Nelle acque del mare antartico sono stati trovati batteri resistenti a quasi tutti i tipi di
antibiotici. Non è chiara l’origine, sembra inverosimile che siano autoctoni. Björn Olsen
dell’Università di Uppsala in Svezia, e i colleghi Bernardo O’Higgins, Arturo Prat e Fildes Bay,
hanno prelevato campioni di acqua di mare tra i 10 e i 300 metri dalla stazione cilena di
ricerca in Antartide. Un quarto dei campioni di batteri dell’Escherichia coli possiede geni che
fabbricano un enzima chiamato ESBL, che può distruggere la penicillina, le cefalosporine e gli
antibiotici correlati. Batteri con questi geni possono essere ancora più pericolosi rispetto al
più noto superbatterio MRSA. Si sospetta che provengano dalle acque reflue della stazione
di ricerca, che non vengono trattate. I superbatteri possono sopravvivere in natura, usando
gli animali come serbatoio. Dei pinguini trovati vicino alle stazioni di ricerca cilene sono stati
controllati e ma non erano portatori di ESBL, anche se Olsen si sta concentrando ora sui
gabbiani della zona. La notizia era appena trapelata che vari siti blog hanno cercato di dare
una loro interpretazione. Spuntano le ipotesi più fantascientifiche, una in particolare, che i
batteri, antichissimi, siano sopravvissuti lì per le particolari condizioni di clima, oppure un
recente disgelo avrebbe interessato anche il corpo di un animale imprecisato, vissuto in tempi
remoti, portatore dei batteri. Sembra di vivere in un film del 2009 “The Thaw”, nel quale una
spedizione scopriva in pratica che un orso aveva mangiato carne di mammuth scongelato
ed infestato, non di batteri ma di una sorta di insetto, che produceva uova nei corpi delle
vittime, che poi diventano larve ed infine adulti che cercavano l’uscita, terribile!!!! (W E B)
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