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LE MIE POESIE

EMOZIONI TRA LE RIGHE....giù

 

Messaggi del 13/03/2016

CARO WILLIAM...giù

Post n°2943 pubblicato il 13 Marzo 2016 da giumor54


Buona Domenica a voi


Leggendo presto questa mattina, l'emozione ha preso il

sopravvento....

"Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte

inciampi nei miei più segreti pensieri?"

William Shakespeare

 

Caro William,

questa mattina ho inciampato nella tua frase,

bella,

avrei voluto scriverla io.

Nel tempo che è passato attraverso le mie labbra

e gli occhi miei, gustando il mio caffè, ho riflettuto a

lungo,

esaminando lettera dopo lettera, i motivi per cui l'avevi

scritta

e a chi era diretta, sai sono curioso più di una scimmia,

ritengo che loro, simpaticissimi animali,siano migliori

dell'uomo, perché la conoscenza avviene solo se hai una

forte curiosità del sapere, altrimenti resti ciò che eri,

tutto questo,mentre la candela cedeva la povera luce alle

tue dita

e ai tuoi occhi, consumandosi per amore tuo e del tuo

sapere,

ascoltando quel pennino graffiare una carta dura e antica,

lasciando una frase indelebile, ancora letta, riscritta

e apprezzata ancora oggi, fino alla fine dei tempi a

venire.

Un giorno non lontano, dopo avere incontrato i mie

genitori è ovvio, il mio più grande desiderio sarà

incontrare te

e tutti coloro, che non avendo la nostra tecnologia

scrivevano opere d'arte, avendo persino il tempo di

vedere un battito d'ali andando a cavallo, godendo di ciò

che oggi ci viene privato per amore del dio denaro.

Ritornando alla tua frase, ti rispondo così oggi...

Sono colui che che vive la notte navigando nei sogni

altrui, attraverso i sogni miei, sono quel graffio sì

dolce che resta sulla pelle in eterno, invisibile ai tuoi

occhi, ma che spesso nei tuoi momenti di solitudine si fa

sentire dolcemente, sono quel bacio mancato, rimasto

sulle labbra di chi ha letto le mie righe e senza

rendersene conto l'ho baciata, lasciando sulle sue

carnose, quella goccia che non riesci mai a deglutire,

resta incollata li per sempre, pur odiandola, non potrai

farne a meno. Sono colui che non vuole perdersi nei tuoi

occhi quando esci bella e preparata, truccata al punto

giusto e ben vestita, No, lascio ad altri questo compito,

vogliosi solo del bello e falso che ci circonda ogni

giorno, voglio perdermi nel tuo sguardo dopo che stanca

osservi il tuo lavoro e con soddisfazione esali il tuo

ultimo respiro con gioia, per ciò che hai fatto del tuo

tempo, quello è l'istante in cui ci sei tu, il tuo io più

profondo, ove la lacrima scivola soddisfatta, ove le

labbra secche e screpolate senza un rossetto che

falsifica, ciò che di più bello e naturale hai, come i

tuoi occhi, potrai dar vita intorno ad essi con del

colore, ma il tuo sguardo resterà ciò che è, li nel loro

interno, ove io sfoglio lentamente le pagine, spogliando

la tua vita, resta il colore che tua madre e tuo padre ti

hanno donato, nulla e nessuno, nemmeno un pianto potrà

cambiare, forse per poco, ma tornerà ciò che era poco

prima, quando le tue stille hanno rigato il viso tuo. Chi

sono io ? Sono quella fiera nera e scura, che vaga la

notte, tra un mare di righi scritti e da riscrivere e

lascia il suo odore, ovunque trova il profumo che lo

sconvolge, lì c'è la sua preda, colei che lascia righi

poco apprezzati, o letti e solo sfiorati, quelle righe

che mi sconvolgono e fanno di me ciò che tu vedi

attraverso le mie pagine giorno dopo giorno, finché

respiro avrò in questa vita. L'oltre, quel muro

invisibile, che tutti ferma innanzi a esso, io lo

attraverso, perché è in quell'oltre che l'uomo ritrova se

stesso e l'anima, che troppo spesso la dimentica,

lasciandola silente e avvilita, ai bordi di una vita che

tutto prende e nulla da in cambio, inutile essere e

sembrare agli altri, ciò che non si è nella realtà, prima

o poi tutto ritorna e se non sei stato sincero con te

stesso, figurati quando gli altri vedranno cadere la tua

maschera a pezzi. Chi sono io caro William ? Sono un

puntino e nulla più, piccolo, ma con una forza tale dopo

aver segnato il passo mio, lasciando la macchia

conosciuta a molti e poco apprezzata, da chiudere questa

lettera e ricominciare a scriverti, o meglio, guardarti

l'anima, il giorno che tu riconoscerai la mia sì piccina

in quell'oltre, che pochi vedono, di una irreale realtà,

spesso messa da parte, ma vera, come questa lettera da me

scolpita su queste righe in questa vita.

Giuseppe Morelli.

Giù 13/03/201605.10

Opera di Giuseppe Morelli

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