L'atlantico è in tempesta. Da stanotte si avventa senza un attimo di tregua contro
la scogliera che protegge la dimora dell'esule. L'onda, respinta, torna indietro,
e con fragore di tuono si scontra con la sopravveniente, levandosi come una
parete liquida a 20 metri d'altezza; poi ricade scrosciando e imbiancando si
spuma le cupe acque per un gran raggio intorno. Il cielo, basso, del colore
del piombo, con le nuvole anch'esse rincorrentisi a ondate, sembra un altro mare
in tempesta. Il molo di Cascais è completamente sommerso. La lanterna del faro
si vede solo a tratti, quando il vento disperde i neri vapori che l'avvolgono. Dalla
vicina "Boca do Inferno" giungono assordanti i boati dell'immensa caverna
invasa dalle acque. Villa Italia è illuminata, sembra una nave in mezzo all'uragano
, e come intorno a una nave volano e gridano intorno ad essa le procellarie.
La piccola finestra del salotto nel quale mi trovo in attesa dell'ospite dà l'idea
di un oblò; ogni tanto la luce dei lampi rompe il buio di questa mattina che non
ha visto sorgere il sole. Qui dentro si sta bene, come in una grande, sicura nave.
Osservo un ritratto appeso alla parete, un bellissimo profilo della regina
Margherita tracciato di getto con una linea unica e leggera su un cartone
che il tempo ha lievemente ingiallito, e tutt'intorno gli fa da cornice un
irregolare segno scuro simile alla traccia che l'onda, ritirandosi dalla spiaggia,
lascia per un attimo sulla sabbia. Accanto, un Vittorio Emanuele II vestito
da cacciatore, fiduciosamente addormentato sull'erba sotto un romantico
cielo turchino con una bella luna risplendente nel mezzo. Lo veglia un suo
fedele, il cappellaccio e la barba irsuta che pare un brigante, e in una mano
lo schioppo, ma con l'altra gli ripara gli occhi dai raggi lunari. (W E B)
![](http://www.chiesadiroma.it/wp-content/uploads/2001/05/tempesta1.jpg)