovo dì. Giù 08/08/201204.52.30 Di Giuseppe Morelli Copyright registrato (Tutti i diritti riservati ®©) |
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